Recensioni per
Hiems alma
di graciousghost
Prima classificata Hiems alma - tempesta che infonde vita - di Ayumu_7 (Totale: 51.5/52) Ortografia e grammatica: 9.5/10 Non ho riscontrato alcun errore grammaticale, sintattico o la benché minima traccia di ripetizioni. Hai posto grande cura nella rifinizione della fiction e la mancanza di refusi ne è una prova schiacciante. Ti sono scappati giusto due errori di battitura, che ti segnalo qui di séguito:
Per quanto riguarda la corretta grafia di capoclan (che tu hai reso capo clan), non mi sono soffermata a pensarci: sono accettabili entrambe le forme. Hai dimenticato una virgola nella battuta: «Permettimi di dirti addio, allora». Delle volte, invece, avrei posto un punto al posto della virgola perché c'è un cambio di soggetto; ad esempio:
Annotazioni (non considerate errori) In alcuni casi hai dimenticato di porre il punto fuori dai caporali, al termine di una battuta del personaggio (mentre per il resto del testo hai adottato questo sistema). IC dei personaggi: 10/10 Nessun dubbio sulla resa perfetta dei protagonisti: Mito è la donna tenace e indomita di sempre, costretta a un matrimonio di convenienza, ma ben risoluta ad amare solamente colui che farà breccia nel suo cuore. Anche di fronte all'evidenza di una passione formidabile, tuttavia, non riesce a tradire il marito senza provare sensi di colpa. È la Uzumaki che anch'io amo e l'hai descritta magistralmente. Stesso discorso per Madara: orgoglioso, ligio al dovere, coraggioso, fedele al proprio daimyō ma anche verso ciò che il cuore gli detta. Si considera una belva, un demone, ma agli occhi di Mito riesce ad apparire come la persona più degna d'amore dell'intero Giappone. Agli occhi del giudice è parso affascinante e perfettamente in linea con l'Uchiha conosciuto nel manga. Hashirama è... Hashirama: un marito amabile; una persona sensibile, gioviale, pacata e intelligente; un capoclan che trasmette fiducia e che fa il possibile per proteggere i propri compagni. Originalità della trama: 10/10 Anche su questo punto, non ci piove: sei stata molto originale. Sei partita da un antefatto storico documentato da diverse fonti, ma sei riuscita a dare un volto ai semplici nomi che i manuali e le enciclopedie hanno tramandato. In particolare, hai adattato perfettamente i personaggi del mondo di Naruto alle personalità reali della vicenda, riuscendo poi a metterci del tuo e a rendere la tua “versione della storia” davvero credibile: il motivo dello screzio tra i due amici fraterni è una donna; il traditore è Tobirama; il Senju consolida il proprio potere, ma a caro prezzo. Dietro la fiction c'è stato un accuratissimo lavoro di ricerca, ma non ti sei accontentata di fornire una trasposizione in chiave “narutiana” della vicenda giapponese: ci hai messo del tuo, hai rielaborato i dati, ti sei impegnata a giustificare gli eventi e riconsegnarceli verosimili. La tua è una fiction AU storica come si deve, punto. Stile e tecniche espressive: 10/10 Chiunque inizi a leggere la tua storia sarà d'accordo con me: è di un'eleganza estrema. La prima pagina, tra le citazioni dall'elegia funebre e le frasi che sono farina del tuo sacco, avvolge il lettore in un'atmosfera incantata, carica di sofferenza ma, proprio per questo, affascinante. Scegli di raccontare la storia a posteriori, anticipando fin dalle prime righe quale esito avrà il legame tra Hashirama e Madara (e, inevitabilmente, Mito); una preferenza narrativa che ho apprezzato molto, perché attira l'attenzione di chi legge e lo spinge a volerne sapere di più, a domandarsi fin da subito che cosa sarà mai successo per arrivare a tanto. La lettura è stata gradevolissima. La tua ottima padronanza delle norme grammaticali, il lessico ricco, la struttura lineare e ben tornita delle frasi permettono di immergersi nel brano senza difficoltà, senza possibilità di distrazione. Una prosa che non è una semplice prosa: è un ibrido tra poesia e teatro, tra romanzo epistolare e pura narrazione – ma a ottimi livelli. In particolare, ti segnalo i passaggi che più mi hanno colpita:
«Io sono nato per questo destino», ribadì il generale, brandendo con presa più salda la spada. «Ti sbagli. Tu non sei un portatore di morte, per quanto ti sforzi di dimostrare il contrario».
«Perché spero di versare il mio». Perché sono pronto a subire qualunque tormento, ma non questo.
«Ci provo ogni volta».
Il testo è ricco di citazioni interessanti e di straordinaria bellezza; al di là del prompt – che hai inserito in maniera originale in quell'ultima, disperata lettera di Madara (ne sono pienamente soddisfatta) – hai concesso spazio a una splendida elegia funebre e alla Sposa del vento – sia l'opera visiva, sia quella poetica. Mi sono trovata davanti a un perfetto puzzle di citazioni artistiche che completano e rendono questa fiction non soltanto una meravigliosa lettura, ma anche qualcosa di più profondo. Un'ultima cosa: ritengo che il glossario sia molto utile, soprattutto per chi ha poca dimestichezza con la cultura giapponese. Gradimento personale: 10/10 Se ancora non fosse chiaro, ho adorato la tua fiction. È un monumento al MadaMito più disperato e Angst che si possa immaginare – EFP ne è quasi del tutto sprovvisto, purtroppo – e al genere AU storico. Nulla è lasciato al caso, dalla cura per i particolari e per l'ambientazione alla scelta delle parole impiegate nella narrazione, in un crescendo di frasi ad effetto. La guerra si interseca perfettamente all'amore, alla passione che prende piede nel cuore della Uzumaki e dell'Uchiha. Sono due fuochi simili – incredibilmente simili, che non tutti, purtroppo, riescono a concepire come tali – che inevitabilmente vanno verso un'atroce autocombustione. Madara e Mito si vedono come entità mostruose, ma solo insieme riescono a rivelarsi essere creature umane, forti e deboli, violente e passionali in misure misteriose. Il loro primo incontro è già fatale, l'ultimo è consacrazione all'eternità.(NB. Te la sei cavata benissimo anche con la scena d'amore: hai combinato bene delicatezza e sensualità). Oltre ai miei complimenti per la resa della coppia e per la tua bravura e creatività, aggiungo quelli per la scelta del titolo: in primis perché in latino – sarò un tantino di parte, ma lo amo –, in secundis perché condensa in due semplici parole tutto ciò che hai infuso con grazia e perizia nell'intera fiction. Credo che la tua storia potrebbe portare tanti lettori scettici al lato oscuro della MadaMito – ergo, spero che ne scriverai tante altre. Eventuali punti bonus:
Totale: 51,5/52 (Recensione modificata il 07/03/2015 - 10:29 pm) (Recensione modificata il 08/03/2015 - 09:30 am) |
Un capolavoro, altroché! Ho letto la tua fic tutto d'un fiato e alla fine mi sono accorta che avevo gli occhi umidi e una lacrima che percorreva la guancia. Con i libri e gli scritti in generale, potendo solo immaginare la scena, ciò mi succede assai più di rado che con i film, per cui ti sono davvero grata per avermi fatta emozionare così tanto. In verità ho letto la storia ieri sera, solo che la mezzanotte e mezza era un'ora troppo tarda per mettere insieme una recensione come si deve, quindi eccomi qua ora, con quasi un giorno di ritardo. |
Ciao! Mi ci è voluto un po' di tempo, per finire di leggere questa one-shot: già dalle prime righe, ho avuto l'impressione d'essermi imbattuta in qualcosa da non scorrere velocemente, bensì da assaporare pian pianino, con calma. (Il mio fedifrago occhio sinistro c'ha poi messo del suo, dopo un tot di tempo m'è doloroso stare davanti al computer, ma comunque ...)
Innanzitutto, i miei complimenti per il contesto storico, per la dettagliatezza dell'epoca, della location, degli aspetti quotidiani, minimi gesti e del linguaggio dei personaggi, sempre adeguato e mai fuori luogo. Mi ha molto ricordato i film storici giapponesi. Per me, che adoro questi contesti storici, l'aver reso tutto così verosimile è un punto, anzi tre punti, in più per questa one-shot. Dimostra passione per l'argomento e pazienza per fare ricerche e tessere minuziosamente la trama, così da rendere i personaggi credibili nel loro contesto. Bravissima, tanto di cappello!
Ora, passando ai personaggi. Ti premetto (e confesso) che a me Mito, argh, sta un pelino antipatica. Mea culpa. Tuttavia, la trama era interessante, c'era la possibilità di leggere il triangolo d'Isso, Essa e O'Malamente ed era una fic storica, cosa assai rara tra leggere. Quindi, ho preso coraggio e non me ne sono affatto pentita.
I personaggi sono decisamente IC. Sono loro e sebbene il modo di agire e di pensare si discosta leggermente dall'opera originale (la MadaMito resta comunque una coppia crack), sono comunque rimasti se stessi, acquisendo a mio parere sfumature più profonde, più intriganti. Mi piace tantissimo come tu hai descritto Madara e Mito, ovvero come due fuochi simili. La loro affinità non poteva non scontrarsi/incontrarsi e per quanto doloroso e distruttivo, non potevano non amarsi. Ma, prigionieri in ruoli ben definiti e non potendo questo loro amore essere vissuto liberamente, esso li ha corrosi dall'interno e si è manifestato senza freni quando ormai non c'era più alcun futuro per loro. Lo descrive efficacemente lo scambio di battute: Adesso vorrei che tu fossi immortale / Sarebbe la mia paura più grande.
Rinnovandoti i miei complimenti, spero davvero che tu possa vincere il contest! Te lo merti, altroché! Tengo le dita incrociate! In bocca al lupo!
Bisous,
H.
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Ciao ^^ |