Recensioni per
Why do you think I come 'round here on my free will?
di LadyBones

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Shakespearian quotations contest - II Edizione

12° classificato

 
Why do you think I come 'round here on my free will?” – LadyBones

Grammatica: 7,05/10
Da questo punto di vista il testo mi è sembrato abbastanza corretto. C'è, purtroppo qualche errore di battitura:
“quel paio di occhi azzurri che lo scrutavano impaziente” = qui c'è una concordanza sbagliata: impazienti(-0,15)
Si, perché doveva essere onesto” = manca l'accento: (-0,15)
“Avrebbe voluto, si” = stesso errore. (-0,15)
“una macchina senza un mano che la guidi non può muoversi” = in questa frase non ho capito se intendessi dire senza una mano o senza un umano, ma in ogni caso manca qualcosa. (-0,15)
“Bucky sollevò lo sguardo in direzione del cielo avvertendo il lieve rumore di passi dietro di sé.
<<Saranno anche passati settant’anni ma riesco ancora a capire quando mi stai mentendo…>> gli aveva risposto di rimando.” = in questa frase ti segnalo un'ambiguità creata dalla mancanza del soggetto. In quella immediatamente precedente il soggetto è Bucky; se non specifichi che colui che sta parlando è Steve, chi legge è portato ad assumere che sia ancora Bucky. (-0,15)
È vero, c'è quel gli che dovrebbe aiutare nella comprensione, ma il fatto che i personaggi siano entrambi maschi complica le cose xD
Passando alla punteggiatura, questi sono i miei appunti:
“E Bucky, per l’ennesima volta, decise di salvarlo, da sé stesso.” = questa virgola non è necessaria perché, di norma, la virgola non si appone tra una preposizione reggente e una con funzione di complemento. (-0,1)
“La verità era che lui era stancodi scappare e nascondersi.” = stesso errore. (-0,1)
“ma, quando per la prima volta, aveva sentito qualcuno chiamarlo con un nome” = anche questa virgola non è necessaria. (-0,1)
“scomparire, per me, sarebbe la cosa più semplice ma se lo facessi cosa potrei mai essere?” = qui, al contrario, penso che avresti potuto mettere un segno di interpunzione trasemplice e ma. Avrebbe contribuito a creare tensione e a concentrare l'attenzione del lettore sull'ultima parte della frase. (-0,1)
“ma so capire quando una missione è già persa in partenza…scomparire” = i puntini di sospensione vanno sempre seguiti da uno spazio, a meno che il carattere successivo non siano parentesi o virgolette di chiusura o un punto interrogativo. (-0,1)
“Chiunque tu decida di essere sarò qui ad aiutarti…farò tutto ciò che posso!” = stesso errore. (-0,1)
Per quanto riguarda i verbi, devo ammettere di aver faticato un po' nel leggere la storia, perché non è semplice capire quale sia il tempo del racconto. La storia è narrata al passato remoto ma, nelle sue riflessioni, Bucky si sofferma spesso su eventi passati rispetto al momento in cui lui sta riflettendo, quindi tu hai correttamente usato un trapassato prossimo. Il problema è che l'hai fatto anche in tre occasioni in cui, secondo me, avresti dovuto usare il passato remoto:
aveva sussurratosemplicemente.” (-0,4)
“gli aveva risposto di rimando.” (-0,4)
“Bucky si era ritrovato a sospirare” (-0,4)
Ti faccio notare che, nelle frasi che precedono e seguono queste, hai usato il passato remoto, quindi non capisco perché cambiare. Ecco un solo esempio per farti vedere l'insieme:
“E Bucky, per l’ennesima volta, decise di salvarlo, da sé stesso.
<<Sto bene, non devi preoccuparti.>> aveva sussurrato semplicemente.
Lo vide inclinare il capo di lato...”
“Allora fa che l’inverno passi” = qui c'è un altro tipo di errore: fa è la terza persona singolare del presente indicativo del verbo fare; la seconda persona dell'imperativo è, invece, fa'.(-0,4)
Voglio inoltre segnalarti che, per quanto riguarda i dialoghi, personalmente preferisco le virgolette caporali (« ») o quelle alte (“ ”). Quelle che hai usato tu sono grandi quanto le lettere maiuscole e mi hanno infastidito un po'. Però, dato che si tratta semplicemente di una preferenza riguardo l'ordine visivo del testo, non l'ho tenuto in considerazione ai fini della valutazione.
 
Stile e lessico: 10,45/12 (6,25/7 + 4,2/5)
Non ho molto da dire. Stile e lessico sono semplici, generalmente corretti, ma non eccezionali. Ecco i miei appunti:
“Un guscio vuoto.
Era quello che avrebbe voluto rispondere all’uomo seduto davanti a lui” = questo incipit mi è piaciuto parecchio, perché focalizza immediatamente l'attenzione su Bucky e sulle sue riflessioni. Penso, però, che la costruzione sia stilisticamente “brutta”. Ci sarebbero molti modi di migliorarla: Un guscio vuoto. Era questo ciò che avrebbe voluto rispondere“Un guscio vuoto”, era quello che avrebbe voluto rispondereUn guscio vuoto, ecco cos'avrebbe voluto rispondere... (-0,25)
Lo stesso discorso vale per questa frase: “Steve gli ricordava che, nonostante tutto, anche lui meritava qualcosa di meglio. Qualcosa che non aveva neanche minimamente desiderato ma, quando per la prima volta, aveva sentito qualcuno chiamarlo con un nome – il suo nome – era scoppiata una scintilla.” = anche qui mi piace il concetto, ma penso che avresti potuto esprimerlo meglio costruendo la frase in modo diverso. Un esempio assolutamente indicativo potrebbe essere: Steve gli ricordava che, nonostante tutto, anche lui meritava qualcosa di meglio. In precedenza non l'aveva mai desiderato, ma quando, per la prima volta, aveva sentito qualcuno chiamarlo con un nome – il suo nome – era...(-0,25)
“Bucky si era ritrovato a sospirare suo malgrado. Doveva concederglielo, quell’uomo [Steve] era un osso duro. [Bucky] Lo aveva realizzato nel momento in cui aveva capito che il capitano si era messo sulle sue tracce. Fino a quando [Bucky] non se lo [Steve] era ritrovato nella cucina dismessa dell’appartamento abbandonato in cui si era rifugiato [Bucky].Per lo meno era quello che lui gli aveva fatto credere.
La verità era che lui [Bucky] era stanco, di scappare e nascondersi.”
Mi scuso per aver copincollato l'intero passaggio e aver esplicitato i nomi dei personaggi, ma mi serve per farti capire che la frase in grassetto è difficile da interpretare. Non si riesce a capire chi abbia fatto credere cosa a chi. Io penso di averla interpretata correttamente: Bucky aveva fatto credere a Steve di essersi rifugiato nell'appartamento abbandonato, quando invece voleva farsi trovare perché stanco di scappare; ma penso che sia confusionario, perché da come è costruito tutto il periodo potrebbe sembrare che Steve abbia fatto credere a Bucky di essere un osso duro, mentre non lo è. (-0,25)
“passato dal voler scappare lontano da tutta quella follia al voler spazzare via tutto nell’unico modo che conosceva: uccidendo.
Avrebbe volutosi. Una piccola parte di lui, però, sapeva che – anche volendo” = avrei anche potuto ignorare la ripetizione di voler nella prima frase, se non ci fossero state le altre. Capisco che probabilmente desideravi solo enfatizzare, ma quattro in così poco spazio sono pesanti. (-0,2; -0,2; -0,2)
“era scoppiata una scintilla” = purtroppo devo correggere: la collocazione prevede che una scintilla scocchi; mentre da una scintilla, sì, può scoppiare un incendio. (-0,2)
“Lo vide inclinare il capo di lato nel sentire la sua risposta” = questa è una piccolezza e mi manderai a quel paese, ma qui avrei di gran lunga preferito l'uso del verbo udire. Non è scorretto, comunque, quindi non l'ho considerato.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 6,5/10
Il Soldato d'Inverno/Bucky Barnes è uno dei personaggi che preferisco, perché penso che offra moltissime possibilità dal punto di vista dell'introspezione: gli è stato fatto il lavaggio del cervello e ha perso tutti i suoi ricordi, ma quando l'abbiamo lasciato alla fine del film la sua corazza aveva iniziato a scheggiarsi. Come reagisce, nel momento in cui scopre di essere Bucky Barnes? Come ritornano i suoi ricordi? Come concilia tutto quello che è stato costretto a fare con i ricordi della sua vecchia vita? Pensa di poter tornare a essere la persona che era prima delle torture? Questi sono solo alcuni dei molti, moltissimi spunti che mi avrebbe fatto piacere trovare nella tua storia ma che, purtroppo, non ho trovato, non del tutto. Mi spiego: c'è una riflessione sull'impasse che il personaggio sente di stare vivendo – non è più il Soldato, ma non può tornare a essere Bucky –, però mi sembra che sia appena accennata, non approfondita come avrei voluto.
Per quanto riguarda Steve, la sua caratterizzazione è quasi del tutto assente. Capisco che la storia sia narrata dal punto di vista di Bucky, ma l'indole di una persona si può far trasparire dai suoi gesti, dai suoi comportamenti... non mi sarebbe dispiaciuto leggere qualcosina di più.
 
Uso della quotation: 3/5
Mi hai sorpreso, perché quando ho iniziato a leggere mi aspettavo che sarebbe stato Steve a pronunciare la fatidica frase. Nonostante questo, mi riallaccio al discorso fatto nel precedente parametro: “non chiamarla pazienza, questa è disperazione” dice Bucky, ma questa disperazione non emerge granché dalla storia.
 
Gradimento personale: 11/15
La Stucky è la mia attuale fonte di amore e disagio, quindi è da un bel po' che leggo storie su questo argomento. Ovviamente la grande maggioranza tratta del ricongiungimento di Bucky e Steve, con tutte le conseguenze che ne derivano. È probabilmente per questo motivo che la tua storia mi sembra poco originale. In verità, non mi è neanche rimasta particolarmente impressa, non mi pare che abbia un qualche spunto o dettaglio che la differenzia dal marasma di storie che trattano la stessa vicenda.
 
Per un totale di: 38/52