Recensioni per
Nothing but my anching soul
di Rota

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/03/15, ore 00:13

Terza classificata
Nothing but my aching soul
di Rota
(Totale: 49.25/52)


  Grammatica e ortografia: 8.75/10
Anche nel tuo caso, non vi sono stati refusi gravi, in questo campo; parlare di errori di ortografia non mi pare il caso, più che altro si è trattato di sviste/errori di battitura (come nel titolo, “Nothing but my anching soul”). Te li riporto qui sotto:



  • Ha un sorriso lieve nella poca barba incolta che, è sicuro, l'altro non vede, (e una dose eccessiva di tranquillità nel proprio corpo. → Hai dimenticato di chiudere la parentesi;

  • Altrettanto seduto a terra, nella polvere fredda, non più di tre metri da lui, c'è il giovane Jeager, […] → a non più di tre metri

  • Giratosi e rigiratosi all'interno delle coperte sottili che coprono il suo giaciglio e la sua persona, e mosso in ogni possibile modo la nuca e tutto il capo sopra il guanciale […] → mossi (nuca e capo);

  • Gli si rivolge, voltando appena la testa: lo sguardo nei suoi occhi è diverso da quello che ha avuto durante tutta la sera, per quando fondamentalmente sempre uguale a se stesso. quanto.



  •  

 In due occasioni ho scorto il nome “Levi” invece che “Rivaille” (che invece hai adottato per il resto del brano; non l'ho reputato un errore, essendo accettabili e legittime entrambe le trasposizioni).
 Ci sono state diverse ripetizioni:



  • […] coerente con lo stesso principio che lo ha portato a sacrificare il proprio braccio e pezzi della propria anima.

  • Fa qualche passo nel fango – nota con la coda dell'occhio il proprio cocchiere che scende dal posto di guida e comincia a occuparsi del proprio cavallo, in assoluto silenzio, […]

  • […] Eren rimane fermo a farsi guardare dal proprio compagno che ha appena finito di guardare tra tutta quell'erba bagnata e tutte quelle persone sciamanti.

  • […] si gode da lontano il calore delle lingue rosse. Il boccale che ha in mano è stato riempito soltanto una volta, nel corso della serata, e ciò gli è bastato per bagnare la lingua dell'ennesimo sapore nuovo […]

  • Riconosce poi la stupidità di un gesto del genere e ritrova il pensiero lucido, pronto alla commiserazione.


Quando si guarda attorno, trova solo un giaciglio vuoto, […]


  • […] dopo essersi messo vicino a lui seduto su un piccolo davanzale bianco che si allunga all'interno.


Istintivamente è attratto da lui, e neanche per questo si chiede ragione.


  • Ha quella nota di serenità che riserva soltanto a lui, e che Eren è in grado di riconoscere sempre. È per questo motivo che non è mai stato geloso di nessuno dei compagni di lui, neppure di Erwin Smith […]

  • -Tieni spesso la barba lunga?


-Ogni tanto capita, ma in realtà mi rado abbastanza spesso.


  • Non vuole aumentare il doloroso grave sulle spalle di Eren, perché condividere un dolore recente è proprio l'ultima delle cose che vuole ottenere.

  • L'uomo più grande gli prende la mano, all'improvviso; Eren si irrigidisce, di primo acchito, perché davvero troppo grande è ormai ogni sorpresa […]


In alcune occasioni, le d eufoniche sarebbero state d'aiuto per addolcire l'incontro di due vocali identiche: 


  • […] è stato lui a avvertirli dell'arrivo della comitiva, due giorni prima, [...]

  • Rivaille, là in basso, riprende a camminare accanto a Armin, e per qualche minuto sparisce dalla sua vista.

  • Eren impiega qualche tentativo per riuscire a avvicinare abbastanza la mano […]


Negli altri casi in cui esse sono risultate superflue, non sono state naturalmente considerate come errori. 
 Ho riscontrato questi due refusi:


  • Accanto a , c'è Connie Springer, completamente addormentato [...] → “Accanto a lui”; “accanto a sé” sarebbe stato accettabile se la frase fosse stata, per esempio, accanto a sé ha Connie Spinger […]

  • […] e le è sembrato davvero chiaro che quel sacrificio non gli abbia pesato neanche un poco. → […] non gli sia pesato […]; per quanto piuttosto desueto, “neanche un poco” non lo considero errore;


Per quanto riguarda la punteggiatura, ho notato che spesso anteponi una virgola alla congiunzione e dove non è necessaria (per esempio: «[…] sono passati quasi due anni dall'ultima volta che vi ha fatto ritorno, e può notare fin troppo bene anche i più piccoli segni di decadimenti [...]»). In altre occasioni, invece, non hai posto una virgola dove sarebbe stata d'uopo: 


  • Con la coda dell'occhio, scorge la figura di Rivaille rannicchiata in un angolo, con la testa mollemente appoggiata alla parete verticale, soffice, di pelo lavorato, e le braccia incrociate al petto cadute quasi sulle gambe.

  • Armin si lascia avvicinare senza mostrare segni di nervosismo, e una volta che Rivaille lo ha superato di mezzo metro, lo affianca veloce e lo segue verso l'ingresso principale dell'edificio.

  • Nell'efficacia implicita del riconoscersi più che intimo, nel sapersi apprezzare e accettare vicendevolmente senza inganni e senza malizia alcuna, hanno entrambi trovato la stilla di pace capace di non farli cadere nel baratro nero e totale, […]

  • Almeno, però, riesce a trovare Levi, che resta indifferente all'impetuoso manifestarsi della natura e che quindi non si smuove dalla finestra, continuando a guardarvi fuori, completamente rivolto all'esterno.

  • La poca luce lunare che le nuvole nere lasciano trasparire è appena sufficiente perché Eren riesca a scorgerne l'espressione tranquilla, dopo essersi messo vicino a lui, seduto su un piccolo davanzale bianco che si allunga all'interno.

  • […] ma si arroga il diritto di una valutazione soggettiva, che non pretende di essere veritiera.


Qui avrei posto un punto e virgola, invece: 


  • Sembrano essere tornati indietro di quasi dieci anni, dove ogni cosa era una scoperta e dove loro stessi si erano ritrovati e formati nelle mani l'uno dell'altro e viceversa; uomini capaci non solo di soffrire, ma anche di amare, di desiderare, di godere.


Avrei modificato la struttura di un periodo:


  • La manica della giacca pende al suo fianco vuota di essenza e di carne, non rubando la minima integrità alla sua figura. → La manica della giacca, vuota di essenza e di carne, pende al suo fianco, non rubando […]


 IC dei personaggi: 9.5/10
 Credo tu ti sia destreggiata molto bene con i caratteri dei protagonisti: Rivaille è abbastanza distaccato, ma certamente sensibile e perso nelle proprie riflessioni – che la pioggia facilita; Eren è energico, spontaneo, umano (l'ho sempre visto come la perfetta proiezione del lettore nel manga). Lo Jaeger è il fedele riflesso dell'adolescente che abbiamo conosciuto grazie all'opera di Isayama, ma nei panni di trentenne.
C'è qualcosa che m'impedisce di assegnarti il punteggio pieno, come avrai notato; Rivaille mi è parso un pochino diverso, soprattutto verso il finale. Ovviamente non l'hai reso OOC – ti assicuro che il pensiero non mi ha sfiorata neppure per un secondo –, ma forse mi è sembrato leggermente meno freddo e spigoloso del solito. Tuttavia mi rendo conto che questa lieve “solarità”, quest'amorevole “leggerezza” d'animo (che brutta espressione!) che lo coglie quando si trova faccia a faccia con Eren sia anche naturale, soprattutto perché entrambi ne hanno passate tante e sono stati a lungo divisi. Insomma, chi riesce a rimanere indifferente quando ritrova la persona che ama?
Il tuo Rivaille mi è piaciuto molto, seppur lievemente – davvero, molto lievemente – meno duro del solito.

  Originalità della trama: 10/10
Su questo non ci piove: sei stata estremamente creativa! Non ho mai letto nulla di simile. Non solo hai immaginato uno scenario futuro altamente plausibile (io ce li vedo davvero a vivere ancora tutti assieme, in mezzo al nulla – anche se desidererei che all'allegra combriccola si aggiungesse Jean), ma hai anche fatto sì che l'ex caporale si dichiarasse nella maniera più dolce e allo stesso tempo diretta possibile.

  Stile ed espressioni: 10/10
Sei in possesso di un vocabolario amplissimo, che ti permette di narrare con cura ogni scena; l'uso che fai degli aggettivi è ammirevole: per quanto barocco, non è stucchevole, non annoia e non distrae, tutt'altro! Grazie alla ricchezza delle descrizioni, per il lettore è assai facile e piacevole riuscire a visualizzare ciò che scrivi.
La tua fiction è ricercata, forse non accessibile a chi è dedito a una lettura troppo “superficiale”, a chi desidera che si arrivi subito al sodo, ma io l'ho apprezzata tanto proprio in virtù della tua pacatezza e accuratezza nell'esporre tutto con ordine. Mi sembrava di trovarmi di fronte a un classico della letteratura inglese ottocentesca, o forse a Mann, che aveva un vero e proprio culto per le parole – e che io amo smisuratamente –, ma anche a Márai stesso (con la cui citazione ti sei dovuta misurare). Non posso che porti i miei complimenti, per questo.
Anche la tua fiction mi ha regalato delle piacevoli sorprese – che desidero renderti note:



  • Gli uomini coraggiosi riconoscono colpe senza rinnegare il proprio peccato […]

  • Nell'efficacia implicita del riconoscersi più che intimo, nel sapersi apprezzare e accettare vicendevolmente senza inganni e senza malizia alcuna hanno entrambi trovato la stilla di pace capace di non farli cadere nel baratro nero e totale, come se il giusto e l'ingiusto fossero dotati di contorni definiti unicamente per una tale ragione.

  • Baciarlo è come respirare dopo troppo: l'aria ha un odore diverso, la terra ha una consistenza differente, l'acqua ha un altro sapore e persino i tuoni e i lampi sembrano non essere più gli stessi.

  • -Non recrimino, perché ognuno di noi ha scelto la strada più conforme a se stesso, e questo ci ha aiutato a sopportarci a vicenda senza il peso dell'indulgenza e della pena.



  •  

L'inserimento del prompt mi è piaciuto: l'hai piazzato nel momento giusto, proprio quando i due protagonisti hanno la certezza di essere anime affini, destinate alla reciproca salvezza, alla vicendevole devozione.

  Gradimento personale: 10/10
Ho gradito molto la tua storia, come penso avrai capito. Hai optato per una coppia fanon che va per la maggiore, nel fandom di Shingeki no Kyojin, ma allo stesso tempo sei stata in gamba a discostarti dai cliché e stendere qualcosa di assolutamente unico. In particolare, la scelta di far vivere quest'amore ancora puro, devoto e tanto dolce quanto sofferto a due personaggi non propriamente giovanissimi (per quanto riguarda Rivaille, almeno – e speriamo che non mi senta mia mamma, che va per la cinquantina ed è molto suscettibile su queste cose!) è stata sorprendente; gradevolissima, davvero.
I dialoghi sono stati rapidi e credibili: il perfetto scambio di battute tra due uomini della loro età, innamorati e increduli che la vita, nonostante le asperità, sia stata così benevola nel farli incontrare.
Ho altresì apprezzato l'accenno che hai fatto agli altri personaggi, da Erwin a Mikasa e Armin (che aspettano un bambino), da Sasha e Connie (lietissima di averli visti marito e moglie) a Jean, la cui solitudine mi ha stretto il cuore – proprio come la morte di Hanji (non preoccuparti: sono quel genere di lettrice che adora il lato Angst delle storie).
Non so se la presenza della canzone sia dovuta all'altro contest per il quale hai scritto questa OS, ma l'ho trovata azzeccata (ammetto anche che sono una fan di Lana Del Rey e che quel pezzo è splendido).
Una What if? che si concentra solo sull'amore e che lascia nei lettori il libero arbitrio di immaginare cosa sia accaduto in quell'arco di tempo che la separa dalle vicende del manga. In un fandom che pullula di meravigliose storie drammatiche, ecco la luce della speranza: la tua fiction.

  Eventuali punti bonus:



  • 1 (hai mantenuto il contesto originario del manga)



 Totale: 49.25/52 

(Recensione modificata il 11/03/2015 - 12:30 am)

Recensore Junior
15/02/15, ore 02:05

*cerca di contenere i rantoli senza senso che ha fatto quando ha letto gli ultimi paragrafi della fic e darsi un tono*
Salve *^*,
Non so esattamente come iniziare questo commento, ma ci tengo a dire che sono sempre contenta quando posti qualcosa di nuovo nel fandom, e ovviamente lo sono ancora di più se è ereri e se è anche una storia lunghetta come questa, per cui questa one-shot è stata un vero regalino in mezzo a questa terribile sessione di esami.
Devo anche ammettere che non mi sono letta tutte le info sopra prima di andare a leggere, ma che ho preferito avere la sorpresa... e non sono assolutamente scontenta della cosa, anzi, è stata una sorpresa piacevolissima anche se, per quanto strano possa suonare, questa fic racchiude una serie di cose su cui ho opinioni molto contrastanti, ovvero un 'Eren cresciuto' e, inevitabilmente, diverso sia fisicamente che mentalmente (non lo si vede spesso, e non saprei dire se è una cosa buona o cattivo, visto che quasi sempre me lo ritrovo caratterizzato male e tremendamente irritante... ma ovviamente nel tuo caso non è stato così), o la stessa ambientazione della storia originale, che (e so che la mia opinione è più unica che sola ahah) non amo particolarmente perchè non sono una fan dell'angst e trovo che la maggior parte delle volte sia praticamente inevitabile scrivere una storia non 'drammatica' con un'ambientazione del genere (pertanto sono una grande fan delle AU, per shingeki).
D'altra parte, è anche vero che tu ti sei convenientemente posizionata in un arco della storia originale che non vedremo molto presto (sempre se lo vedremo, e me lo auguro, anche se non so se c'è speranza), e che sicuramente, con la scomparsa dei titani, ha molto meno la nota drammatica che è intrinseca della storia originale e delle fic che la riguardano. Non manca, certo, qualche punta di tristezza, che ho sentito molto quando si è parlato di Hanji (aaah, è un personaggio che vedo quasi come incinvicibile, per cui mi è dispiaciuto troppo leggere di lei in certi termini) o quando ho letto del fatto che Jean ha insistito per un monumento ai caduti, che, devo dire, è una cosa dall'aria molto nostalgica.
D'altro canto, incredibilmente, ci sono molte notizie buone: Connie e Sasha sono sposati, Mikasa aspetta un bambino da Armin (non sono una fan della coppia ma in questo frangente mi sta più che bene), Levi ed Erwin sono acciaccati ma vivi e soprattuto anche Eren lo è. Mi è piaciuto molto come hai tralasciato i dettagli 'importanti' (che è successo ai titani? quindi l'umanità ha vinto? Eren è ancora in grado di trasformarsi?) ma invece hai accentuato queste piccole cose, e qualche sprazzo dei viaggi che i nostri (non più tanto giovani) eroi si stanno godendo (bellissima l'immagine di Mikasa che rimane letteralmente ammaliata dalle montagne).
Nonostante ciò, il personaggio che secondo me hai trattato meglio è stato proprio Levi: come riesco a immaginare perfettamente Eren e compagnia che esplorano il mondo oltre le mura, riesco ad immaginare ancora meglio Levi che, senza l'opposizione di nessuno, dopo aver salvato il suo mondo (suo ma che non governa, appunto, perchè non ne sarebbe in grado), non fa altro che riposarsi e godersi quello stesso mondo che ha voluto liberare ad ogni costo, direttamente dall'interno, come se fosse ancora richiuso. Sinceramente, se Levi uscirà vivo alla fine della storia e i titani verranno 'sconfitti', questo è esattamente quello che mi aspetterei da lui, e vedere Erwin che afferma che, ora che tutto lo stress e l'ansia di prima non ci sono più, lui è in grado di addormentarsi in qualsiasi posto e momento, credimi, mi fa letteralmente sciogliere il cuore. Levi è un personaggio fantastico perchè è di un'umanità assurda, nonostante i modi di fare bruschi e particolari, e, credimi, mi piacerebbe tantissimo poterlo vedere così nella storia originale. Se lo meriterebbe proprio.
Per quel che riguarda la seconda parte della fic, l'ho trovata a dir poco dolcissima. Ti ho già detto come trovo Levi caratterizzato egregiamente, ma ti assicuro che penso lo stesso anche di Eren: è cresciuto e si vede, decisamente... si vede nei pensieri di Mikasa che nota il peso che grava sulle sue spalle, si vede nei suoi modi di fare leggermente più pacati e controllati... ma, al contempo, davanti a Levi, sembra tornare ad essere un adolescente al suo primo amore, così come, lo stesso Levi, si sente come quando si erano ritrovati le prime volte, in una situazione meno pacifica, ma non per questo in cui amarsi di meno.
Ho adorato tutti i loro dialoghi, il modo con cui hanno battibeccato su cose frivole e su cose meno frivole... il modo in cui Levi è riuscito ad essere terribilmente romantico e goffo allo stesso tempo, o quanto Eren riesca ad emozionarsi tantissimo nonostante sia cresciuto, al punto da non riuscire a controllarsi quando vede l'anello, e sostenere che sono sposati anche se la cosa non è ovviamente ufficializzata. Ho adorato il modo in cui si sono cercati, in cui si sono trovati, prima mentalmente, con la conversazione, e poi fisicamente con i baci... e soprattutto come abbiano deciso di passare oltre il fatto che hanno preso strade diverse, non costringendosi l'un l'altro a seguirsi, ma separandosi e rivedendosi quelle poche volte in cui è possibile, senza però smettere di amarsi come se fosse il primo secondo.
Letteralmente, questo è il tipo di fic che di solito finisce per infastidirmi perchè il romanticismo troppo accentuato mi porta una sorta di 'second-hand embarrassment' (come si dice in italiano?)... ma in questo caso non è assolutamente stato così, perchè sia Eren che Levi sono stati caratterizzati benissimo e veramente ogni piccolo gesto o parola ha un suo senso.
Insomma, non c'era niente di meno da aspettarsi da te che un gioiellino del genere, per cui ti ringrazio tantissimissimo per la splendida lettura e ti faccio i miei complimenti più sentiti... anche perchè scrivi benissimo e i primi paragrafi me li sono letti tre volte perchè erano veramente eccezionali (per quanto dedicati al tizio che portava la carrozza ahaha).
Un bacione grande!

PS: scusa la lunghezza... questa fic mi ha fatto diventare letteralmente logorroica xD