Recensioni per
Diritto e Rovescio
di Francine

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/07/16, ore 15:06

Ciao Francine, ogni tanto spunto a commentare tue fanfic a caso, spero di non risultare inquietante.
Questa l'ho aperta dopo aver letto il nome di Manigoldo... Ma quanto ti è riuscita carina? Ho ancora gli occhi che sbrilluccicano!
Primo, ho trovato azzeccatissime le caratterizzazioni: sempre ragazzina Gioca, sempre bambinone Manigoldo. Lo dico nel senso più affettuoso del termine, perché il Gaiden ambientato a Venezia mi è piaciuto moltissimo. Con lei, che è una ragazzina sveglia dalle forme acerbe e con lui, che mantiene i modi da teppistello sebbene sia un Gold fatto e finito. Ribelle all'apparenza, ma di fatto accompagnato dall'ombra del suo maestro... che ci appare pure in questa storia, nei pensieri di Manigoldo appollaiato sul tetto.
Pur non avendo mai assaggiato i crustoli qui descritti, ho amato leggere del loro aroma e della loro fragranza ed ho trovato piacevoli i paragrafi dedicati alla loro preparazione: le ragazze che si affrettano per non consumare preziose candele e la presenza di Maria, apparentemente più esperta sia in cucina che in delusioni amorose. E poi, quant'è graziosa Gioca, quando pensa ad Albafica come ipotetico, vero "moroso" e prepara il sacchetto di dolci pure per lui? E Manigoldo, che glielo porterà? Povero Alba, lo hanno messo in mezzo in modo imbarazzante, minimo gli avranno fischiato le orecchie XD
Infine due righe di apprezzamento per il mandarino appoggiato sulla finestra nel giorno di Santa Lucia, perché mi ha ricordato i racconti della mia bisnonna, facendomi realizzare che non bisogna andare poi così lontano nel tempo, per vivere il mondo antico di Lost Canvas.
Vedi: a volte, anche se non si menano, mi entusiasmo comunque. Sono contenta che ti sia occupata anche di questi personaggi ^__^

Recensore Junior
15/12/14, ore 12:43

Lo sento, sai, il profumo del mandarino e del miele che addolcisce l'aspro, l'amaro. Quel rovescio di tutte le cose, che chi vive, in quel rovescio, sa apprezzare. Ché anche gli angeli a rovescio, sono molto più convincenti, e se devono tirare due sganassoni, loro sono in prima fila. E gli occhi chiari di Maria, saggi sono, e leggono al di là delle menzogne di tempo ed età. Ché lui là c'era, e la guardava come ragazzetta, quasi donna, ma non ancora. Che doveva aspettare. E in quegli spicchi di sole, di vento e di fuoco, c'era una promessa, forse.
Di esserci.
E tanto basta.
Caffé tesoro?

Recensore Master
13/12/14, ore 17:45

Awwwww. 

*si scioglie in una pozza d'amore e decorazioni natalizie*

Le tue storie sanno di vita vera; di profumi che invadono i sensi e di quotidianità radicate nei piccoli gesti, nelle piccole cose - un dolce, un ricamo, un momento rubato. 
Questa storia è calda sotto le dita e non sono sicura di riuscire a rendere bene quello che voglio dire, ma ci proverò comunque. 
Quando leggo qualcosa di tuo ho come la netta impressione d'immergermi in una realtà multisensoriale - i colori, gli odori, persino i suoni. 
C'è ruvidezza in quello che scrivi, come l'imperfezione sulla tela, ma è qualcosa che ne accresce la bellezza, qualcosa che mi fa venir voglia di arrotolarmi tra le tue righe come un gatto sazio e felice. 
Le tue storie hanno sapore, ecco.
Un sapore conosciuto, che fa sorridere e che scalda il cuore. 
Complimenti per questo bellissimo momento dedicato a Manigoldo e a Gioca. ♥♥♥♥♥♥♥

*sparge fette di pandoro e caffè bollente*

Recensore Veterano
13/12/14, ore 15:57

*Sospira. Sospira di nuovo. Sparge cuoricini e dolcetti natalizi.*

Gioca si è data ai merletti. E Manigoldo tiene a bada le bullette, le porta i mandarini e divora i crustuli. Li amoh! *-*
Per un momento, mentre parlavi dei dolci, credevo di avere le traveggole, perché i crostoli (o galani, o chiacchiere) sono un dolce di Carnevale e so per certo che non richiedono anice e chiodi di garofano... poi arrivata alle note ho capito il mio errore!

A Verona si festeggia ancora, Santa Lucia. Non so se lo fanno anche a Venezia, ma di sicuro non dalle mie parti... Alla faccia della santa, però... almeno Babbo Natale non ti portava più i regali se cercavi di vederlo, qui si va proprio sulla tortura! *scuote la testa basita.*

Lo voglio anch'io un angelo custode come Manigoldo, accidenti!
I miei stanno facendo il baccalà. Ne vuoi un po'? O preferisci il solito caffè?
JudithlovesJane

Recensore Junior
13/12/14, ore 15:48

Lo sapevo, mentre leggevo mi ripetevo "Però, che coincidenza!"!!!! Mi pareva troppo bello che qualcuno conoscesse la Casa di Bepi!!! Per quanto riguarda la tradizione della notte di Santa Lucia, mia nonna aveva una versione edulcorata della storia: se Santa Lucia ti trova sveglio il dolcetto o il mandarino che ti ha portato marcisce per punirti di non essere andato a letto presto come un bravo bambino.
E da me Santa Lucia è passata anche quest'anno (mandarini e torroncini)!
Bè, oltre a ringraziarti per questo tuffo nella Laguna, due parole sulla storia (all'inizio credevo che "crustuli" fosse una storpiatura di "crostoli", pensa te!): amo Gioca e Manigoldo. Li ho amati in Alidada, figurati qui. E le piccole licenze poetiche non guastano nè intaccano la delicatezza di questa storia. Dolce, protettiva, senza sbavature. Una gioia leggerle e rileggerla, chè dona lo stesso tepore di un caminetto acceso durante una notte nebbiosa nel Nord Est.
Grazie!
(Recensione modificata il 13/12/2014 - 03:49 pm)