Recensioni per
Astri Solitari
di Spring_And_Scarecrows

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/03/15, ore 22:32

Seconda classificata
Astri Solitari
di Spring_And_Scarecrows
(Totale: 51.25/52)

 
 
Grammatica e ortografia: 9.75/10

Direi che è impeccabile. La storia è stata sicuramente letta e riletta diverse volte, curata nei dettagli e nella scelta delle parole, tant’è che non v’è nessuna svista, né grammaticale né ortografica. Segnalo giusto solo una piccola ripetizione (quella che non permette il conseguimento del punteggio pieno, purtroppo):



  • […] quella scena così innocente e spensierata lo fa sorridere intimamente e gli fa desiderare di poterne condividere la purezza; […]


Anche la punteggiatura è ottimamente distribuita e rende la lettura ancora più piacevole. Solo in un’occasione avrei optato per una diversa soluzione, forse.


  • Itachi Uchiha osserva, dalla sua postazione di vedetta, quell'unico paio d'occhi che non è levato verso il cielo; non lo incrocia, non oserebbe distrarlo dal minuzioso esame di ogni singolo petalo caduto in terra.


 
IC dei personaggi: 10/10

Il vero protagonista è Itachi e il suo IC è pienamente rispettato. Silenzioso, scrupoloso osservatore della realtà e delle persone, profondo conoscitore degli animi umani, ma anche ombra maledetta dal nome che si porta dietro dalla nascita; il geniale Uchiha, qui ancora tredicenne, è esattamente quello che Kishimoto ci ha presentato.
 
 
Originalità della trama: 10/10

Senza dubbio è originale – sfido, io, a trovare un altro pazzo che si cimenti nell’ItaHina, ahahah – e seppur l’Itachi “presterminio” sia un tema abbastanza gettonato, giustamente, tu non sei “caduta nel banale”; l’accenno a ciò che di lì a poco avrebbe compiuto è minimo, proprio come la figura di Sasuke, che compare solo nel finale, da lontano. Il fulcro della storia è, appunto, l’estasiata – e a tratti impaurita – osservazione di Hinata da parte del ragazzo, dunque meriti punteggio pieno.
 
Stile ed espressioni: 10/10

Molto ben scritta, fluida, di piacevole lettura. Il lessico è curato, scelto davvero con grande gusto; si nota benissimo quanto tu ti sia soffermata a pensare alle parole che hai adottato ed è sempre un piacere osservare un impiego così ottimale dei sinonimi, delle perifrasi (quella dei fuochi d’artificio, ad esempio, che ho gradito particolarmente), dei termini aulici. Non ti sei accontentata dell’ordinario, ecco.
Le descrizioni – del paesaggio e dell’animo, delle tipologie di persone – sono meravigliose. Profonde, ben distribuite e mai banali. Complimenti!
Ti segnalo un passaggio che mi è molto piaciuto:



  • E poi, ci sono le persone che non rientrano in alcuna di queste due categorie: individui silenziosi, anonimi osservatori del mondo, invisibili ai più e inesistenti per chi non li sa individuare; non sfavillano come supernove né si affannano come asteroidi attratti da una gravità aliena, ma sono astri solitari che viaggiano a una velocità propria e si muovono in una dimensione a cui unicamente loro possono accedere, emettendo un debole bagliore, raro e bellissimo.


Ho apprezzato l’uso del prompt: l’hai inserito nel brano, ma a modo tuo, quasi “parafrasandolo” – seppur non fossero versi, quelli di Kerouac –, adattandolo perfettamente alla descrizione della festa che si sta svolgendo a Konoha e della reazione che i fuochi d’artificio suscitano nell’animo degli spettatori. Una bellissima idea!
 

Gradimento personale: 8.5/10

Una storia breve, ma completa. Mancano i dialoghi, ma sono efficacemente sostituiti dall’attenta osservazione di Itachi – e poi, diciamocelo: degli scambi di battute qui avrebbero solo spezzato l’atmosfera incantevole dei fuochi d’artificio.
Ritrovare quel martire di un Uchiha nelle vesti di ANBU e – ahimè – futuro sterminatore del germe del male è stato un piacevolissimo colpo al cuore. Hai scelto di rendere protagonista l’Itachi più misterioso e affascinante del manga, a mio parere, e ti ringrazio per questa decisione, perché era da un po’ che non lo incontravo.
Ho inteso perfettamente la delicatezza della storia e l’ho apprezzata, è stata un’idea davvero originale e pura, che mi ha rattristata e riempita di dolcezza insieme. In effetti, la coppia non si realizza, ma capisco che è impossibile vederla concretizzata, qui, data la giovanissima età dei tuoi personaggi. Itachi, dal canto suo, fa intendere quanto gli sarebbe piaciuto poter assistere alla crescita della bellissima Hyūga e, con un po’ di fortuna, averla pure al proprio fianco, dunque questo grande rammarico “salva” il concetto di coppia – su cui Abnormalize puntava.
Giustamente ti chiederai “Beh, allora perché non ho guadagnato dieci punti?”. Perché avrei voluto leggere ancora qualcosa. Non fraintendermi: il quadro che hai descritto è assolutamente perfetto nella sua brevità, è misurato e non avrei aggiunto né sottratto nulla; semplicemente, mi sarebbe piaciuto scorgere magari un salto temporale, un incontro fortuito tra il nukenin e Hinata, qualche scambio di sguardi più diretto (i dialoghi, ancora una volta, sarebbero stati a tua discrezione; avrei apprezzato ancora altre dieci pagine di puro, estatico silenzio)… Qualcosa del genere, ecco. Per il resto, ripeto, nulla da obiettare, anzi!
Un ultimo appunto: il vago riferimento a Sasuke – accostato alla ragazzina, poi – è stato molto gradito!
 
Eventuali punti bonus:



  • 1 (hai mantenuto il contesto del manga)

  • 2 (hai adottato il pacchetto Only the brave)


 

Punteggio totale: 51.25/52

(Recensione modificata il 07/03/2015 - 10:33 pm)

Recensore Junior
07/03/15, ore 19:05

Molto piacere! Anch'io arrivo potata dal contest di Ophelia: ho trovato per caso una one-shot partecipante che ho apprezzato molto e, curiosa, sono andata a sbirciare cosa il concorso chiedesse, trovando anche altre storie. Tra queste ho potuto aprire solo la tua ed un'altra, perché le altre erano a rating rosso o su fandom di cui non sapevo niente. Non me ne sono affatto pentita, nonostante tu abbia trattato la coppia in modo alternativo: il tuo stile introspettivo mi ha coinvolta moltissimo, tanto che mi sembrava di essere l'anima stessa di Itachi, condotta dal filo della tua narrazione verso ciò su cui nei vari momenti ti concentravi: per rimanere in tema di Hanami, direi che mi sono sentita io stessa un petalo di ciliegio guidato da una brezza soave. Usando il paragone di prima, si potrebbe dire che era come se l'anima di Itachi fosse guidata dalla piccola Hinata: hai uno stile narrativo molto delicato che, anche se non so bene come, mi ha ricordato il carattere sensibile e un po' malinconico di Hinata: hai usato la figura poetica della sinestesia con vera maestria: il "cielo ruggente", il "quieto splendore" e il "silente fascino", nel contesto e nel modo in cui li hai usati, erano veramente emozionanti. Beh, in verità tutto il racconto lo è stato, però ho trovato queste espressioni in particolare veramente efficaci nel trasmettere il significato e il sentimento che il testo voleva suscitare. 
Il modo in cui hai affrontato la coppia è davvero originale e azzeccato: anche sforzandomi, non vedo un altro modo per sviluppare questa coppia senza ricorrere ad un AU (in effetti, non mi pare di averla mai vista nemmeno in questo tipo di contesto, almeno per quanto riguarda EFP, perciò complimenti per l'idea). Le sensazioni che trasmetti, in ogni caso, sono altrettanto intense: hai descritto l'amore platonico di Itachi veramente bene, tanto che sembra di assistere all'effetto della "cristallizzazione" descritto da Stendhal: Hinata è una creatura eterea è perfetta, più o meno come la Beatrice dantesca. La scena del l'incrocio tra i loro sguardi mi ha molto affascinata, e l'idea di prepararle il campo descrivendo le speranze di Itachi sia per lei che per il proprio fratellino è stata una magnifica trovata: solo alla fine hai lasciato che i due atri solitari vedessero interamente - e insieme - la reciproca luce!
Ti farei forse solo un appunto riguardo al testo: il riferimento a Sasuke non mi è stato ben chiaro fino a che tu non ne hai scritto il nome: magari era proprio l'effetto che volevi ottenere, ma se non è così, te lo dico in modo che tu possa evitare questa situazione nelle prossime storie che scriverai, che tra parentesi non vedo l'ora di leggere!
Buona fortuna anche a te per il concorso,
Ele

Recensore Veterano
18/02/15, ore 18:25

Ciao e piacere, io sono Ayumu ^^
Partecipo al tuo stesso contest, dunque ho pensato di passare a leggere anche le altre fic in gara :)
Dopo aver letto la tua storia, mi ha fatto rabbia vedere che ancora nessuno era passato per lasciarti un commento, di qualunque natura. Davvero, è possibile che più una storia sia bella, vera, originale, meno riscontro abbia tra i lettori?
A ogni modo, tralasciando le mie personali remore nei confronti di questo fandom, passo a spiegarti perché ho adorato questa storia.
Prima di tutto, devo farti i miei più sinceri complimenti per il coraggio mostrato per aver scelto il pacchetto "Macbeth": io stessa avevo visualizzato la citazione che si nascondeva all'interno, ma, sebbene la trovassi a dir poco meravigliosa, non me la sono sentita di scriverci su. È una frase difficile, a mio parere, che richiede di essere sviscerata e analizzata a fondo prima di poterla sfruttare come base di una storia.
Credo che tu abbia rispettato - e ampliato, addirittura - appieno le possibilità di questa frase; ambientare la scena durante una festa, con i fuochi d'artificio a distrarre gli abitanti di Konoha, è stato un colpo di genio, una trovata astuta e pertinente alla citazione. In più, hai legato quest'occasione effimera a quella bellissima introduzione iniziale, permettendo una più profonda interpretazione delle parole di Kerouac. L'inizio della storia è quasi magico - pare sospeso nel tempo, davvero - e la "suddivisione" delle persone in quelle tre categorie cadenza bene il ritmo, introducendo il lettore dolcemente nella scena della festa.
Poi l'attenzione si sposta, focalizzandosi sul giovane Itachi: mi è parsa quasi una tecnica fotografica, uno zoom più ravvicinato al personaggio portavoce dei pensieri qui espressi. Ed ecco che i contorni, prima indistinti, della fotografia diventano ora più nitidi, permettendoci di mettere a fuoco contesto e personaggi.
Ma non ti sei fermata; a questo punto, sei andata ancora oltre. Ancora un altro zoom e dagli occhi osservatori di Itachi passiamo a quelli, altrettanto sagaci, di Hinata.
Itachi che guarda Hinata - Hinata che guarda per terra. Il filo logico che hai creato è poetico, ma talmente sottile che potrebbe spezzarsi da un momento all'altro.
Oltre a tutto ciò, ho apprezzato moltissimo la trattazione del crackpairing: nonostante l'ammirazione dell'Uchiha nei confronti della Hyuuga si fermi a un livello platonico - il suo è un desiderio quasi nostalgico, di chi sa di desiderare qualcosa che non può avere - ho percepito molto più sentimento in questa fanfiction che in tante altre storie in cui l'amore è decantato in lungo e largo, ma, alla fine dei conti, banale.
Ecco, qui di banalità proprio non si può parlare: hai scelto di ritrarre un momento che mai mi ero immaginata potesse venir trattato, nell'ambito di questa coppia.
Il passaggio di testimone, poi, è di una bellezza struggente: Itachi si sofferma su suo fratello minore, sperando ch'egli possa un giorno guardare Hinata con lo stesso ardore che lui prova in quel momento. Perché un Uchiha ama allo stesso modo, dopotutto. Ah, quanto potenziale sprecato, Kishimoto-sama!
E la chiusura della storia ci riporta al punto di partenza; i due astri solitari, i due osservatori del mondo, per un attimo intrecciano lo sguardo e tanto basta a creare un legame per l'eternità.
Ottimo, ottimo lavoro. Ho adorato la tua storia, spero di poterne leggere altre simili in futuro :)
Un abbraccio,

Ayumu