(Recensione a cura di Mirya su www.criticoni.net)
Goodnight è una storia veloce e scorrevole che si legge tutta d'un fiato e che lascia inevitabilmente un sorriso sulle labbra. Incentrata su di una coppia spesso bistrattata nelle fanfictions, Draco e Pansy, riesce a fotografare con lucidità un momento del loro rapporto in cui i due personaggi rivelano tutti i loro difetti uscendone irresistibili ugualmente. La figura del giovane rampollo di casa Malfoy, appena accennata attraverso il punto di vista della ragazza, non si perde certo in frasi melense o gesti delicati, eppure mostra a modo suo una sfaccettatura sensibile che si può tranquillamente classificare anche solo come astuta ed abile a leggere gli altri. Pansy, spesso maltrattata per la sua presunta vanità, qui trasforma il suo vezzo estetico in una comprensibile insicurezza di fronte al mondo intero e soprattutto di fronte a chi in quel mondo riveste per lei un ruolo speciale.
L'autrice ci dipinge una nottata insonne con pochi tratti decisi eppure delicati, in cui alla fanciulla vengono proposte tre opzioni per optare alla sua scarsa fiducia nell'abbandono notturno; ma di queste tre opzioni soltanto una è realmente percorribile, come nella migliore tradizione manipolatrice della famiglia Malfoy.
I due caratteri non sono nobilitati o romanticizzati, sono rispettati nella loro apparente mancanza di comunicazione; solo che poi le parole che mancano vengono sostituite da gesti appena accennati, espressioni nascoste, doppi sensi in quel poco che viene detto.
La storia non ha altre pretese che ritrarre uno scorcio di vita adolescenziale in modo ironico eppure per certi versi anche profondo; bastano pochi attimi per comprendere quanto sia costato superare la fase del sesso per giungere a quella della relazione, basta ancor meno per vedere anche oltre alla focalizzazione proposta e cogliere ciò che la fanciulla non riesce a registrare, nel suo cervello disordinato. Come un unico risveglio e pochi pensieri possano ripercorrere tutta una storia, si intuisce facilmente da queste frasi:
Odiava sottomettersi a lui. Eppure, spesso, cedeva.
Se però le avessero chiesto: - Ehi Parkinson, tu ti sottometti a Draco Malfoy? -, lei avrebbe risposto di no.
Era al suo stesso amore per lui, che cedeva. Il suo orgoglio era salvo.
Nel testo vengono interposte piccole battute, scherzi con i personaggi e con il lettore, strizzatine d'occhio a chi riesce a leggere anche i sottotesti.
Goodnight è davvero un racconto della buonanotte, scritto da un'autrice che sa cimentarsi anche con cose più difficili e lunghe, ma che qui si è concessa e ci ha concesso una pausa dalle troppe riflessioni esistenziali, adatta a chi ha voglia di abbandonare per qualche minuto le beghe del vivere e dello scrivere.
Se c'è stata una volta in cui questo paring è risultato affascinante, questa è quella volta.
Voto: 7.5/10 |
