"Un tempo, uno sguardo di Paul mi faceva tremare le gambe in modo incontrollabile. Ora è diverso, ne sono certo, sono lontani quei tempi."
Posso dirti che questa sola frase mi ha stretto il cuore in una morsa? Lo ho quasi sentito, John che spera di ritrovare quella sensazione.
Non per sé, ma per non far del male a quella piccola creatura che a volte sembra un uragano e altre invece si rattrappisce fino a diventare un'ombra.
Mi viene in mente una frase di Paul in cui dice che "Non si può sostituire qualcuno come John, e dubito che John abbia potuto sostituire qualcuno come me". Come se entrambi sapessero che nonostante le loro strade si fossero inevitabilmente divise loro sarebbero stati sempre "la persona" dell'altro, come tu fai dire a Paul.
Insomma, tutto questo giro di parole contorto, (la mia professoressa lo chiamerebbe perifrasi e oh, la prego, oggi sono impreparata vengo domani all'interrogazione), per dirti che l'immagine di John che cerca disperatamente di ancorarsi a una normalità alla deriva è così da John che mi ha spezzato il cuore.
È stato ancora più angosciante che sentire Paul parlare della sua morte, e credimi che vivere quegli istanti nella mia mente ha sempre un effetto devastante.
Ora che ho esaurito la parte triste posso passare al fangirling disperato:
"Ci sono tanti modi per fare pace"
"Ma a me piace questo"
Io vado a rifugiarmi nel mio angolino a piangere, e addio ai miei proposito di recensione.
Che poi, nonostante io ami le parole, non sono mai stata abbastanza brava nel rivolgerle agli altri. Per cui, dopo aver passato mesi a leggerti in silenzio, mi sento come una dodicenne che si trova davanti Zac Efron ai tempi d'oro di High School Musical.
Che poi a me fa schifo High School Musical, ma questa è un'altra storia, mi serviva solo un paragone.
Lo vedi che non riesco a non perdermi nei miei ragionamenti?
Va bene, ho finito.
Riassumendo, questa storia è scritta benissimo, e sono caratterizzati alla perfezione i personaggi e i loro sentimenti.
Ti invidio perché non hai bisogno di tante parole per farlo.
Quando devo parlare di John, ad esempio, mi perdo in mille descrizioni e supposizioni, a te basta dire che è "fantastico" e "pazzesco".
E hai già detto tutto con quelle semplici parole, mi capisci?
Perché se io dico che è fantastico sembra qualcosa di così banale e artefatto mentre tu riesci a farlo sembrare un aggettivo coniato apposta per lui?
Ti sembra giusto?
Sarà che sei pazzesca e fantastica anche tu, e te lo dice una che ha letto tutto quello che hai scritto su questo sito.
Tre volte.
Sì.
Forse non è proprio una recensione da persona normale e me ne dispiace, io davvero volevo farti capire quanto ciò che hai scritto mi sia piaciuto, ma non ho trovato parole abbastanza adatte.
Spero di essere riuscita a strapparti un sorriso e, magari, la promessa di una nuova storia di qui a breve.
Un bacio. |