Recensioni per
È Meglio Aver Amato E Perso
di Aliseia
Arrivo qui dopo un viaggio inaspettato, una festa a lungo attesa e tanto tanto cammino, eppure sono sempre stata qui. Questi luoghi, questi elfi, questi nani, queste terre, sono familiari, forse li ho sempre avuti dentro di me. Mi sembra di conoscerli da sempre, oltre ogni limite e confine. Eppure è un mondo nuovo, incubi entro in punta di piedi. Un po' come Bilbo che con stupore e meraviglia scopre posti e persone che non osava nemmeno immaginare. Mi accosto con timore reverenziale ai due Re e ringrazio Sire Thranduil per aver salvato il Re sotto la Montagna. |
Questo capitolo mi ha affascinato già dal titolo, in cui mescoli i nomi dei due amanti per creare una nuova espressione davvero incantevole! Ed è particolare anche il modo in cui inizi la storia, che non riprende da dove si è interrotto il capitolo precedente, bensì dal ritorno di Thorin a Bosco Atro. Si rimane un po' spiazzati, sulle prime (io mi sono anche chiesta se per caso non avessi confuso le storie!), ma poi c'è la spiegazione, la tua creativa e originale versione della vicenda per salvare i Nani e regalare a Thorin e Thranduil un finale lieto (e io ne so qualcosa di questi "escamotage"!). Per tutti Thorin e i nipoti sono morti, nessuno di loro può più avanzare pretese sul trono, il loro destino è vivere nascosti, ma sono tuttavia vivi e possono avere una seconda occasione! Questa soluzione mi è sembrata perfetta perché, comunque, leggendo il libro o vedendo il film si è consapevoli della morte di Thorin, Fili e Kili e non sarebbe sembrato verosimile inventare qualcosa per cui quella battaglia non ci sia, o loro non vengano colpiti... non si può negare la realtà di ciò che si vede o si legge. Eppure, nella tua bellissima versione, quella morte non è la fine. I tre Nani sono in fini di vita, sì, ma poi interviene Thranduil e, in segreto, li salva. La triste scena della loro morte si può allora guardare, ma sapendo, in fondo al cuore, che la storia non finisce lì, che c'è una realtà in cui Fili e Kili tornano a casa dai loro cari e vivono felici insieme alla famiglia. Una realtà in cui Thorin, messa da parte ogni ambizione, comprende che l'unica vera ricchezza è l'amore e ottiene così la ricompensa più bella che potesse mai immaginare: un'eternità di felicità e luce al fianco di Thranduil. Commovente, epico e dolcissimo questo finale. E adesso potrò davvero guardare anche i film, perché saprò che quello che si vede sullo schermo è solo una piccola parte e che la verità è la bellissima immagine che chiude questa tua storia magnifica. |
Potendo connettermi, oggi mi sono data alla lettura delle storie che avevo lasciato in sospeso e sono rimasta affascinata da questo capitolo dedicato agli Elfi e alle loro vicende, inserito nella vicenda principale della presunta morte di Thorin e dei suoi nipoti. E' stato bellissimo ritrovare Cabranel e Caleloth, il loro rapporto così intricato ma anche così forte, che non si spezza a dispetto dei loro tentativi. Molto tenero e delicato l'accenno a Cabranel che in Kili rivede qualcosa di Caleloth e che per questo non vuole che muoia... L'apparizione di Thranduil, poi, è veramente un incanto, mesto e tuttavia sempre regale: ho amato infinitamente la scena in cui chiede a ognuno dei suoi Elfi per quale motivo vogliono entrare con lui a combattere l'Ombra, una scena epica e emozionante, davvero degna di una pagina di Tolkien! E altrettanto bello è il momento in cui affida la cura di Kili a Cabranel perché gli occhi del Nano sono luminosi come quelli del "suo" Caleloth... è veramente incredibile come tu sia riuscita a ricreare l'incanto di questa ship con lievi e delicati accenni anche in una storia in cui non sono loro i protagonisti. La visione del fratello Nestadion che, anche lui, incoraggia Cabranel a credere nella luce e nella possibilità dell'amore con Caleloth è tenera e commovente, ed è molto particolare anche la visione della moglie perduta di Thranduil: il sovrano si ritrova davanti l'amore perduto e quello che può e deve salvare e c'è una sorta di legame in questo, un "passaggio del testimone" si potrebbe dire. Mi è piaciuta tantissimo la parte in cui ogni Elfo ha dovuto combattere contro i propri rimorsi per poter sconfiggere l'Ombra e esercitare il potere di guarigione sui Nani, come dovremmo fare tutti, a dire il vero (è un bel messaggio!). E, nel finale, Cabranel e Caleloth di nuovo insieme, che si appartano nella Foresta... sì, veramente un capitolo straordinario dalle mille sfaccettature che prepara sicuramente un finale commovente! |
Sono arrivata a questa storia che, come preannunci all'inizio, contiene tutto il tuo headcanon e con la quale hai "esorcizzato" il movieverse (un bisogno che capisco perfettamente, come ben sai, io lo faccio di continuo con Supernatural!). Straziante la figura che troviamo subito all'inizio, con Thranduil spezzato dal dolore per la morte dell'amato Thorin e che non vuole essere nemmeno visto... ma poi accetta la consolazione che può offrirgli Cabranel, qui visto probabilmente più come amico, fratello, che come amante. L'amore vero e il desiderio sono tutti per Thorin. Bellissima la delegazione di Elfi che va a rendere omaggio ai Nani caduti, sfidando l'ira degli altri Nani... e Thranduil che, sfiorando il corpo dell'amato, percepisce quel lieve soffio vitale che ancora vi abita e decide di portare i tre via con sé, per poterli salvare. Commovente, infine, il colloquio tra Balin e Thranduil e il Nano che, pur di poter sperare nella salvezza dei suoi cari, accetta che sia il Re degli Elfi a portarli via, nonostante la rivalità e i rancori tra le due razze. |
Ho amato moltissimo questo testo, nelle sue tre parti. |
Ciao Aliseia...credo di non aver mai recensito le tue storie...e me ne dispiace molto! Ho sempre poco tempo e quello libero che mi rimane lo dedico alla lettura di ff sul mio amato Thorin...e così ho incontrato la tua! |
Dunque questa risonanza di voci, questo coro di essenze opposte che si sfidano e si armonizzano, poi, sotto la guida di una melodia sovrana, dolce e autorevole e sapiente, questa sinfonia è il Capitolo dedicato ai tuoi Elfi… E i complimenti a tal punto sono futili, perché comunque non riuscirebbero a spiegare la mia attrazione per la storia. Sono totalmente in sua balia, e mi porto appresso l’eco di questo canto, lo serbo nel cuore e lì esso si amplifica e mi conquista, ancora. |
Inizio da Cabranel, chiave di lettura delle tue storie. Inizio da quel suo sguardo blu che si posa a illuminare o forse incupire la narrazione, ma che senza dubbio la compone, le da corpo ed essenza. Come si segue un sentiero serpeggiante nella foresta, così ho seguito il suo sguardo, soffermandomi ove esso si soffermava. Su quel dolce e altero Sovrano, troppo orgoglioso per mostrare le proprie, splendide, lacrime, eppure incapace di sottrarsi al contatto di chi lo ama senza alcuna pretesa, in modo disarmante ed assoluto. Un inizio, questo, che ha subito penetrato ogni mia sciocca difesa, radicando nelle mie percezioni e conquistandomi dall’interno… |
Evviva!! Aspettavo tantissimo che scrivessi una post-BoFA e sono stra-felice che tu l'abbia fatto! Superba, come sempre (e ho molto apprezzato anche il Bard anelante, tra parentesi). Non vedo l'ora di leggere il resto!! |