Bhe, cosa dire? E' bello che tu abbia strutturato la storia in modo tale da poter pensare che il punto di vista possa essere allo stesso tempo quello di Shat e quello della persona stessa che sta leggendo.
Si capisce benissimo che la persona che parla in grassetto è Spock e devo farti i complimenti perché con pochissime parole sei riuscita molto bene a renderlo chiaramente riconoscibile. E l'idea stessa che Shat possa sentire Spock nella sua testa è dolcezza pura.
Per quanto riguarda tutto il discorso "scrivere per superare il dolore", mi trovi concorde.
E' "bello" poter ricordare Nimoy anche in questo modo.
Spero di poterti vedere anche alle prese con una vera e propria storia, ci servono nuovi scrittori/trici.
Alla prossima! |