Recensioni per
The show must go on
di workingclassheroine

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
10/12/14, ore 15:30

Com'è possibile che questa piccola meraviglia abbia una sola recensione?
Com'è possibile che io abbia dovuto aspettare il 10 dicembre per leggerla, ripiombando in un solo colpo, nella buia depressione da 34esimo anniversario della morte di John?
Questa fanfiction è bellissima, e scrivere qualcosa su questo tema non è facile. Soprattutto scrivere qualcosa che non sappia di già detto, che non sia pesante o eccessivamente melodrammatico, e tu mia cara ci sei riuscita. Considerata poi la lunghezza, non ti sei mai ripetuta, e non hai mai esagerato, magari correndo il rischio di far diventare la storia pesante.Si fa leggere benissimo, è scorrevole e ti distrugge il cuoricino al punto giusto. 
Hai reso perfettamente le personalità dei due protagonisti, senza banalizzarle, e lo stile di scrittura a mò di dialogo è una cosa straziante e bellissima, soprattutto se accompagnato da una colonna sonora degna (vedi Two of us, Here today e Jelous guy).
Scusa se non riesco ad aggiungere molto altro, ma devo scappare ad abbuffarmi di cioccolato per riprendermi dai feels procurati dalla tua storia.
Concludo dicendo che mi spiace che tu abbia aspettato così tanto per pubblicare qualcosa, ma sono felice che abbia trovato il coraggio e l'ispirazione per farlo! 
Continua così, aspetto altri lavori!
Anya ♥ 

Recensore Master
09/12/14, ore 22:06

Tu… ma tu esattamente dove sei stata prima d’ora? No davvero. Perché non hai mai pubblicato meraviglie come questa prima? Cosa ti ha trattenuto?
Non devi avere alcun timore di pubblicare. Ho letto solo questa fra le tue storie, ma già sono pazza del tuo stile. Se poi scrivi di John e Paul… e vabbè, allora dillo che vuoi farmi sciogliere. :3
Scherzi a parte, spero che intanto tu abbia capito che la storia mi è piaciuta. Molto! Moltissimo!
Intanto, devo dire che l’hai strutturata benissimo. Queste storie scritte con dialoghi alternati tra i protagonisti sono rischiose. Diciamo che la storia può risultare troppo separata, e la lettura non è fluida. Ma non è assolutamente questo il caso. Addirittura tu hai interrotto una frase di Paul che è proseguita dopo il discorso di John. Ed è risultato proprio fluido, nonostante l’interruzione. Ha contribuito a enfatizzare la frase dove Paul affrontava questa morte di John così assurda. Quindi, in sostanza, complimentissimi per la scelta stilistica.
Mi piacciono molto sia le riflessioni di Paul che quelle di John. Sono così vere. Rispettano molto il loro carattere, anche nel modo in cui raccontano questi pensieri. Sembra di essere nelle loro teste. Non solo, perché da parte di John, abbiamo anche un’attenzione ai particolari fisici di Paul. Pareva di essere lì, dietro Paul, a guardarlo scrivere e piangere e ancora scrivere e piangere. Ho amato anche i dettagli su Paul che scarabocchia il foglio perché ha sbagliato a usare il tempo imperfetto. E’ stato molto bello, ma anche dannatamente straziante. :’(
Oltre questo, devo dire che ci sono diversi passaggi, periodi che mi hanno fatto impazzire. Sono tipo quelle cose per cui penso, “ma perché non mi vengono in mente perle come questa?”
Una per esempio è, “Ma a quelle prese in giro seguirebbe un abbraccio. Uno dei soliti, forti e dolci e che ti fanno venir voglia di prenderci la cittadinanza, fra quelle braccia.”
Seriamente, è una frase di un impatto pazzesco, oltre che super fluff. Io adoro il fluff, per cui ci sguazzo proprio in questa frase. Madonna, non smetto di leggerla e immaginarmi John che viene abbracciato da Paul dopo avergli fatto vedere un documento di identità. Niente, è perfetta. Brava.
Altro periodo, anzi, periodi molti belli, che mi hanno fatto sorridere con dolcezza sono i seguenti:
“Ti sconvolgerà sempre come la prima volta anche solo il sentirne parlare.
E poi, John è un nome così comune.
Lo senti urlare per strada e ti volti, con il cuore in gola.
Poi ti dai mentalmente dello stupido, ma non puoi farci niente.
Quel nome ormai ti appartiene quanto il tuo.”
È’ così, voglio dire, quando qualcuno di caro ci lascia, se sentiamo il suo nome le nostre orecchie si drizzano e il cuore sussulta. E penso che Paul in quel periodo subito seguente la morte di John, abbia provato tutto ciò.
Infine, chiudiamo col botto, “Perché piangi, Paul, se io sono qui e ti amo come mai ho fatto finora?”
E vabbè, questo è stato il colpo di grazia, un vero e proprio colpo al cuore. Pazzesco.
Sei davvero grandiosa. Probabilmente mi sarò dimenticata alcune cose, ma ci tenevo un sacco a recensirti. In questi giorni non ho avuto internet, se non dal cell, e scalpitavo per essere la prima a recensire. Spero sia così. Dal cell non mi viene bene recensire, devo fare tutti i miei collegamenti e cose varie. Però oggi l’ho messa nei preferiti, per dirti almeno che la amavo, questa dolce, dolcissima storia.
Complimenti e ti prego, scrivi ancora.
kia