Quando si racconta l'infanzia (persino questa cammuffata) di un'eroe, si racconta quello che c'è dietro al tipo di persona che si definisce idealista. Se poi, come racconti te, c'è una delusione, un sogno infranto, si entra nella categoria particolare dell'idealista suo malgrado, quello diviso tra purezza e disinganno. Vedo che come me, anche tu sei stata colpita da quello che il personaggio di Alex rappresenta, non banalmente in un prodotto di animazione, ma in un immaginario molto caro, soprattutto alle persone disperatamente romantiche. L'Olandese volante, i personaggi di Byron e di Fenoglio, il principe Andrej Bolkonski e tutti quegli eroi con lo sguardo crepuscolare sono stati bambini troppo puri. L'incontro con la vita (e con la morte) li ha feriti più degli altri, e non li ha fatti crescere come le persone che saggiamente imparano a sporcarsi di fango le mani, ma li ha trasformati in uomini (e donne) che vivono sopra o ai margini del mondo, silenziosamente soli e sofferenti. E' quasi sempre impossibile far comprendere alle persone normali questa malinconia. Riguardo al mare, mi piace leggere che c'è qualcuno che lo vede e lo sente nella mia stessa maniera. Sulla tua scrittura, non mi ripeto (se vuoi, vedi le altre due che ti ho recensito con grande passione). Cavolo! Ma si può leggere una fanfic provando queste emozioni? Assurdo.