Hola!
Essendo Sansa il mio personaggio preferito e amando anche la coppia Sandor/Sansa, non potevo esimermi dal recensire la tua storia!
Mi è piaciuto molto come il presente e i ricordi si amalgamino, nella tua storia, quasi a simboleggiare anche la vita di Sansa, che sta diventando un'altra, Alayne. Inoltre è bello come lei si renda conto che l'inverno, lì nella Valle di Arryn, è molto diverso rispetto a quello nel Nord, il quale era più caldo e clemente, forse perché c'era ancora la sua famiglia...
È molto dolce anche l'accenno a Jon, presente anche nei libri, e sono sicura che il pensiero corra a lui non solo perché Sansa ritiene che sia l'unico dei suoi fratelli ad essere ancora vivo, ma anche perché il dolore patito ad Approdo del Re le ha aperto gli occhi, facendole capire che sì, è un bastardo, ma rimane comunque suo fratello.
Ovviamente Petyr è viscido e subdolo come al suo solito e mi sembra quasi inutile dire la scena del bacio, che hai ripreso tratteggiando le differenze tra lord Baelish e il Mastino, mi avesse a dir poco disgustata. Ho apprezzato molto che il pensiero di Sansa corra appunto a Sandor, alle sue mani da guerriero che erano state capaci di gesti inaspettatamente gentili, come quando l'avevano salvata dalla folla inferocita ♥ Mi sembra quasi un'inconsapevole richiesta di aiuto, per quanto nascosta e disperata, perché il castello di sua zia avrebbe dovuto essere un rifugio e invece non sarà tale.
Mi è piaciuto tantissimo anche l'ossimoro contenuto nel titolo, perché solitamente, pensando al cielo, si immagina qualcosa di infinito, senza confini o limitazioni; Nido dell'Aquila, pur essendo il castello più vicino al cielo nei Sette Regni, si è rivelato esattamente l'opposto.
Davvero una bella introspezione, complimenti!
Alla prossima, un bacio
Vì |