Vorrei che questa storia rimanesse per sempre un mio terrificante segreto. E mi manca forse il coraggio, forse la forza di commentare tutto questo, quindi perché farlo, con il rischio di sbagliare tutto dall'inizio alla fine? Mi permetto, scusami, di dirti come mi ha fatta sentire. Hai tutto il diritto - anzi, te lo consiglio - di saltare a pie' pari il prossimo paragrafo e atterrare direttamente al punto in cui mi mordo una guancia e ti faccio tutti i miei complimenti, con frasi scalcagnate e le parole umide.

Mi ha fatta sentire come quando, a volte, torno a casa di notte e devo nascondermi sotto al tavolo per essere sicura di sopravvivere ancora un po'. Mi ha fatto sentire come quando esco dal cinema e gli occhi non mi si vogliono chiudere, e cammino muta incapace di mandare via la nebbia con un battito di palpebre, mentre attorno a me la vita va avanti e i cani pisciano sui copertoni delle auto parcheggiate - sono quei momenti nei quali daresti nuovi nomi alle stelle e riconosci tutte le loro voci. Mi ha fatta sentire come se qualcosa, finalmente, avesse deciso di andare per il verso giusto nel modo in cui adoro, cioè totalmente inafferrabile e sbalorditivo e quasi mistico. Sei stata capace, mi spiego, di un'incredibile chiarezza mentale e di una grazia espressiva meravigliosa nel mettere per iscritto il ritratto di un'anima.
Io penso di non essere stata chiara per niente, invece, ma non potevo non scriverti nulla dopo aver letto questo. C'è magia, nelle tue parole. Ed io ho ancora dei brividi gelidi impigliati sotto i vestiti.

"Ma mi manca amare con rabbia e con incoscienza".
Sono senza parole e a corto di pensieri logici. Ma ciò che hai scritto mi si è ficcato a fondo fra i polmoni e sotto le unghie.



Gatto Magro