Sesta Classificata
La NON prima volta di Pan
di SSJD
Grammatica: 12.2/15
La grammatica è ottima, ma come molti altri a penalizzare sono le virgole e le d eufoniche. Per il resto, non ho consigli da dare.
Di seguito, gli errori trovati:
ed io → -0.5 Ti è scappata qua e là qualche d eufonica; in un altro “e io” per esempio non la usi. Ti basterà riguardare velocemente il testo.
ad osservare → come sopra
Pan ed io siamo rimasti fuori ad osservare le evoluzioni del cielo notturno, che poi tanto notturno non era, visto che le sette lune facevano più luce dei due soli, che abbiamo visto durante il giorno → -0.2 La virgola ha molta importanza all’interno della sintassi di una frase. Il caso più evidente è proprio quando ci sono delle relative, perché la virgola può fare la differenza tra una frase restrittiva e una esplicativa. In questo caso hai bisogno di una frase ristrettiva perché Trunks si riferisce ai due soli che hanno visto quel giorno e che caratterizzano quel determinato pianeta, quindi la virgola va tolta.
Le ho chiesto:
- No, no, aspetta, ferma Pan, cosa vuoi fare? Cosa ti è venuto in mente? - → -0.8 La punteggiatura nei dialoghi va un attimino rivista: davanti ai due punti la frase non va a capo; in presenza del trattino, e quando la battuta non è composta, il trattino finale non va messo
Non sono una bambina, ho quasi quindici anni sai → -0.8 Hai dimenticato di isolare il vocativo, va messa una virgola prima di “sa”
Quello non era né il luogo, né il momento giusto per poterle spiegare → -0.2 In questo caso, le congiunzioni “né” non vanno separate, perché sono direttamente legate alla principale
era del tutto inopportuno Pan indagasse la mia vita sessuale → -0.3 che Pan indagasse nella mia vita sessuale
Certo se fosse venuto Goten al posto → virgola dopo di “certo”
- Come scusa? - → virgola dopo “certo”
DIA-RIO → Qui non tolgo punteggio perché il dubbio mi rimane, ma credo che lo spelling corretto sia di-a-rio
- Sì certo, buonanotte, Pan. - → virgola dopo “sì”
Stile: 13/20
È uno stile un po’ scarno, molto semplice e lineare. I toni leggeri e il tipo di situazione che crei è perfettamente coerente con il taglio di Dragon Ball, un anime che unisce leggerezza, tematiche importanti e accenni più o meno espliciti alla sfera sessuale. Ed è a quest’ultima che ti sei maggiormente allacciato/a per costruire la tua storia.
Il narratore in prima persona, seppure ben gestito e senza sbavature, non è stato sfruttato al pieno delle sue possibilità. Da tenere a mente con esso, infatti, è soprattutto la “voce” del personaggio che racconta. Trovo che la narrazione sia piuttosto lineare, nel senso che il modo in cui parla e racconta non si addice molto al personaggio di Trunks. Un consiglio è quello di arricchirla maggiormente delle sue espressioni, di enfatizzarla un po’ di più, di far sentire maggiormente l’imbarazzo e il terrore che tipicamente lo prendono, quel suo modo di passare da momenti seri a momenti più da panico e disperazione. Nei dialoghi, questo passaggio è più evidente, ma nel parlato, nel suo modo di raccontare, manca espressività, il che toglie carattere alla prima persona narrante.
Lo stile è predominato dai dialoghi, uno scambio di battute serrato, che ben si adatta all’interazione tra Pan e Trunks; e da una narrazione che a volte fa sentire il peso degli infodump. Credo che certi narratori e certe tipologie di storie richiedano uno stile mirato, caratterizzato da un certo taglio. A questa storia serviva più azione e introspezione, con l’utilizzo di periodi più brevi nelle sequenze descrittive. Questo, secondo me, ti avrebbe permesso di soddisfare il desiderio visivo del lettore e allo stesso tempo di incentrare meglio l’occhio del personaggio. Reputo Trunks un tipo analitico, che considera il “campo di contorno” con gli occhi di un guerriero. Il “plaid deposto con cura sul prato” sono dettagli che stonano se focalizzati da lui. Inoltre, devi tener conto che la narrazione ha una cornica: Trunks racconta a Gil quello che gli è successo con Pan, mentre nella scena finale questo “monologo” viene interrotto proprio dall’arrivo di lei. Quindi, tutta la narrazione meno l’ultima parte è un grosso dialogo; ha perciò bisogno di un taglio più soggettivo, meno da racconto e più da commento. Per esempio:
- - Pan, vuoi rientrare? Temo che tu abbia freddo…- le ho chiesto dandole un piccolo bacio sulla frangetta spettinata sulla fronte. → È una battuta che si addice a un testo che sia “distante” dal narratore, che viene raccontato quasi come se il personaggio stesse scrivendo, più che parlando. Nel parlato, nessuno dice “le ho chiesto dandole un piccolo bacio…” Per rendere meglio, una delle possibilità sarebbe stata: le ho chiesto e, non so perché!, le ho dato una bacio su quella frangetta spettinata che ha (che si ritrova). Sarebbe stato meglio giocare più sull’espressività. Inoltre avrei visto molto bene, visto il dialogo dentro al dialogo, che alcune battute fosse state riportate come discorso indiretto; e, ancora, battute composte precedute dalla narrazione, tipo:
E lei mi ha risposto: - No, per favore, se mi stringi forte non ho freddo… anzi, trasformati in supersayan, così mi scaldi di sicuro! – e si è avvicinata ancora di più.
Spero che l’intento della mia critica sia chiaro, e mi scuso per la confusione con cui mi esprimo.
La punteggiatura conferisce al testo un tono morbido, costante, come ti dicevo prima sarebbe servito giocare di più sui toni. Frasi più brevi, punti esclamativi, avrebbero dato un qualcosa in più. Ho notato, poi, che tendi a finire molte frasi con i puntini di sospensione. Trovo che l’effetto delle frasi che si interrompono o che sfumino in toni più bassi, che è poi l’effetto che si crea con i puntini finali, dia alla storia il senso di voci che interrompono altre voci, proprio come se Pan interrompesse più volte il farneticare di Trunks, mentre in altre battute, come quella prima che Pan gli dà il bacio, tendano a creare un tono più soffuso, come se la sua voce vada ad abbassarsi mentre lei gli si fa sempre più vicina. In certi punti, però, non sono necessari e sarebbe meglio sostituirli con punti fermi, o l’efficacia dell’effetto si smorza, si confonde.
Il lessico è semplice e curato. Non ci sono ripetizioni, non risulta vuoto, né hai esagerato con termini particolari. Scelta che risulta coerente con il tipo di narratore e con il personaggio.
Infine le tematiche. Ho trovato che l’ambivalenza tra amore e amicizia sia stata ben gestita, soprattutto perché il primo a dovervi far fronte è stato inaspettatamente Trunks. Seppure con la leggerezza e l’ironia che contraddistingue la storia, ho apprezzato molto il filo dei pensieri. Trunks non prova attrazione per una poco più che bambina, eppure si sente attratto e a suo agio, in un certo modo con chi trova essere alla sua altezza. Un punto importante è stato il ragionamento fatto circa l’età: adesso che lei è una bambina, la differenza si sente forte e provoca disagio; ma quella differenza si annullerà quando lei sarà adulta. Quando si è grandi si smettono di contare gli anni. Dall’altra parte poi, c’è anche il modo in cui hai gestito l’innocenza di Pan, l’ingenuità con cui affronta il tema del sesso. In certi punti, però, questo tema è stato trattato quasi in maniera didascalica.
Originalità, Ambientazione e Trama: 12/15
Ho trovato molto personale questo “attacco” da parte di Pan nei confronti del povero Trunks, che da parte sua commette l’errore di assecondare quello che per lui è un gesto piacevole di affetto da affrontare, forse, con troppa leggerezza, senza tener conto dell’età e della fragilità ormonale della piccola sayan. Un “what if” originale e pieno di comicità, ma ben bilanciato agli elementi sentimentali.
L’ambientazione è un po’ scarna. Come ti ho detto prima, le sequenze descrittive troppo curate e dettagliate, poste a paragrafi a se stanti, poco si adatto al personaggio e al tipo di narratore; ma credo che, attraverso commenti e frasi brevi inframmezzate qua e là, avresti potuto creare maggiormente la scenografia della scena. Il contesto viene presentato velocemente nell’inizio: Pan e Trunks, rilassati a pochi passi dalla navicella e godersi la notte luminosa, dopo aver recuperato tutte e sette le sfere. Qua e là aggiungi anche elementi che rimandano anche alla terra, come il personaggio di Goten, che a modo suo entra a far parte della storia, o i riferimenti ai suoi genitori e al suo ruolo all’interno dell’azienda di famiglia.
La trama è semplice e lineare, ma trovo che l’intreccio e la cornice che hai creato diano vivacità alla scena. Ho maggiormente apprezzato soprattutto l’espediente della cornice e l’effetto finale di quando Pan interrompe il monologo/confessione di Trunks con Gil. Si sente come se la telecamera, fino a quel momento concentrata in primo piano su Trunks, si fosse allargata sul presente. Proprio per questo, forse, sarebbe stato più efficace utilizzare, nel finale, un narratore esterno.
L’incipit è molto didascalico e pesante. Non conquista subito il lettore. Da qualche parte ho letto che l’incipit deve sempre porre una sorta di enigma, una domanda, deve incuriosire il lettore spingendolo a saperne di più. L’incipit di questa storia invece dà subito l’idea di un resoconto con toni moderati, non annuncia un colpo di scena o qualcosa di intrigante. Al contrario, il finale così netto e improvviso, secondo me segna perfettamente la fine della giornata, ovvero l’arco narrativo entro il quale si svolge l’intera storia. Perfetto per un “slice of life”.
Lo sviluppo è stato coinvolgente, soprattutto perché hai gestito bene il “tiro alla fune” tra Pan e Trunks. I due spingevano in due direzioni opposte, con sentimenti diversi, ed è sorprendente e molto ben fatto il modo in cui trovo un punto in comune che mette in risalto di essere entrambi sulla stessa lunghezza d’onda. I sentimenti di Pan non sono stati rovinati, Trunks è riuscito a non umiliarla o a farle pesare la sua giovane età.
Il fluff, come genere, è stato un compagno esaltato dalla gentilezza e dalla cura che Trunks ha provato a mostrare nei confronti dei sentimenti di Pan.
Titolo, Introduzione e impaginazione: 7.5/10
Punteggio pieno per Pan. La struttura insolita del titolo incuriosisce, ma soprattutto il “non” stampato completamente in maiuscolo conferisce, già visivamente, un tono comico e leggero e “esasperato” alla presentazione della storia. E dico “esasperato” perché la povera Pan, per quanto ci provi, alla fine non riesce a ottenere ciò che vuole. Sembra quasi di sentire il personaggio dire “mannaggia!”.
L’introduzione, invece, è poco attraente, sicuramente potresti curarla di più. Consiglio anche a te di non inserire, come prime righe, informazioni non inerenti direttamente alla trama o alla storia; sempre meglio metterle alla fine. Ciò che prima di tutto interessa il lettore nel leggere l’introduzione è sapere se la trama di quella storia possa interessarlo e incontrare i suoi gusti.
Detto questo, il solo estratto non è mai abbastanza per catturare l’attenzione. Potrebbe dire tutto, come potrebbe dire niente. Potrebbe fuorviare il lettore, o potrebbe non attrarlo come stile. Sempre meglio aggiungere qualche elemento, una nota di incisività e di attrattiva.
L’impaginazione, invece, è curata e pulita. Il testo si legge piacevolmente. L’interlinea forse è un po’ ampia rispetto la grandezza del carattere, ma ai fini della facilità di lettura non intacca minimamente. Punteggio pieno anche qui.
Caratterizzazione dei personaggi: 14.5/20
Confesso di aver inizialmente avuto qualche difficoltà a ritrovare le loro caratterizzazioni nella tua costruzione. Ti sei allontanata, o forse spinta un po’ oltre, dal canone e dal taglio del fandom di partenza. A entrambi i personaggi manca qualcosa, una sfumatura diversa o un’espressività più curata, o un atteggiamento o dei dettagli che mancano e non li fanno percepire completi, a tratti li ho sentiti molti vicini all’OOC.
Ho trovato fondamentale il “what if” come avvertimento, perché all’inizio ho faticato molto a ritrovare Pan in quei discorsi; poi, chiarita l’età l’assetto si è riequilibrato. A quel punto, però, forse ho trovato che l’ingenuità di Pan fosse troppo spinta. Hai cercato di mostrarla in un momento più “grande”, con un’età maggiore, cercando di far combaciare questa scelta mantenendo però le conoscenze e l’ingenuità di una bambina. Per esempio, quando dice a Trunks che sua madre fa così con suo padre quando pensa che lei non guardi: sono dell’idea che una quindicenne, forse, distoglierebbe lo sguardo o si sentirebbe imbarazzata dal guardare sua madre stuzzicare il padre. Credo comunque che questa accentuata ingenuità infantile sarebbe parsa meno fuori luogo se accompagnata da un comportamento di Pan che si fosse accostato di più a un’ingenuità studiata misto a imbarazzo.
Del personaggio che ho imparato a conoscere ho ritrovato la fragilità, il passare dal voler apparire provocante, a un’accentuata disperazione, a una testardaggine che ha del violento. Emblematica, a tal proposito, è la frase di Trunks: Ero incredulo, come era possibile che un semplice bacio avesse trasformato quella ragazzina in un mostro voglioso? Pan sorprende, cambia spesso umore, e questo lo manda nel panico. Pan inoltre ha sempre quell’istinto a stuzzicare, a impicciarsi, è curiosa. Penso, però, che avresti dovuto tener maggiormente conto dell’età che le hai dato, non solo per renderla “idonea” a un simile atteggiamento verso Trunks ma anche come modo di parlare e di trattare l’argomento. Manca anche una maggiore cura nel caratterizzare il suo comportamento. Ti sei concentrato/a più sulle parole che sui gesti, e questo rende i personaggi piuttosto fermi, bidimensionali. Avresti dovuto accentuare di più i suoi sbalzi e le sue espressioni. L’elemento che più riconduce a lei, comunque, è la disperazione di non essere guardata dai ragazzi, perché tutti spaventati dalla sua forza e mascolinità.
Ho trovato una netta differenza tra le battute iniziali di Trunks e quelle della seconda parte: nelle prime è più diretto e chiaro nei suoi discorsi, mentre nella seconda parte cerca di parafrasare di più certi riferimenti e concetti, come quello dell’attrazione. L’effetto dei secondi, secondo me, si addice maggiormente all’imbarazzo e al panico che lo coglie; i primi sono più lontani dal suo stile.
Di Trunks ho ritrovato lo stesso modo di approcciarsi a Pan dell’anime: Pan riesce a irritarlo, a intenerirlo, a imbarazzarlo, a costringerlo a essere sensibile, a fare l’adulto. Mentre Trunks, come tu stessa esalti dal suo modo di cambiare il bacio, è un personaggio che mal si adatta alle responsabilità e al mondo degli adulti. È giovane nello spirito, ama la libertà e il divertimento. Inoltre è un personaggio che sa essere molto riflessivo e concentrato quando si trova solo, e quindi il suo raccontare quasi con un sospiro a Gil degli eventi della sera lo trovo molto IC. Hai saputo rendere bene, infine, anche il suo farneticare, la sua “purezza”, il suo essere… imbranato?, a volte, come quando si toglie la maglietta per cercare di spiegare a Pan le sue motivazioni.
Per finire, un accenno lo voglio fare anche a Goten, che non è personaggio attivo ma fa contesto. Trovo credibile la sua sfacciataggine nel parlare a Pan, i suoi modi sono più schietti ed esuberanti di Trunks; quindi, anche se come cornice, anche lui è rintracciabile.
Gradimento personale: 3/5
Devo dire che la situazione accoppiata con questi due personaggi non mi ha convinto del tutto. Soprattutto i dialoghi, piuttosto diretti tra loro, non sono riusciti a farmi immaginare la scena con i veri personaggi. Ho comunque apprezzato la leggerezza del tutto, quell’ironia e quella leggerezza che pervadono questo anime. Ciò che mi è piaciuto di più è stata la sfrontatezza innocente di Pan, sempre in cerca del grande amore, e il conflitto interiore di Trunks, quel suo dividersi tra l’imbarazzo e la responsabilità, quest’ultima che non proprio gli si addice.
In sé la storia è molto leggera, piacevole da leggere, ma per i mei gusti le manca un po’ di corpo e di scioltezza. Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più dell’esuberanza di Pan, qualche sospiro in più da parte di Trunks, magari qualche sorpresa da parte di Goku, per vivacizzare la spinosa situazione in cui si ritrova lui, perché questo ti avrebbe permesso di traslare ciò che sono mere riflessioni di Trunks in azioni ed eventi.
Punto Categoria: 3.75/5
I punti categoria te li giudichi tutti, soprattutto perché penso che la mia richiesta sia stata esaudita in due diversi modi: mentre Trunks cercava di persuadere Pan a capire e a non spingersi oltre, Pan cercava di smontare con innocenza il rifiuto di Trunks.
Per quanto riguarda i punti extra, invece, te ne assegno una parte, perché ho comunque ritrovato un gioco particolare di attrazione tra loro due; la sensualità e il desiderio però non sono mai elevati o il loro scopo principale. Con “eros” chiedevo qualcosa che facesse vibrare con lo sguardo, un’attrazione fisica, certo, ma anche mentale e psicologica, uno stuzzicarsi perfido e allo stesso dolce, che andasse al di là dell’atto in sé. Questi elementi sono morbidi, e in più di un punto specifichi tu stesso/a che non è vera attrazione quella che c’è tra loro. Per questo ho considerato l’elemento eros appena accennato.
Punteggio: 65.95/90 |