Recensioni per
Cronache di una primavera di gelo
di Nat_Matryoshka

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/05/15, ore 03:06

[Seconda classificata al contest La Caduta dell'Inverno Boreale]

Questa volta voglio aprire il giudizio partendo dal fattore originalità.
Questa è una storia che perlopiù rientra negli schemi, a partire dal modo in cui è stata impostata la trama, assolutamente circolare e ben conclusa, semplice e diretta da capire. Non posso dire che l’idea della nobile fanciulla che decide di scappare dal proprio destino coniugale e camuffarsi da uomo per partecipare a un torneo sia particolarmente originale, ed è proprio per questo che ho tentennato a darti di più per quanto riguarda il punteggio. Hai scelto di trattare un argomento che più classico non si può, per quanto rimanga sempre interessante da trattare. Tuttavia, non ce l'hai raccontato in modo troppo originale o diverso, mi sarebbe forse piaciuto vedere Finna alle prese con maggiori difficoltà.
Ma, di fronte a questo, ci sono diversi altri elementi che ho trovato abbastanza interessanti, primo fra tutti le Nixe: mi piace davvero molto il modo in cui descrivi la saggezza silenziosa delle donne drago, il loro vivere lontane dal mondo mantenendo tuttavia (come dice Gaerys) la loro dignità, ed è proprio questo essere distaccate dal mondo che permette loro di vedere il mondo sotto una luce diversa, in modo più distante e per questo più chiaro. Ti faccio i miei complimenti anche per come hai ripreso questo episodio delle Nixe, che inizialmente sembrava una semplice digressione, nient’altro che una tappa nel viaggio dei nostri protagonisti, ma che poi si è rivelato essere funzionale a uno dei punti più cruciali della trama, quando viene sollevato il velo di mistero che nasconde la principessa Nari. Ho apprezzato particolarmente questa ripresa perché dimostra che sai gestire con spensieratezza la trama, che sai inserire ogni filo che usi in un disegno importante. Per questo prima parlavo di una trama circolare e ben conclusa, ma ne riparleremo dopo, per ora torniamo alla questione dell’originalità.
Per quanto possa sembrare strano, non ho trovato le Nixe l’elemento più originale della storia, non quanto la famiglia di Finna. E a questo proposito, un punto di lode è il fratello, Fergus. Mi spiego meglio. La fuga di Finna era stata fin troppo semplice: possibile che bastino un biglietto e una cavalcata notturna per lasciarsi alle spalle la famiglia? E non una famiglia di poveri contadini, ma una famiglia nobile, che dispone di uomini, guerrieri, cavalli, eccetera. Ma tu ci hai dipinto i genitori di Finna come indulgenti e benevoli, nonostante tutto, e la scelta del padre di mandare il fratello a "riprenderla", e non una squadra di cavalieri a inseguirla, mi sembra del tutto in linea con questo quadro familiare. Anche perché il fratello non è diretto esecutore della volontà del suo lord, ma è prima di tutto un fratello, appunto, e infatti vedremo come si comporta.
Credo di amare Fergus, e il modo in cui l'hai fatto agire: si accontenta di vedere che la sorella è viva e vegeta, e si tiene a distanza, le lascia spazio d'azione, ma allo stesso tempo è pronto a sguainare le spada per difenderla. Quella di Fergus è davvero una presenza silenziosa e quasi invisibile, ma bellissima e dolcissima. È come un prolungamento dell'amore e della protezione della famiglia di Finna.
E mi sento in dovere di lodarti per come hai tratteggiato questo quadretto familiare. Una famiglia che nonostante cerchi di far rientrare la figlia nei ranghi, non lo fa con violenza, e continua a volerle molto bene. Una famiglia che è in grado di trovare un compromesso, una famiglia forse un po’ severa, ma di buon cuore, che non pretende più di quanto offre. Trovo che questo sia un aspetto alquanto originale: il fatto che Finna non fugga da una situazione tragica, ma che anzi continui a nutrire affetto e sensi di colpa nei confronti dei familiari che si lascia alle spalle. Mi sarebbe davvero piaciuto assistere al ricongiungimento.

Passando a parlare della realizzazione della trama, non ho esitato un momento a darti il massimo. Prima di tutto la coerenza interna è impeccabile. La storia è narrata con lucidità e sicurezza, non ci sono vuoti di trama, e anche quando siamo ad uno stadio avanzato delle vicende, o anche sul finale, non dimentichi come tutto è iniziato, e già questo di per sé indica che hai sottomano tutti gli elementi, che non ti dimentichi delle cose che hai detto, o dei punti che hai lasciato non spiegati. Ad esempio, all'inizio della parte Nei pressi di Valoria, regno di Naithara - Giorni dopo stavo per farti un appuntino di rimprovero, per non aver spiegato come effettivamente Finna e Gaerys raggiungevano Naithara, e per aver lasciato cadere a mezz'aria la faccenda delle Nixe: inutile dire che mi sono dovuta mordere la lingua, quando sono incappata nel flash back.
Mi sento in dovere però di farti un piccolo appuntino: almeno per i loro primi giorni di viaggio, mi sarebbe piaciuto che descrivessi di più l'impatto con il mondo aperto, i timori di dormire fuori la notte, di perdersi, la difficoltà di accendere un fuoco, e tutte le problematiche che possono derivare da un’esperienza del genere. D'altronde si sta parlando di due ragazzini (se non vado errato, Finna ha sedici anni) che non sono cresciuti nella natura selvaggia, ma in una corte. Eri iniziata molto bene nell'immedesimarti in una ragazza ribelle di sedici anni, con anche i suoi timori e le sue ingenuità (il bigliettino, le lacrime di fronte alla decisione del padre, il suo impuntarsi nel volere partecipare al torneo...), era tutto molto credibile. Questo inizio di fuga invece andava fatto meglio, secondo me. Non fraintendermi, con questo non voglio dire che Finna durante la fuga non abbia più dubbi né timori, anzi, eccome se ne ha (basti pensare al suo dialogo con Gaerys), ma mi sarebbe piaciuto vederla intimorita e dubbiosa anche per motivi pratici esteriori, oltre che ai più che legittimi motivi interiori.

Uno dei punti di forza di questa storia è indubbiamente la contestualizzazione - anche se non il punto di maggiore forza.
Mi piace molto il breve quadretto con cui hai dipinto lo stratificarsi delle razze nel tuo mondo immaginario. Non ti ho dato il massimo perché è comunque una contestualizzazione ben dosata, descrivi il necessario e poco di più per capire a 360 gradi la trama, ma non ti soffermi troppo a descrivere l'ambiente che circonda i nostri personaggi. Questa mancanza si sente soprattutto per Naithara: dato che era l'ultima tappa, la destinazione finale, una descrizione fisica in più non guastava. Descrivi molto il contenuto (ossia la folla, la gente che passa per strada), ma non il contenitore (ovvero la struttura fisica della città). Ovviamente non dovevi descriverla nei minimi dettagli, ci mancherebbe! Giusto il minimo necessario per consentire al lettore di immaginarsela: ha delle mura? Qual è il colore prevalente? Le strade sono strette oppure larghe? Dritte o serpeggianti? È in un luogo elevato o pianeggiante? Senza qualche informazione di base, questa città nella mia mente rimane una città fantasma, del tutto anonima. Capisco che è una tua scelta, non era di questo che ti interessava parlare, ma spero di averti fatto capire cosa intendo per mancanza di descrizioni, e per ciò che questo comporta. Nulla di grave, comunque, l'introspezione e i dialoghi sono messi in primo piano, questo è chiaro, ed è chiaro che è una tua scelta consapevole.
In ogni caso, da come ho parlato, sembra che quel 9/10 sia piovuto giù dal cielo, mentre invece ha i suoi buoni motivi di esistere. Parto col specificare che le note sono fuori dalla valutazione, e questo ovviamente valeva per tutti. Detto questo, non manchi di descrivere quando ne hai l’occasione, e ho amato dal primo all’ultimo tutti i particolari contestuali che hai inserito, sia quelli “fisici” di ambientazione, sia quelli che cercano di tratteggiare com’è strutturata la società di questo mondo fantastico nel quale il lettore è chiamato ad immedesimarsi, come ad esempio il racconto di Gaerys sulla storia delle Nixe, o quei fugaci cenni riguardo al rapporto predominante degli uomini con le altre razze. Considerato inoltre che non avevi molto spazio a disposizione, e che hai utilizzato tutte le trenta pagine che ti erano concesse, le descrizioni che a volte inserisci qua e là sono presenti in una buona percentuale rispetto al resto. Inoltre, penso che tu sia riuscita ad evocare in modo abbastanza concreto, nella mente del lettore, questo mondo di tua invenzione: i suoi sapori, i suoi colori, le sue regole.

Silvar

Recensore Junior
11/03/15, ore 20:42

Ciao!!!!!!!!!!!! Fantastica!!!!! Tutto! La storia, il mondo, i personaggi.... tutto! Brava!!!!! Mi piacciono i tuoi personaggi sono simpatici. Brava! Brava! Brava! Spero di leggere altre tue storie legate a questo mondo! Metto la storia tra le preferite! Se ti va fai un salto nelle mie storie (solo se ti va XD). Brava!!!! Bacioni!!!!! Alla prossima!!!!! Legolas_Fred_22