Recensioni per
Tutte le donne della sua vita
di Nuel

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/07/15, ore 23:08

[Recensione Premio per "King's Cross~Flash Contest"]


Ciao!
Bellissima storia! Uh, il pre-matrimonio di Draco e Asteria. In effetti è vero che tutti si aspettevano che lui si sposi con Pansy, forse anche molto noi lettori, e invece la Rowling ha deciso di mettere in mezzo Greengrass.
Però pensare che Draco la 'tradisce' per Pansy è un po' triste, e anche che lui la considera un'ingunua, e appropposito di questo a sentire l'ultima frase detta da Pansy sembra quasi che lei pensi che Asteria 'tradirà' il marito in prima o poi.
Ciao.

Recensore Veterano
29/01/15, ore 19:18

Grammatica e ortografia pressoché impeccabili. Non ho trovato neanche errori di battitura, doppie saltate o scivoloni di alcun tipo, a dimostrare un’estrema cura da parte tua nella rilettura e revisione.
In alcuni passaggi tuttavia l’uso della punteggiatura potrebbe essere migliorato. Nella parte iniziale, ad esempio, il lungo periodo di ambientazione, per quanto molto bello stilisticamente, è da apnea: “Aprile stava pigramente scivolando in Maggio, l’aria fresca e frizzante accarezzava le cime degli alberi, tra i cui rami era tutto un cinguettio ed un frullare d’ali ed il giardino era una distesa di verde brillante, bordata di aiuole di fiori colorati che sua madre sceglieva ogni anno e faceva piantare da elfi domestici tremanti e servizievoli, ben lungi dal volere la libertà che qualche donnetta priva di eleganza e di educazione voleva imporre loro”. Non si riesce ad arrivare alla fine senza riprendere fiato in mezzo e ci si perde tra i vari “e” e “ed” che sdoppiano tutte le descrizioni allungando ulteriormente la frase. Il risultato per fare un paragone cinematografico è simile ad una ripresa lunghissima, come se stessi filmando la scena senza mai staccare la macchina da presa, dall’aria, ai rami, agi uccelli, all’erba, ai fiori, a Narcissa, agli elfi… E invece credo che un montaggio di immagini sarebbe più facilmente fruibile. Se spezzassi il periodo con della punteggiatura e non coordinassi tutte le frasi con svariate “e”, potresti creare una serie di immagini non meno d’effetto, mantenendo più attento il lettore (e permettendo di respirare a chi come legge a voce alta!).
Stessa storia per “Le mani di Pansy salirono lungo le sue braccia, le dita si intrecciarono dietro la sua nuca e per una manciata di istanti il tempo parve fermarsi, poi, il sorriso tornò sulle sue labbra truccate ed il viso da carlino si contrasse in una smorfia divertita che le toglieva dieci anni e la faceva tornare ad essere la ragazzina a cui Draco aveva dato il primo bacio, quella con cui aveva fatto le prime, impacciate esperienze, quella che lo coccolava nella sala comune di Serpeverde e lo spalleggiava, qualunque sciocchezza si fosse messo in testa di fare.” È una bella descrizione, ma che fatica arrivare in fondo!
Pochi paragrafi dopo l’inizio, invece, la punteggiatura è un po’ troppo insistente: “I galeoni uscivano dalla camera blindata dei Malfoy alla Gringott a velocità impressionante, dalla fine della guerra, ma, presto, ne sarebbero entrati tanti da risarcire qualunque perdita, grazie alla generosa dote di Asteria.” Tra “impressionante” e “ne” ci sono solo 6 parole, ma ben 4 virgole. Qui si legge a singhiozzi, serve una struttura più fluida.
Sebbene un po’ claudicante in alcuni punti per questioni di punteggiatura, il discorso avanza a buon ritmo e lo stile è apprezzabile. Il registro e il lessico sono abbordabili da tutti i lettori, le metafore sono poche e immediate (il vento accarezza gli alberi, la voce di Aseria è miele per le orecchie, Asteria è stata cresciuta come un fiore di serra), funzionali alle descrizioni, non volte a creare grandi infiocchettature. Il risultato è uno stile delizioso che accarezza i contorni delle cose e delle persone in tre dimensioni.
Tendenzialmente il tratto più distintivo dello stile mi sembrano essere le piccole attenzioni ai dettagli dell’ambientazione, le pennellate che dai quasi con nonchalance per riuscire magistralmente a lanciarci una chiave di accesso al mondo che descrivi, come ce lo facessi spiare attraverso il buco di una serratura, un piccolo scorcio alla volta. Quello che intendo è che immagini come “immerso nella luce calda della tarda mattina che entrava dalle grandi vetrate a rombi del salotto” o “il giovane Malfoy chiuse e piegò il giornale, riponendolo sul tavolo prima di alzarsi e raggiungerla, mettendosi alle spalle del divano dallo schienale dalla cornice di legno modellata in curve sinuose” avrebbero potuto anche essere tolte o sostituite da descrizioni molto più sommarie, ma questo non ci avrebbe dato l’atmosfera concreta che crei tu. Piano piano si forma nel retro della nostra coscienza un quadro vivido e pieno di luci, colori, forme e sensazioni, senza che ci siano mai descrizioni pedanti o eccessive. Ogni dettaglio ha il suo perché e questo io lo apprezzo molto.
Un piccolo appunto di gusto personale è che invece di scrivere “Il denaro non ha odore” in italiano io, personalmente, avrei lasciato la versione latina. È una di quelle espressioni tanto usate che chiunque può capirla (come lo spesso lasciato in sospeso “De gustibus…” o l’usatissimo “Risus abundat in ore stultorum”). Quindi secondo me era più efficace lasciare “pecunia non olet” e non far perdere il senso della citazione diluendola in una traduzione che suona troppo letterale, come se stessimo effettivamente valutando le caratteristiche olfattive del denaro.
Sono meno fan dei paragrafi in cui si glissa velocemente su anni interi del passato. Capisco che ti servissero per far funzionare la storia senza lacune, ma personalmente preferisco quando si salta da un anno ad un altro con scene specifiche e dettagliare, seppure lasciando ellissi temporali tra uno e un altro, che quando si inseriscono passaggi del tipo “Con l’inizio del nuovo anno, Draco aveva dichiarato guerra ad Asteria Greengrass […] Verso la fine di aprile, l’aveva fatta piangere […] Poi Potter era tornato a Hogwarts, la guerra era finita, erano cominciati i processi […] Era stato allora che Lucius l’aveva convocato nel suo studio […]”. Il riassuntino è un metodo efficiente per infilare tante informazioni in poche righe, ma stilisticamente è ben poco efficace.
Hai rispettato quello che chiedevo nel pacchetto e ci hai dato una visione meravigliosamente contorta e deviata del complesso rapporto tra questi tre personaggi e di come si sia evoluto.
In accordo con il tuo stile, il rapporto tra i personaggi è tutto nei dettagli e nelle apparenze. Si procede a sorrisi tirati, parole non dette, saluti cortesi davanti agli occhi e carezze lussuriose dietro alle spalle. Come incastrati in una rappresentazione teatrale, i tuoi personaggi sanno quale sia il loro ruolo e lo recitano alla perfezione, in ogni gesto o parola. La teatralità è una caratteristica fondamentale di questo racconto. La prima parte è un’apertura di sipario. La scena ci si presenta in tutta la sua interezza, tutti i personaggi principali sono lì e i loro dialoghi svelano quello che è stato e sarà il loro ruolo. Asteria, fiore di serra ancora da cogliere, chiede il perché di decisioni che altri prendono per lei sul suo matrimonio e Draco le spiega con il tono accondiscendente di un padre il razionale del suo mondo. Ma neanche lui è davvero colui che tiene le redini. Pansy infatti è sempre lì pronta a ricordare il suo potere nel gineceo di cui è l’ufficiosa regina.
La relazione tra i personaggi è affascinante: Draco ama Pansy perché è cresciuto con lei e probabilmente perché sono creature simili, ma sposerà Asteria, come Pansy ha sposato un altro, perché è la “cosa giusta” da fare in un mondo in cui tutti loro hanno poco più libertà di un personaggio sul palco di un teatro. Solo dietro le quinte i due protagonisti hanno un attimo di verità. La loro “tresca” infatti non è un inganno, è la verità. Il momento in cui loro sono loro, senza che ci sia un sentimento di tradimento, perché tutto si svolge nel mondo vero, non nel mondo delle apparenze, e quindi in un mondo in cui Asteria e il marito di Pansy non hanno un ruolo.
Eppure alla fine Pansy ci rivela che forse c’è qualcosa di più. Nessuna donna ingenua. E allora ci chiediamo perché Asteria fa quello che fa. Perché un tempo ha affrontato Draco, ha litigato con lui, lo ha fatto dannare per mesi. Perché poi ha accettato di sposarlo. Domande senza risposta, che lasciano il lettore con una buona dose di questioni su cui riflettere dopo la lettura, come è bene che avvenga in un buon racconto.
Carino il simbolismo delle pietre, ma non avrei saputo coglierlo senza la tua nota.
Unica pecca, sono arrivata in fondo alla lettura la prima volta e ho continuato a fare scroll, convinta che ci dovesse essere scritto qualcosa di più. La storia non sembra avere un finale. Certo, come dicevo, lasciare in sospeso ha un suo fascino, ma manca un senso di chiusura alla vicenda. Non riesco ad immaginare bene a che punto siamo arrivati. Il sipario cala troppo bruscamente su questa ultima scena e come membro del pubblico non sono ancora sicura se sia il momento di applaudire o ancora no...
Il titolo riassume bene di cosa si stia parlando, delle donne importanti nella vita di Draco. Eppure manca un po’ di verve e di sfumature. Oltre ad avere un’accentuazione troppo positiva (la storia è piena di ombre, il titolo no) ha un che di titolo da fotoromanzo che fa storcere il naso. Inoltre, non riesce a catturare le complesse gerarchie che la storia elabora perché è troppo corale, fa sembrare che tutte le donne nella vita di Draco siano allo stesso livello. E niente potrebbe essere meno vero.

Recensore Junior
26/12/14, ore 16:23

[Recensione premio per il primo classificato del concorso "Finiscimi!"]

Che bello questo dietro le quinte del matrimonio di Draco ed Asteria! Anche se, te lo confesso, non ho mai sopportato Pansy e vederla con Draco mi da i brividi, devo dirti che trovo la tua trama molto credibile e ben strutturata.
Splendida la scelta dei gioielli (e Dio se, se non AMO i gioielli) e la relativa simbologia.
Qui il tuo stile brilla nel dipingere immagini molto vivide ed efficacissime pur nella brevità della storia.

Ps. Ho partecipato anch'io a questo concorso e so già che tu mi precederai in classifica XD

Recensore Master
16/12/14, ore 11:40

FANTASTICA, MERAVIGLIOSA, SUBLIME!
devo dire che adoro le tue Os, tanto che riescono a scavalcare persino le tue long (che sono tra le mie preferite, insieme a poche altre, in tutto il sito)
Ma nelle Os dai il meglio di te il che, permettimi di dirlo, è veramente tutto dire. Ti avevo detto che ''la galleria dei ritratti'' era entrata nel mio cuore ma questa l'ha sicuramente superata e già pregusto la lettura della prossima, della prossima pennellata sui Malfoy.
Le adoro perchè sanno di realismo e Missing Moment, belle perché riesci a delineare senza influenzare, semplicemente ''raccontare'' quello che sembra il naturale sviluppo della trama della Rowling, il giusto seguito.
Mi piace come sei riuscita, e riesci sempre, a delineare i personaggi in poche parole, pochi tratti, come Narcissa, quasi del tutto assente per poche stoccate e persino Lucius che è poco meno di una comparsa.
Le due donne di Draco (esclusa la madre) Astoria, dapprima presentata timida e quasi decorativa da Pansy e poi attraverso la riflessione di Draco sembra sì ingenua e dolce ma anche forte e volitiva e chissà che non abbia capito tutto, mi ricorda moltissimo la mia Asteria in "Vaiolo".
In realtà l'intera OS mi ricorda la "parte mancante" di VDD, ad eccezione, ovviamente, di Pansy.
Mi è piaciuta moltissimo anche Pansy, che ama Draco da lontano, che accetta quei baci e nulla più, che spera in qualche altra cosa...
Draco un po' meno, ma non perchè hai delineato Draco così, anzi il modo in cui hai scritto di lui è superbo, è proprio il personaggio che non mi va giù. Il Draco IC suscita in me sensazioni contrastanti: lo amo come personaggio, lo odio come uomo eppure non riesco a fare a meno di capirlo e accettarlo anche se... vorrei riempirlo di schiaffi!
Bellissima, stupenda davvero mi è piaciuta moltissimo, complimenti

Recensore Master
15/12/14, ore 15:03

ciao
il tuo Draco non perde proprio il vizio! diciamocelo questa Astoria è propriamente cornuta, felice e indubbiamente consapevole.
che Pansy sia stata l'esperienza catartica della giovane vita di un ricco rampollo viziato è noto ... meno noto è il sentimento che si nasconde dietro ( o per lo meno come tu sostieni ) una forte amicizia fatta di complicità, sostegno e anche attimi più o meno intimi.
Astoria invece è il fiore all'occhiello, lo specchio delle allodole attraverso il quale purificare il sangue divenuto sporco dalla contaminazione di Voldemort. giovane ed ingenua ma abbastanza caparbia da arrogarsi il diritto di essere l'unica signora Malfoy. sprezzante difronte al pensiero di dover, forse, competere con un carattere autoritario e sofisticato, maldicente e snob, barbaramente compromesso del futuro marito.
che bel quadretto.
la madre indubbio tesoro di preziosi consigli per ottenere tutto e subito. in fondo è lei che l'ha viziato.
non vedo amore neanche a pagarlo. sicuramente attrazione e abitudine, la guerra ha privato tutti di qualcosa meglio tenersi vicine, molto vicine, le persone care.
in sostanza la possessività di Draco è indigesta ma a Pansy basta e ad Astoria serve. in fondo essere ingenue apre porte inaspettate.
non amo draco etero perchè non lo è. nonostante tutto le tue storie mi danno spunti di riflessione, chissà che non ci scrivo qualcosa ahahah ( come ho fatto per il tuo lupo yup-pubblicità occulta ahhah )
un abbraccio kiss kiss