Valutazione ricevuta al contest "La sfida dei Dieci" - 1a Classificata
Grammatica: 4,8/5
Lessico: 4/5
Stile: 4/5
Presentazione: 5/5
Nomi e titoli: 5/5
Personaggi: 5/5
Originalità: 18,5/20
Uso del Pacchetto Difficile: 15/15
- Rielaborazione creativa e uso corretto del pacchetto: 10/10
- Punti sottratti per uso non corretto: 0/9
- Punti bonus pacchetto: 5/5
Gradimento Personale: 18,5/20
Punteggio finale: 79,7/85
Eccoci, finalmente!
Mi piacerebbe iniziare raccontandoti un fatto curioso: come mio solito, ho volutamente saltato lo specchietto iniziale della storia, per evitare di spoilerarmi qualcosa – che sia genere o avvertimenti, preferisco vederli poi che prima. Cominciando a leggere, ho trovato subito strano che i tuoi personaggi fossero maschio e femmina, dato che rispecchiavano le immagini che ti avevo imposto – nelle quali erano entrambi, innegabilmente uomini – e tra me ho pensato “se la scena della prima foto rappresenta Ari posseduta dall’Incubo, questa storia è bellissima!”. Bene, da questo puoi immaginare quale sia stato lo spirito con cui ho letto il tuo racconto, e già hai un’idea del perché i punteggi siano tanto alti! :D
Ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda la grammatica, non hai ottenuto il punteggio pieno per via di quel singolo errore che, per quanto sospetti sia una pura disattenzione data la sua unicità, ti ha fatto perdere qualche centesimo. Nulla di grave, come avrai visto. Sono sinceramente molto felice di non aver trovato errori gravi: amo dare punteggi alti e, ancor più, leggere storie che siano corrette sotto questo punto di vista ;)
Nel lessico c’è stata, invece, qualche piccola nota: come avrai visto, hai sostanzialmente peccato in ripetizioni, che sono spesso della stessa parola. Ho voluto riportarti solo quelle reiterazioni che ho ritenuto non essere volute, o comunque non funzionali alla storia (spesso si usa una ripetizione come rinforzo di un concetto o come ripresa dello stesso, ma nessuno di questi mi è sembrato il caso). Personalmente, ritengo le ripetizioni di parola più un errore di distrazione che una vera carenza lessicale, in special modo in storie come la tua, dove lo stile è supportato da una scelta di parole a mio parere molto buona e variegata (oddio, sembra che stia parlando di un gelato :S). Nonostante la lista di ripetizioni sia ampia, non ho scalato molti punti perché queste sono distribuite su un testo molto lungo – la tua è la storia con il maggior numero di pagine giunta al contest! – dunque è facile che, anche con una rilettura attenta, qualcosa sfugga.
Anche gli errori di lessico vero e proprio sono relativamente pochi per un testo come il tuo, e nella maggior parte di entità talmente lieve da influire minimamente sul punteggio. Ci sono alcuni problemi nella costruzione di un paio di frasi che probabilmente ti sono sfuggiti e che ne confondono, a mio parere, il senso. Nonostante ciò il testo è fondamentalmente pulito.
Hai uno stile molto buono: riesci a destreggiarti con abilità tra tensione e coinvolgimento, trascinando il lettore in questo tuo mondo sotterraneo, che scorre parallelo al nostro con una naturalezza che ha dell’ammirevole. Dico buono per via di quelle correzioni che ti ho fatto riguardo la punteggiatura: molto spesso, infatti, i periodi che crei sono frammentati dalla presenza di alcune virgole o non ben scanditi da diversa punteggiatura, il che dà alla lettura un ritmo che, seppure formalmente corretto, risulta meno armonioso di quanto potrebbe. È una scelta personale, tuttavia, e basandomi solamente sulla validità delle regole grammaticali ho deciso di non penalizzarti eccessivamente per quanto riguarda questa voce.
Tralasciando gli errori e le imprecisioni, ho trovato il tuo racconto veramente piacevole da leggere: è una di quelle storie da cui difficilmente si riesce a staccare gli occhi, anche solo per andarsi a prendere un bicchiere d’acqua. Hai il dono di descrivere con poche e semplici parole il mondo e le situazioni, delineandole in modo chiaro ed esaustivo senza, al contempo, renderle pesanti.
La tua storia non è forzata, né si distacca troppo dalla vena di realtà e verosimiglianza che cerco, e amo trovare, nel fantasy urbano e contemporaneo. Hai saputo mischiare bene elementi del folklore e della mitologia, creando al contempo personaggi moderni che hanno insito nel nome e nella natura del loro lavoro – o dono, alla fine se fanno ciò che fanno è anche merito dei loro poteri e dell’addestramento – un richiamo al mondo della mitologia e del sovrannaturale. Ho apprezzato questa scelta, dico davvero! E, sebbene i nomi non siano originali nel senso proprio del termine (li hai ripresi, appunto, dai miti), trovo che tu li abbia inseriti correttamente e che contribuiscano a dare all’atmosfera un richiamo al fantasy più tradizionale che ben si mischia all’idea che è dietro la storia.
Mentre ti scrivo scorro il file in HTML che stai leggendo ora tu, punto per punto, e finalmente arrivo alla presentazione: ottima, perfetta, piacevole da vedere e alquanto gratificante, in verità – una storia ben curata è una storia amata da chi la scrive, o almeno è ciò che penso, dato che non si perde tempo ad abbellire qualcosa che non ci piace :D Ho apprezzato tutto: il carattere del testo e del titolo, il banner, le note ben curate, il testo giustificato (*_*) e il numero di pagina alla fine (che dà quel giusto tocco di professionalità e mi ha aiutata molto a ritrovare il segno sul .PDF, quando ho dovuto interrompere la lettura). Tirando le somme, la tua storia si presenta davvero molto bene ;)
Di nomi e titoli ti ho già accennato nello stile, ma torno a parlartene meglio ora. Innanzitutto, ho trovato il titolo della storia davvero azzeccato: racchiude l’essenza del racconto in maniera perfetta, anticipando in parte quello che sarà il primo colpo di scena e il filo conduttore dell’intera serie di eventi, senza però risultare banale. La cosa che mi è piaciuta di più del titolo è la sua possibile doppia interpretazione: la parola “incubo” scritta con l’iniziale minuscola, infatti, può sottintendere la creatura demoniaca (“Incubo”) incastonata nel gioiello o la situazione di angoscia e tormento in cui il rubino stesso cala i due protagonisti umani. L’ho veramente apprezzato, credimi!
Per quanto riguarda i nomi, come ti ho detto ho trovato la scelta di usare questi particolari richiami alla mitologia, alla tradizione religiosa e al folklore molto azzeccati in questo contesto, sebbene di per sé siano una scelta alquanto gettonata – io stessa attingo ai nomi angelici e arcangelici quando non so come chiamare il protagonista, e in questo contest c’è un’altra storia con nomi di creature angeliche. Ho apprezzato comunque che Ariele, la donna che lotta per il bene del mondo e che è costretta al male verso colui che più ama, abbia questo nome, il cui significato è esso stesso una dualità tra bene e male – come hai scritto tu nelle note in fondo :D La costrizione di una guerriera del bene (qualcosa di simile ad un angelo) al male è un’immagine davvero suggestiva, e contribuisce ad aggravare il crimine commesso dall’Incubo, donandogli un’aura di profano che si sposa alla perfezione con la lussuria che è sua natura, e che dimostra più volte nella storia.
Cain (o Caino), invece, è un nome che rimanda a punizioni divine, che paiono scendere su quel povero ragazzo perseguitato da una malasorte che sembra non volerlo abbandonare. Di lui vorrei parlare dopo, quindi ora ti dico che l’associazione male-e-morte che il nome si porta dietro calza a pennello con ciò che a Cain succede nella storia: è scritto nel suo nome, evidentemente, e il dolore riesce sempre a raggiungerlo, nonostante i suoi sforzi per vincerlo.
Di Igraine nulla da dire: hai dato una spiegazione spettacolare del perché tu abbia scelto questo nome, e l’ho apprezzato molto anche in virtù delle tue note.
Bypasso originalità e gradimento personale, perché sono due cose che vanno a braccetto, per me, quindi ne vorrei parlare fra un attimo, in maniera più estesa :D Dunque, passo direttamente all’uso del pacchetto.
Hai scelto di cimentarti nella sfida difficile, riuscendo a rielaborare in maniera veramente creativa gli elementi del pacchetto. Sarò sincera, a circa metà del contest ho cominciato a credere di aver esagerato con le limitazioni, arrivando a pensare che forse non avrei lasciato alcun margine di autonomia ai miei concorrenti... e poi è arrivata la tua storia! Avevi molti obblighi fissi (genere, protagonista e così via) ma sei riuscita a rielaborare in maniera veramente creativa anche le cose meno interpretabili (come la coppia), proponendo una tua visione del pacchetto che lo stravolge senza in realtà modificarlo! Giochi sull’interpretabilità delle immagini e delle voci e questo ti ha permesso di creare una storia che rispettasse i tuoi canoni senza discostarsi da quelli che io ti avevo imposto. Credimi, questa cosa l’ho apprezzata tantissimo, perché è esattamente quello che speravo di veder uscire da quei pacchetti!
Punteggio pieno, dunque, e davvero meritato! ;)
Bene, dopo quasi due pagine arrivo finalmente alla voce che mi sta più a cuore: originalità!
Parto per prima cosa spiegandoti il perché non hai punteggio pieno, così mi tolgo subito il dente :S la tua storia è in una lunga parte incentrata sull’aspetto più sessuale e erotico della trasformazione di Ari in demone, la cui scia di violenza permea le notti di passione che i due giovani trascorrono insieme. Ecco, per quanto mi piaccia leggere scene simili –adoro i personaggi che vengono tormentati o maltrattati :O – ho trovato che questo largo pezzo della tua storia, spogliato dello stile di descrizione meraviglioso, non brillasse di originalità rispetto a molte fic pubblicate nel sito. Inoltre ho trovato scontato che l’unico aiuto di Cain fosse Igraine, perché è, in effetti, l’unico altro personaggio che ci viene presentato e il suo scopo poteva essere uno e uno solo: aiutare il protagonista a sconfiggere il cattivo.
Nel complesso sono poco più che piccoli nei, è vero, ma io sono davvero tanto esigente sull’originalità: cerco in maniera quasi ossessiva storie che mi sorprendano per la presenza di elementi mai visti o interpretati in maniera non convenzionale, dunque difficilmente con me si ottiene il punteggio pieno :(
Tralasciando questi piccoli capricci personali, ho trovato la storia di un’originalità sorprendente, e il punteggio alto te lo dimostra. Hai stravolto i miei suggerimenti tirandone fuori una storia ricca di colpi di scena e imprevisti, di fluttuazioni caratteriali e creatività, di emozioni. Non sei scivolata mai nel banale, anzi: hai disegnato ogni volte scenari di una perfezione quasi maniacale, curati in ogni dettaglio e reinterpretati da te – e hai creato una trama che fluttua a seconda delle situazioni, lasciando il fiato sospeso ed impedendo quasi con caparbietà al lettore di capire cosa sarebbe successo. Pensi che Uriel possa imparare a convivere con la mutazione fisica di Ari? Le segue un cambio psicologico, e capisci che non sarà mai come prima solo quando anche Cain ci arriva, dopo l’ennesima violenza. Immagini che l’Incubo si stancherà? E invece si crea un legame più forte e tormentoso. Cominci a sognare la storia di redenzione e amore slash? Ti rendi conto che non è possibile. Credi che, con Ari libera, tutto tornerà a posto? Lei è corrotta dentro e finisce per togliersi la vita.
Per non parlare della coppia: mi aspettavo una het e ho avuto lo slash, e in maniera così perfetta da non infrangere il paletto del pacchetto – het, perché Ari è una donna in fondo, ma Slash, perché il corpo è quello di un uomo. Dualità, io la adoro!
Non c’è possibilità di immaginare gli eventi, che fuggono dal binario sicuro della prevedibilità seguendo la linea di pensieri e azioni proprie dei personaggi. Ho amato letteralmente queste svolte!
Cavoli, che poema! Siamo quasi alla fine, non temere!
Gradimento personale, allora! Partiamo ancora dai punti sottratti: all’inizio ti ho detto che, ad un certo memento della storia, ho pensato “speriamo succeda un cambio di sesso” e questo è stato, in effetti, ciò che è avvenuto. Ora, questo tuo punto di forza nell’originalità è diventato un’ambiguità qui – mi spiego: il fatto che io abbia subito individuato il primo colpo di scena ha fatto in parte smorzare la forza di questo tuo modo di interpretare il pacchetto. Ho pensato molto a come valutarlo – se non avessi saputo del pacchetto l’avrei probabilmente preso comunque subito, leggendo il tipo di coppia – e alla fine ho deciso di non dargli tanto peso.
Altra cosa che ha fatto scendere il gradimento è l’uso di parole come “crine” per definire i capelli (lo detesto perché lo associo mentalmente ai cavalli), i frequenti usi di aggettivi al posto dei nomi propri (non sono sbagliati, ma personalmente li trovo ridondanti) e il fatto che, nei ricordi, quando hai parlato dei genitori di Cain e Ari hai definito il padre con il termine “padre” e la madre con “donna”: l’ho trovato strano, e per alcuni versi illogico, dato che quasi nessuno userebbe tale termine pensando a, o ricordandosi di, sua madre. Ho creduto che potesse essere una compagna, ma i ricordi lo smentivano. Avrei trovato più logico che si definisse “uomo” il padre di Ari, in un simbolico allontanamento da quella che dovrebbe essere la sua figura nella famiglia, non le madri di entrambi, vittime a quanto pare innocenti.
Ultimo, c’è un richiamo inserito nella parola “ikebana” che non riporta a nessuna nota :D
Tralasciando questi dettagli, ho trovato la storia veramente piacevole da leggere: ho amato le dinamiche spontanee, il realismo insito nella narrazione (il richiamo al McDonald non era necessario, ma conferisce verosimiglianza) e i personaggi, che divengono via via più complessi e tridimensionali, evolvendosi in una maniera veramente efficace – sono veri, agiscono e sbagliano come umani, e ognuno ha una propria personalità ben delineata.
Insomma, per farla breve ho amato la tua storia in ogni sua più piccola sfaccettatura, e mi sono sentita in dovere di fartelo capire come meglio potevo (e forse per questo è venuto fuori il papiro). È per leggere storie come questa che indico contest! |