Ciao! ♥
Aggirandomi nei meandri della sezione di Hunger Games di Efp, mi sono imbattuta in questa breve ma dolcissima fanfiction: l'ho divorata tutta d'un soffio e, poi, sfidando il blocco dello scrittore che spesso mi coglie nei momenti più inappropriati, mi sono fiondata ad aprire il box destinato alle recensioni, per battere sulla tastiera qualche riga di commento :)
Ti confesso che sono stata davvero contenta di leggere questa missing moment, non soltanto perché adoro Haymitch ed Effie, e sogno che un giorno possano stare insieme, ma anche perché hai descritto un momento dolcissimo che meritava di essere letto e apprezzato :3
Questa è la prima recensione che lascio ad una delle tue storie, quindi mi sento in dovere di avvertirti e scusarmi in anticipo, perché, da questo in punto in poi, ti troverai di fronte ad un’analisi oltremodo noiosa e chilometrica (forse di questo ultimo aspetto ti sei già accorta! :P): purtroppo quando leggo e commento, non riesco proprio a trattenermi e, poiché sono di natura prolissa in modo smisurato, il risultato sono recensioni lunghissime che hanno come effetto principale quello di far addormentare davanti al computer il povero malcapitato! Quindi mi scuso davvero per la pappardella cui ti sto condannando! :(
Partiamo dall’inizio, dalla scena con cui si apre questa missing moment così dolce e ben scritta: la semplice frase “Effie si guardò allo specchio per la milionesima volta” mi ha fatto pensare, sin dal primo momento, che l’Effie della tua storia fosse realmente la vera Effie. Insomma, questo incipit che ritrae l’accompagnatrice di Peeta e Katniss intenta ad osservarsi, o meglio analizzarsi, di fronte allo specchio mi sembra un elemento totalmente in linea con il suo carattere e il suo modo di essere, plasmato dal culto della moda tipico di Capitol City. Anche in un posto così diverso dalle lussureggianti dimore della Capitale di Panem, Effie sente il bisogno di curare la sua apparenza, di presentarsi con un certo aspetto anche davanti a persone a lei quasi sconosciute: la metafora che hai utilizzato per descrivere quest’urgenza vitale, risultato di anni di immersione in una cultura che punta tutto soltanto su questo, mi è sembrata più che azzeccata. In particolare, ho trovato l’espressione “Stretta in una tuta da lavoro grigia” evocativa e perfetta per la situazione, perché mi ha permesso di ricollegare, in modo del tutto spontaneo ed automatico, l’aggettivo “stretta” alla mancanza di aria e parrucche, a cui hai accennato proprio nella frase precedente. In poche parole, sei riuscita a dipingere una Effie soffocata e quasi tramortita, piazzata a forza in un ambiente diverso da quello a cui era abituata, spaesata e, per questo, attanagliata dallo “sconforto e dal dispiacere”. Già questa scena iniziale è un piccolo capolavoro *____*
La sequenza successiva, l’intrusione di Haymitch durante i tentativi di imbellirsi della donna, mi ha strappato sin dall’inizio un sincero sorriso: ho amato il fatto che il mentore si sia infiltrato nella stanza della donna annunciandosi con un semplice “Ehm, ehm”, per richiamare la sua attenzione. Non so spiegarti esattamente perché, ma, appena letto, mi è sembrato un riferimento perfetto al personaggio! Come anche la reazione di Effie, che, grazie alla forza delle tue parole, sono riuscita ad immaginarmi anche “visivamente”: in piedi, con le braccia in alto e le mani fra i capelli, pronta a ribattere ad Haymitch con la sua voce acuta e stridula :)
“Non c’era affatto bisogno, proprio no”
Ma… aw, quanto adoro quando si battibeccano così *_____* Questo punzecchiarsi reciproco è sempre stata una costante nel loro rapporto, ed amo che, in questo spezzone che ci hai regalato, la prima interazione fra i due sia proprio di questa natura: in questo modo, si crea un collegamento metaforico ad Hunger Games e Catching Fire, in cui i due spesso sono stati immortalati, in momenti comici ed esilaranti, intenti a stuzzicarsi a vicenda. Tuttavia, ho adorato che tu abbia associato la risposta di Effie a quel “cercando di mantenere la calma”, che ha sottolineato l’irrequietezza della donna di fronte ad una presenza a lei non del tutto indifferente :3
“Lo so come ti senti.”
Ho apprezzato tantissimo il passaggio che si apre con questa ammissione da parte di Haymitch, con questo tentativo di confrontarsi con una donna che, proprio come lui, aveva appena cominciato a vivere in un ambiente ostile, strappata alla nota routine, lontano dai suoi “beni” preferiti.
Amo il tono sprezzante che hai attribuito al mentore, la definizione del posto come “fottuto schifo” e il successivo verbo “sputare” con cui hai denotato la sua azione: non potevi utilizzare termine più adatto!
Haymitch è stato carinissimo, però, a cercare poi di infondere speranza in Effie, esortandola a non arrendersi, a confidare nella Ghiandaia Imitatrice, in quella giovane donna che loro stessi avevano accompagnato per tanto tempo e di cui dovevano ricordare le enormi potenzialità. Ho apprezzato molto questo suo tentativo di rincuorare Effie, in quanto, sebbene stranamente dolce, l'ho ritenuto adatto al personaggio: mi è sembrato che, con quelle parole, Haymitch cercasse di confortare e convincere anche se stesso.
Haymitch e Effie sono due personaggi molto diversi - quasi agli antipodi, per certi aspetti -, tuttavia, in questo specifico momento, si trovano vicini come non mai, e possono farsi forza per riuscire ad andare avanti, sostenendosi l’uno con l’altro anche con semplici battutine, anche punzecchiandosi a vicenda: tu sei riuscita a descrivere tutto questo in un modo veramente splendido.
Effie che tenta di fare una battuta sulla fiaschetta di Haymitch mi ha strappato un sorrisone a trecentosessanta gradi :D Ho apprezzato molto questo particolare, perché credo esemplifichi bene anche il suo sforzo di… scherzare con Haymitch e al tempo stesso cercare di piacergli, come testimonia la “paura” che prova al timore di aver detto qualcosa di sbagliato. Ed è stato tenerissimo il momento in cui il mentore scoppia in una fragorosa risata, cancellando così ogni dubbio e timore in Effie, che si “rilassa e sorride”. Aww, sono troppo dolci questi due!
E poi… beh, arriva il momento topico, il suggerimento di Haymitch sui colori che donano ad Effie *______* Questa è stata senza dubbio la mia scena preferita, nonché la principale, perché sei riuscita a fondere in un’unica sequenza romanticismo ed ironia, condendo il tutto con un velo di dolcezza che mi ha fatto letteralmente sciogliere durante la lettura *____*
Haymitch è sempre Haymitch, c’è poco da fare, ed il suo fare provocatore e in qualche modo “audace” ne è la prova. Ma quanto ho trovato più esilarante è stata la reazione di Effie, di puro sbigottimento e incredulità, prima per il giudizio sfacciato del mentore, poi per quel tenerissimo bacio sulla guancia, con cui cerca di rabbonirla e rincuorarla. Credo che la successione di questi due comportamenti, apparentemente agli antipodi ma in realtà legati l’uno all’altro, sia un vero e proprio gioiellino ♥ Inoltre, devo dire che ho apprezzato molto il tuo stile di scrittura, in questo frangente in particolare, perché sei riuscita a rendere benissimo la concitazione degli eventi, sottolineando quanto si siano susseguiti in modo rapido e quasi inafferrabile, tanto che la stessa Effie non ha potuto “comprenderli” appieno e, come risultato, è incredula e spaesata allo stesso tempo. Davvero un ottimo lavoro!
“Effie si portò una mano alla guancia, dove ancora sentiva la sensazione delle labbra di Haymitch. Fissò il suo riflesso nello specchio e quasi non si riconobbe: dall’altra parte del vetro, una donna sorridente e con le guance in fiamme la guardava di rimando.”
…Quanta dolcezza! *_____* Questa descrizione di Effie, immediatamente immortalata dopo quel bacio così inaspettato, mi ha fatto sorridere in un modo tenerissimo. E’ veramente adorabile, e credo che, in poche parole, tu sia riuscita a dipingere perfettamente tutto il suo stupore, intrecciato con il dolcissimo imbarazzo di chi ha ricevuto una piccola attenzione da una persona… speciale, proprio come lo è – forse ancora un po’inconsciamente - Haymitch per Effie. Sto gongolando, sappilo! :3
“Ma, prima, raccolse la seta rosa da terra e la strinse tra le mani, dubbiosa. Se Haymitch fosse entrato nella sua stanza in quel momento, avrebbe visto in un angolo la stoffa di seta rosa abbandonata ed inerte nel cestino.
Era arrivato il momento di provare altri colori.”
Ma che conclusione dolcissima *___* Mi è piaciuto tantissimo constatare come le parole di Haymitch abbiano sortito un effetto immediato in Effie, la quale decide, alla fine, di seguire il consiglio dell’uomo. Tuttavia, ho amato che tu abbia accennato al “dubbio” che si insinua in lei, nel momento in cui tiene in mano la stoffa rosa, incerta, quasi come se stesse valutando mentalmente il giudizio di Haymitch, ponderando il peso da attribuirgli. Ed il fatto che, alla fine, decida di seguire il suo suggerimento, mi fa pensare ad un vero e proprio atto di fiducia nei confronti del mentore – un atto di fiducia che non si limita soltanto al consiglio sui colori che dovrebbe indossare, ma si estende anche a quello più importante e colmo di speranza che, precedentemente, le aveva dato Haymitch: di avere fiducia, di confidare in Katniss e nel fatto che, a poco a poco, le cose sarebbero andate meglio. E non lo so, io leggo allusioni simboliche praticamente ovunque, ma mi piace interpretare tutto questo - questa speranza che il mentore ha cercato di instillare in Effie - come simboleggiata dai veri e propri “altri colori” che Haymitch consiglia alla donna di provare, per vivere al meglio quei giorni nel Distretto 13, insieme all’invito a cercare, anche in un ambiente così poco accogliente e grigio, qualcosa cui valga la pena aggrapparsi, qualcosa per cui sperare. :3
In conclusione – sì, ti lascio finalmente in pace! :P -, posso soltanto dire che questa Missing Moment mi è piaciuta davvero molto, e sono certa che sarà piaciuta tantissimo anche alla persona che ne ha domandato lo svolgimento *_____*
Spero di poter leggere presto qualcos’altro di tuo, perché questa prima lettura di una delle tue fanfiction è stato davvero piacevole! ♥
Rinnovando i miei complimenti e mandandoti un abbraccio, ti auguro in ritardo buon Natale! ♥
Alla prossima :)
Sunflowerbud |