Per quanto la tua storia tratti di un tema sul quale sono state scritte montagne di fanfic, la struttura è molto originale e particolare. Sorprende, una volta giunti alla fine, il fatto che una volta giunti alla fine ci si rende conto che è John a parlare. Mi sono piaciute molto le metafore e le similitudini che hai utilizzato, specie quelle che riguardano il modo di amare di Sherlock, che tu paragoni a quello di un bambino. Penso tu sia piuttosto vicina alla realtà, il fatto che ha questo modo di voler bene a John: perché sì! Non si pone domande, e se se le fa non trova nessuna risposta, semplicemente ama John e basta. Hai sottolineato il fatto che lo fa con l'intensità di un adulto e l'innocenza di un bambino. Un bellissimo concetto.

Ho apprezzato molto questa storia, complimenti.
Koa

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Io amo le cose atipiche. Non vedo perchè dare un'etichetta ogni due per tre. È un bel lavoro, non criticarlo ;) detto questo, mi piace il sentimento che traspare trale parole. Sembra quasi una riflessione più che una lettera, ed è sincera. Dà l'idea di essere inciampati per caso negli occhi di John in un attimo di disattenzione. Ammirata, appassionata la visione del migliore amico riflette su quel passo in più, quella mano tesa che Sherlock gli ha rivolto quasi a disagio. Un'immagine molto bella. Sono contenta d'aver potuto leggere questa fic. Continua così! Complimenti. Besos

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