Recensioni per
Concretudine Astratta
di Jason_dal_profondo

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Nuovo recensore
01/08/15, ore 18:58

Cominciamo: sono appassionata di horror e suoi sottogeneri, non mi dichiaro esperta, ma tra questa mia passione e una buona conoscenza dello storytelling penso di poter dare un parere abbastanza consistente a riguardo.
Il racconto risulta noioso e ripetitivo. Non ci sono immagini reali, l'ansia, l'angoscia o la paura del protagonista non sono altro che mere parole: non basta dire "ho paura", è necessario trasmettere al lettore la sensazione perché il racconto sia coinvolgente. L'horror come genere penso abbia un imperativo categorico: essere immersivo. Perché leggere un racconto horror se non per sentire il brivido?
Le sensazioni del protagonista sono limitate ad un elenco di sinonimi del suo stato d'animo: "camminavo con l'ansia[...]", "[...]... che mi facevano sentire così a disagio", "Respiravo ansiosamente" e ancora viene rincarata la dose con "e la paura c'era"; scrivere con parole diverse un concetto, non lo intensifica, è, banalmente, una ripetizione dello stesso concetto. Questa è una narrazione sterile, al pari di un elenco della spesa. La regola dello "show, don't tell" penso sia una pietra miliare, soprattutto scrivendo un racconto dell'orrore. Sarebbe stato interessante se avessi mostrato le sensazioni effettive procurate dall'angoscia, a maggior ragione narrando in prima persona. Neppure le creepypasta, seppur brevi, si limitano a semplici elenchi di sensazioni quando si tratta di creare un'atmosfera.
Se lo scopo era far provare sentimenti, questo non è un metodo efficace.
La consecutio temporum è da controllare, perché, al di là dei periodi al presente, conseguenti al pensiero del protagonista, la parte narrativa vede alternarsi tempi verbali (imperfetto e passato remoto) senza un senso logico.
Inoltre non ho compreso il senso di presentare Cassie al lettore, se di fatto nel racconto non ha un'utilità. Certo, al protagonista risulterà naturale presentare la propria ragazza, ma quei pensieri, quelle informazioni stonano, sembrano buttate giù di fretta per morire lì, poiché, appunto, non sono utili ai fini della storia.

E poi c'è il finale.
"Ecco, casa. Ero a casa finalmente! Suonai al campanello; Aspettai; Nessuno rispondeva; Risuonai; Aspettai e nessuno rispondeva; Decisi di aprire con le chiavi. Ommioddio."
Qua hai semplicemente inserito un eleno di azioni. Se prima avessi creato l'atmosfera, coinvolgendo il lettore e portandolo a uno stato di angoscia, questa serie di "periodi" sarebbe stata capace di distruggere tutto all'istante, quando finalmente la storia avrebbe potuto raggiungere il suo culmine.
E' chiaro il tentativo di creare suspance, ma non hai costruito nulla di effettivo: non è un climax di angoscia, né un anticlimax che da un livello di massimo terrore si risolve nel sollievo del protagonista, è un elenco anche qua. Il ritmo che suggerisci con questi periodi spezzati è quasi incalzante, ma risulterebbe tale se accadesse qualcosa di effettivo.
Quel che segue non l'ho trovato interessante. E' una conclusione che pare riprendere molto il genere creepypasta, ma in questo contesto stona, oltre che risultare scritta in modo confusionario.

Questa sarà una critica un po' pungente, forse, ma vuole sottolineare solamente gli aspetti su cui serve lavorare.
A buon rendere, DyxDee.

Nuovo recensore
06/01/15, ore 01:14

Zuffa non è meglio di rissa? "Zuffa a colpi di coltellate",mi suona meglio. Sinceramente non mi fa né caldo né freddo :/ la morte è una certezza? Usiamo la tua teoria:siamo solo marionette create da qualcuno,quindi questa marionetta non prenderebbe decisioni e quindi la sua morte non è certa. Sarebbe tutto dettato da qualcun'altro ergo le certezze non esistono. Non sono certo che sia a scrivere o qualcun'altro che mi costringe a farlo. Non sono certo del mio futuro. Non sono certo della mia morte. Metti che chi ci comanda (che io chiamo scrittore/disegnatore) abbia deciso di farmi immortali,nonostante voglia morire il prima possibile,solo per vedermi male. E se lo scrittore morisse anche io morirei? Bho! Teoricamente sono immortale. Non posso avere queste certezze. Le certezze non esistono.
Comunque per me gli "dei" sono scrittori/disegnatori in grado di scrivere/disegnare la nostra vita e il nostro destino. Anch'io non sono certo di essere qui fisicamente,magari lo sono solo spiritualmente e...sì,sto decisamente divagando,ti chiedo scusa.

Recensore Veterano
14/12/14, ore 14:13

Oh Cristo! (Quant'è brutto iniziare una recensione così... mi correggo subito ^^')
Alloraaa... non so come tu abbia fatto ad avere un'idea così geniale per questa storia!
L'inizio tutto molto tranquillo (e me piace molto),poi si inizia a sentire i primi sintomi... cioè-voglio dire- ad un certo punto cominciano le prime "strizze" di pancia ^^'
E so quanta paura si senta nel camminare da soli in un viale deserto, di notte! Buffe le fantasie che il protagonista si fa XD
Quindi... se sono riuscito a capire... il protagonista è stato ucciso dalla sua ragazza???? Se è stata veramente lei, perché ha deciso di ammazzarlo??? MISTERO!!!
E comunque si, credo di essere vivo e vegeto! Perché ti sto scrivendo questo commento e quindi lo riceverai... se non fosse così o sto sognando oppure sono morto sul serio!!!
Non so se si è capito, ma la fine mi è piaciuta parecchio! Ma parecchio parecchio! Anche perché ero tentato di provare a schiaffeggiarmi per vedere se sentivo male e quindi se ero vivo XD
Davvero molto bravo! I miei complimenti!!!
Ma prima... *si tira un ceffone da solo* AI! Si sono vivo!!!!!!
Ciaoooo!!!

Tony