Nona classificata al contest “Academy Emotions”: Il principe prigioniero, Veleno Dolce Veleno
Grammatica e sintassi: 7,85/10.
“Sei guardie presidiano dietro la porta...”
Secondo me è più corretto dire che le guardie presidiano la porta, ma magari hai usato una forma meno diffusa (l’hai fatto anche da qualche altra parte nel testo e stavo per segnalartelo errore, prima di scoprire che fosse esatto) e io non la conosco. (-0,15)
“Sono lì solo per impedirmi di fuggire e di vivere. [...] Posso fare solo quello che loro mi permettono di fare.”
In questi ultimi quattro periodi, ripeti la parola “solo” per ben tre volte (anche se te ne ho riportate solo due). (-0,15)
“Grazie padre, anche voi...”
“Padre” è un vocativo, la virgola va anche prima. (-0,05)
“Benvenuto altezza.”
Stesso discorso per “altezza”. (-0,05)
“Buon giorno Kali, abbiamo...”
Anche qui. E poi, personalmente, avrei preferito “buongiorno” tutto unito, ma sono gusti. (-0,05)
“E' troppo pesante?”
Scritto in questo modo, per quanto sia ovvio che è solo una questione di formattazione, è errato. E devo segnarlo come errore. (-0,1)
“...mi turba profondamente. Sento costantemente i suoi profondi...”
Le parole non sono proprio identiche, ma questo suono così ripetitivo è proprio la ragione per cui si tende sempre a usare il minor numero possibile di avverbi che finiscono in “-mente”. (-0,15)
“Si altezza, vi ringrazio...”
Manca l’accento e anche la virgola dopo “sì”, poiché “altezza” è un vocativo. (-0,1) (-0,05)
“Si, dovrei, ma non voglio. Contino a fissare il muro davanti a me.”
Di nuovo manca l’accento. Inoltre, c’è un errore di battitura. (-0,1) (-0,1)
“Cosa la turba altezza?”
Manca la virgola prima del vocativo. (-0,05)
“... non pensavo stesse così male.”
Steste. (-0,1)
“Grazie Grom.”
La virgola. (-0,05)
“Buongiorno Kali.”
Anche qui. (-0,05)
“Vorrei che provasse a duellare...”
Provaste. (-0,1)
“Grome mi siede accanto...”
C’è un errore di battitura nel nome. (-0,1)
“...davanti a me, non sul corpo nudo di Grom accanto a me.”
Ripetizione di “a me”. (-0,15)
“Perché non ho il controllo...”
Dovresti invertire l’accento. (-0,1)
“Ancora mezz'ora e posso smettere...”
Qui il verbo andrebbe coniugato al futuro: “potrò”. (-0,15)
“... in tempo per l'arrivo di Grome.”
Anche qui c’è un errore di battitura. Probabilmente è il correttore automatico. (-0,1)
“E' un libro nuovo.”
Te l’ho già segnalato, ma per correttezza devo farlo di nuovo. (-0,1)
“Sei bello Fey.”
Manca la virgola. (-0,05)
Stile e lessico: 6,5/10.
Non so bene cosa dire qui, perché lo stile mi è risultato parecchio indigesto. Le frasi sono brevissime, prive di enfasi. Sembra quasi un elenco di azioni, come una lista della spesa. Essendo un racconto introspettivo, è pressoché impossibile che il narratore formuli pensieri così brevi, perché la storia viene “dalla sua testa”. È quindi piuttosto inverosimile come tipo di narrazione.
È anche vero, però, che è molto evocativo della noia e dell’apatia che il protagonista vive nella sua vita quotidiana. Infatti, gli unici momenti in cui le frasi sono appena più corpose è quando si parla di Maria, che è una novità per la vita del principe. Tuttavia, penso che poco dipenda da questo, poiché lo stile rimane abbastanza piatto per tutta la storia, anche quando dovrebbe comunicare un picco di emozione.
Anche a livello lessicale nutro qualche dubbio: il principe è di rango massimo, legge e studia durante la maggior parte della giornata, eppure si esprime in modo molto semplice. Non si notano differenze tra la sua parlata e quella del popolo. Anzi: i poveri, dovendo rivolgersi a membri della corte, spesso superano in eleganza il linguaggio dei nobili. Questo non ha senso!
Inoltre, il principe spesso si pone molte domande, retoriche e non, ma che in generale non ottengono risposta. Non è sbagliato porsene una ogni tanto, ma queste raffiche di tre o quattro domande, tra l’altro spesso nella narrazione, appesantiscono il tutto e rendono anche poco simpatico il principe. Non sono sicura che sia addirittura permesso a un reale (di qualsiasi regno) una tale semplicità di linguaggio, ecco. Quindi lo trovo a tratti inverosimile.
Un’ultimissima cosa (poi la smetto, eh), che avrei voluto segnalarti in grammatica, ma se lo avessi fatto poi la lista di “errori” si sarebbe allungata, e non penso che fosse corretto, poiché di fatto non si tratta di errori: abbiamo assunto che ai reali si dia del voi, giusto? Ecco, tu spesso (anche in una sola frase fai questo twist) cambi e passi al lei, poi torni al voi e via dicendo. È davvero una bazzecola, soprattutto a confronto con ciò che ti ho detto riguardo al resto, ma è un dettaglio che salta molto all’occhio, anche perché generalmente al sangue nobile non si dà mai “soltanto” del lei.
Originalità: 3/5.
Non so bene che voto darti qui, perché di fatto c’è molta narrazione introspettiva e pochi dettagli succosi. Mi spiego meglio: noi sappiamo che Fey è prigioniero, ma non sappiamo nient’altro. Non sappiamo perché, non sappiamo come sia la situazione al di fuori del suo palazzo dorato, non sappiamo come suo padre sia arrivato a questo... non sappiamo praticamente niente. Quindi è difficile valutare l’originalità, sebbene sia rimasta senza dubbio colpita per la tua abilità di scrivere cinquemila parole con questa cappa costante di mistero. Non è comunque la cosa più importante in una storia, perché il lettore deve arrivare alla fine senza porsi la fatidica domanda: “e quindi?”.
L’idea che ho avuto è più quella di un capitolo di una longfic, in cui molte cose sono state dette prima di questo punto, e molte altre verranno dette in seguito (perché anche il finale lascia un po’ di sospensione nel nulla). Forse la tua storia è parte di una serie e io mi sono persa questo dettaglio, però se così fosse sarebbe un rischio proporre questa storia a un contest senza spiegare minimamente il contesto – perché il contesto è fondamentale almeno per valutare l’originalità, nonché per il gradimento personale.
Sono combattuta, inoltre, fra l’apprezzamento e il non apprezzamento del personaggio di Maria: mi è piaciuta perché, chiaramente, lei sente un certo tipo di connessione con il principe, ma lui è attratto da Grom. Questo non si capisce subito, però, perché è appena lei esce di scena che Fey fa un commento sulla voce del soldato. Quindi c’è questa specie di plot twist per cui il lettore si immagina un intreccio con la ragazza povera (che sarebbe anche un cliché piuttosto consistente, sebbene quelli sviluppati bene siano ugualmente dignitosi) e subito dopo viene smentito con questi commenti del principe. Sono combattuta perché la cosa mi piace, è un dispetto molto accattivante, ma al tempo stesso è come se avessi troncato un personaggio sul nascere. Di nuovo mi torna in mente la cosa del capitolo di longfic, come ti dicevo prima, perché l’unico modo per inserire un personaggio così è per ripescarlo più avanti. Se invece lo hai inserito solo per “occupare spazio” allora, beh, non è una bella trovata.
Utilizzo dei pacchetti: 4 + 2,5/8.
1) Polvere: “allegro”.
Forse definire Fey allegro è un po’ eccessivo, ma comunque è innegabile che, grazie a Grom, riscopra un certo buonumore che da molto tempo aveva smesso di accompagnarlo. Quindi, in questo senso, trovo il pacchetto ben sviluppato; più che altro mi piace perché hai saputo trovare una buona contrapposizione tra il prima e il dopo, ed è grazie allo stacco dato dal cambiamento di stato mentale del principe che si può notare bene come il sentimento si sia evoluto. Non è un’evidenziazione delle più marcate, ma la trovo comunque presente.
La parola “polvere” è inserita in modo davvero molto delicato, quasi in sordina. Nel senso che, sebbene anche in altre storie il nome del pacchetto si sia inserito molto bene nel contesto, nella tua storia mi sembra particolarmente azzeccato. Fey è nell’arena a combattere con Maria e tu dici che quando si rialza si pulisce i pantaloni dalla polvere. Se ci pensi, è qualcosa di davvero semplice, ma a me dà l’impressione di qualcosa di veramente ben fatto. Come se si chiudesse un cerchio, ecco.
2) Fenice: “colpevole”.
Qui sono invece più indecisa, perché la colpevolezza è un po’ difficile da scorgere, o quantomeno non è distribuita in modo uniforme nel testo, a differenza del precedente pacchetto. Mi spiego meglio: Fey si sente colpevole per il vecchio guaritore che deve trascinarsi per tutto il palazzo per lui, così come si sente a tratti in colpa per Grom, perché crede che lo stia mettendo a rischio; ma mi manca il sentimento di fondo che accompagni il protagonista per tutta la storia, e avrei preferito che lo avessi esplicitato in un altro modo (uno, appunto, più approfondito e completo).
La parola, d’altro canto, è inserita alla perfezione. Ti sei aiutata con il titolo di un libro e hai in un certo senso scelto la via più facile, ma ho trovato divertente il ruolo che questo libro ha giocato per la scena successiva. Quindi, sebbene non sia un utilizzo particolarmente originale, le conseguenze a cui porta mi sono piaciute e hanno ripagato la scelta del prompt.
Pacchetto bonus: 0,5/2.
Veleno: “fedifrago”.
Ora non so bene cosa dirti, ma qui non c’è assolutamente nulla che faccia pensare al tradimento – e in particolare quello amoroso. Forse sono tocca, o forse non hai inserito l’elemento nel pacchetto senza avvisarci (per carità, niente di male, ma di solito tutti lo dicono subito), ma proprio non riesco a trovare dove Fey sia fedifrago.
D’altra parte, il nome del pacchetto – ed è forse la scelta di inserirlo comunque a trarmi in inganno – è abbastanza ragionato e ha senso come lo hai inserito. Di nuovo è quasi un modo di dire (l’ho detto più o meno a tutti quelli che hanno scelto questo pacchetto, perché si presta bene alle tragedie... anche di poco conto), ma lo apprezzo perché nonostante tutto è molto contestualizzato. Però non posso comunque darti un punteggio elevato di così, perché non si sente la parte “più importante”.
Gradimento personale: 2,5/5.
La sensazione che ho avuto leggendo questa storia è stata quella di un grande potenziale inespresso. Ti ho già spiegato tutto approfonditamente nel parametro riguardante l’originalità, ma vale la pena spendere altre due parole su un altro paio di dettagli. Forse il tuo problema è la sintesi, forse temi di essere logorroica ed è anche il motivo per cui i tuoi periodi sono così brevi. Però sto solo ipotizzando, quindi questo discorso potrebbe anche finire nel nulla. Se il tuo problema fosse quello di sintetizzare i concetti, capirei per quale motivo ci fossero così tante pagine piene di parole con poche informazioni. Quindi potrei consigliarti di farti uno schemino, di dividere tutto in blocchi prima di iniziare, perché sono convintissima che questa storia potrebbe essere molto più mastodontica di così (sia a livello di avvenimenti che di numero di pagine). È chiaro che nella tua testa questo mondo è perfettamente definito, un po’ come George R. R. Martin che ha scritto mille libri e ancora non è arrivato alla fine di niente. Lui è molto dispersivo, ma dalla sua ha il fatto di intrecciare moltissimi punti di vista diversi e quindi la lunghezza dei suoi libri è a tratti più giustificabile. Però la tua storia è dal punto di vista di Fey soltanto, quindi la ridondanza si nota di più. Spero di essermi spiegata in modo decente, perché è un concetto che ho chiaro in mente ma fatico a definire a parole.
Ho comunque apprezzato i personaggi, perché hanno un certo spessore, pur non avendo molto spazio. Li vediamo attraverso lo sguardo del principe ed è la sua percezione che abbiamo, ma sono comunque molto definiti, anche solo attraverso le loro azioni nei confronti del padre e del principe stesso. Di nuovo ribadisco che questa storia potrebbe essere molto più mastodontica di così, quindi non posso che esortarti a lavorarci su: sono sicura che riuscirai a sviluppare tutto il suo potenziale inespresso.
Totale: 26,85/40. |