Recensioni per
Proud of my scars
di DanzaNelFuoco

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/10/15, ore 18:22

Ciao,
non so bene cosa scrivere per commentare questa OS, a dire il vero. Nel senso che mi è piaciuta talmente tanto che non so come dirlo. La scelta di Katie Bell l'ho trovata molto originale, al posto delle solite coppie stereotipate. Hai ragione, forse Draco è un po' OOC, ma sinceramente ho visto di molto peggio in questo senso. Draco è sempre OOC, in fin dei conti, se si vuole dipingerlo 'buono' o comunque 'redento'. Ciò non toglie che tu l'abbia preso per il verso giusto, sia lui, che la Bell, che il rapporto che si crea. Anche la scena finale l'ho trovata molto tenera e intima. Mi è piaciuta insomma (citazione di Seneca compresa).
Jules

Recensore Veterano
23/02/15, ore 22:04

3^ Posto 

Proud of My Scars 
Danza Nel Fuoco 


8/10 punti per la grammatica, l'ortografia e la punteggiatura. 
Passabili grammatica e ortografia, anche se la storia non è priva di errori. Tra i principali: “un bambino di un'anno” e “aveva chiuso un'occhio” si scrivono senza apostrofo perché “anno” e “occhio” sono maschili e “ è un influenza positiva” si scrive con l’apostrofo, “aspetterà che la donna sia sia allontanata a sufficienza” (si sia – credo si tratti di un errore di battitura) e “Questa infondo è solo la terza volta” si scrive “in fondo” (non è voce del verbo infondere!). Ah, e ogni tanto scrivi “Infermeria” con la maiuscola, ogni tanto con la minuscola. Decidi se l’una o l’altra per tutto il testo. 
La punteggiatura a volte è un po’ troppo fitta e quindi invece che aiutare complica la lettura. In una frase come “Chiude gli occhi, ancora stanca, ma la convinzione che qualcuno fosse lì, non la abbandona, anche se si chiede come mai se ne sia andato” ci sono decisamente troppe virgole. In particolare dà fastidio quella dopo “lì”, che separa soggetto (la convinzione) e verbo (non la abbandona). Altri esempi di passaggi del genere sono “Ha trascorso un mese in quel dannato letto, senza riuscire a muoversi, e ora le è difficile persino camminare”, “Si allontana di fretta dall’infermeria, qualcuno potrebbe incrociarlo e chiedersi cosa stia facendo lì, quando l’unica ricoverata è proprio la Bell”, “stanno sbiadendo lentamente, ma le ricoprono comunque ancora tutto il corpo, diramandosi dal punto della mano, lasciato scoperto dal guanto, che ha toccato la collana” (qui le virgole prima e dopo la frase “lasciato scoperto dal guanto” sarebbero tranquillamente omissibili), “fa un sorriso tirato, senza separare nemmeno le labbra, e annuisce, autorizzandola a proseguire” e tanti altri ancora. Non sto a fare l’elenco, ma spero di aver reso l’idea. 

8/10 punti per lo stile, il lessico, la sintassi. 
La sintassi risente un po’ della frammentazione ad opera delle virgole, ma lo stile in generale è buono. Riesci molto bene a descrivere le sensazioni dei tuoi personaggi, il che è ottimo in una storia in cui il dolore è al centro dell’attenzione. La scena iniziale in cui Katie si sente “quasi come se qualcuno stesse coscientemente cercando di separare l’emisfero destro del suo cervello dal sinistro […]. Come se fosse stata calpestata da un branco d’ippogrifi inseguiti da centauri” è un perfetto esempio di questa caratteristica. Inoltre sono efficaci e bellissime le descrizioni della sua convalescenza, con i capelli che cadono a ciocche, gli occhi appannati, le cicatrici come una ragnatela sul corpo. Disgustosa la parte della metastasi. I dettagli rendono il tutto vivido e raccapricciante. 
Nel lessico e nella struttura ci sono a volte delle ripetizioni. Ti faccio un paio di esempi: 
- Già dall’inizio parti con “Quando apre gli occhi Katie vede il bianco del soffitto dell’infermeria. Ci mette un po’ a riconoscerlo, sarà che la sua vista è appannata o che non ha frequentato così spesso l’infermeria”: infermeria 2 volte in una riga. 
- “Il ragazzo si passa una mano sul viso, scostando i capelli dalla fronte. Ci è mancato poco che la Bell lo scoprisse, non può permettersi certe debolezze, non adesso. 
Non si capacita di essere andato a trovarla – per ben due volte, ma questo finge che non sia importante –, cosa gli è preso? Non è questo il momento di sentirsi in colpa, non dopo quello che ha fatto. Si gratta distrattamente l’avambraccio sinistro che ancora prude, trasalendo quando si accorge di cosa sta facendo. Un gesto così plateale, proprio dove tutti potrebbero vederlo… 
Sta ovviamente perdendo il controllo delle proprie azioni. Si allontana di fretta dall’infermeria, qualcuno potrebbe incrociarlo e chiedersi cosa stia facendo lì”: questo passaggio è tutto ridondante. Inizia con un sacco di negazioni, che appesantiscono la lettura (non può permettersi, non si capacita, non sia importante, non è il momento…) e si snoda tra costruzioni presente – virgola – gerundio che allungano le frasi (si passa una mano sul viso, scostando i capelli; si gratta distrattamente, trasalendo) e condizionali (dove tutti potrebbero vederlo; qualcuno potrebbe incrociarlo). 
Inoltre avrei voluto vedere un po’ più di termini nella sfera semantica delle cicatrici e dei segni, dato che è il tema principale. Ti tendenzialmente ripeti continuamente la parola “cicatrice”, senza sfumarla molto. 

13/15 punti per la trama (originalità, completezza, struttura…) e la caratterizzazione dei personaggi. 
Draco mi piace e mi sembra coerente con il ragazzo che piangeva nel bagno di Mirtilla. Forse la nota di dabbenaggine dovuta al suo ricredersi e confessare tutto a Silente stona un po’ col carattere Malfoy, ma suppongo di poterti concedere di tirare un po’ i confini dell’IC in una Draco/Katie. 
Passando appunto a Katie, direi che è convincente e ben descritta. La vedo bene come una giocatrice di Quidditch tosta che se cade si rialza e come una vera Grifondoro. Mi piace che abbia un lato umano, una profonda debolezza che si manifesta in un iniziale bisogno di vendetta e incapacità di perdonare. 
La trama è buona perché gioca sui sensi di colpa e ambienta il nascere di questa relazione tra il olore e i letti dell’Infermeria, uno spazio neutro né Grifondoro né Serpeverde, né Manigmaorte né dell’Ordine, dove tutto è possibile. 

4.5/5 punti per il titolo 
Non è male, ma non vedo il perché dell’inglese. Non ti piaceva la parola cicatrice in italiano? Non che io sia contraria ai titoli in inglese – tutt’altro. Li uso anch’io, ma solo quando non riesco a trovare la traduzione italiana che renda lo stesso concetto e quando suonano effettivamente bene. Qui suona un po’ troppo corto e la versione italiana avrebbe avuto più musicalità. 

Tot 33.5/40

Grazie ancora di aver partecipato!
Baci,
MmeBovary  :)