Recensioni per
L'ultima partita
di Isidar Mithrim

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/12/15, ore 16:43

Sono il tuo Babbo Natale Segreto 5.0

La storia è chiara e diretta. Fai capire subito cosa desideri, cosa tu voglia esprimere, quindi ho apprezzato la tua storia per l'originalità dell'impostazione.
Sono rimasto senza parole. Tutto bello e simpatico.
Da buon ospedaliero ho apprezzato l'accuratezza delle descrizioni mediche e delle patologie delle spiegazioni tra tumori e non. Questo mi ha fatto riflettere su come il paziente giudica il medico: Non ci avevo mai pensato. Nella realtà è proprio così. Il timore del paziente che non vede scomparire il suo problema è proprio quello: Il medico avrà capito il mio male?
Meraviglioso. Ottimo lavoro.
Buon Natale
Francesco

Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo Facebook 'HPeace@Love

Recensore Master
01/08/15, ore 11:35

- Recensione premio Prima classificata al contest "Stagioni" -
Wow. Sono davvero senza parole. Devo fare una piccola premessa: di solito sono una che scherza e ride e non amo affatto deprimermi volontariamente con storie drammatiche. Perciò, le evito semplicemente. Siccome ero costretta (XD) mi sono prestata a leggere e, come mi aspettavo, non sono affatto rimasta delusa. Devo dire che il tono non è troppo melodrammatico e, anzi, è particolarmente freddo - complici anche i termini medici. È la cosa che ho apprezzato di più, perché, a mio parere, rende la storia più originale rispetto alle altre che si trovano in giro. Hai lasciato il giusto spazio ai sentimenti senza calcarli troppo, riuscendo a far riflettere il lettore anche senza costringerlo a leggere tutto sfuocato per via delle lacrime. Da brava studentessa in medicina, non posso non apprezzare l'accuratezza delle descrizioni, a partire dall'apopotosi fino al parallelismo tra il tumore in sviluppo e le zampe del granchio. Io adoro i climax e tu, procedendo con i vari nomi della malattia, sei riuscita a crearne uno dei più originali. La storia in sé è un climax che va dal punto di vista dei dottori - più freddo, col nome tecnico - al punto di vista di Sofia - più caldo e reale. Mi piace come tu abbia reso l'idea di una partita della vita che, comunque, è stata una lotta vera e propria. Mi piace davvero tanto la frase finale, l'idea che, in ogni caso - immortale o no - il tumore sarebbe scomparso assieme a lei. Come due nemici che si trascinano insieme verso l'orlo di un baratro, l'uno per determinare la morte dell'altro. È comunque un segno di vittoria, che fa risollevare - almeno di un po' - l'animo del lettore.
Il punto di vista dei medici è qui narrato dalla paziente ed è forse la parte più "cliché" della storia. È una situazione comune, quella del paziente che si sente escluso, inferiore, incompreso da parte di chi lo cura. È una delle cose che spero di riuscire ad evitare, una volta laureata in medicina XD
In ogni caso, è davvero una storia scritta bene e carica di emozioni anche se lontane, sfumate, come se il cancro fosse il vero protagonista. L'ho apprezzata davvero tanto e penso che finirà tra le preferite!

Recensore Junior
03/06/15, ore 19:05

SECONDO POSTO
cloe sullivan con “L’ultima partita”
Punteggio: 38,5/50

Grammatica, ortografia e punteggiatura: 9,5/10
Stile, lessico ed espressività: 8/10
Sviluppo della trama e originalità: 7/10
Caratterizzazione dei personaggi: 6/10
Attinenza al tema posto:
8/10

Direi che la grammatica è praticamente perfetta. In un componimento tanto breve risulta più facile non fare errori, ma nonostante questo, sono stata comunque contenta di aver potuto leggere un testo corretto. Non ho riscontrato né errori ortografici né sviste sulla punteggiatura. Ho solo due precisazioni da farti:
Tumore la chiamavano invece i dottori quando parlavano con lei […]
In questa frase il pronome dovrebbe essere maschile: ‘lo chiamavano’. Inizialmente mi è venuto il dubbio che tu usassi ‘malattia’ come soggetto sottointeso, ma visto come hai impostato anche le altre frasi, cioè esplicandolo sempre il soggetto, penso sia solo un errore di distrazione.
Che non inizi davvero con la K è un dettaglio a cui nessuno sembra aver mai dato troppo peso.
Visto che tutto il testo è scritto al passato, personalmente metterei anche questa frase al passato, sebbene si tratti di una considerazione oggettiva, al che anche l’uso del presente non è erroneo, ma te lo dico più per un’idea di coesione con il resto del racconto. Poi sei libera di modificare o meno la frase a tuo piacimento.

Presenti uno stile chiaro e diretto, in quanto si capisce subito cosa tu voglia esprimere e questa caratteristica, in un componimento, è sempre favorevole e auspicabile. Purtroppo, proprio la brevità della tua storia non mi permette di poter dare un giudizio più approfondito sul tuo stile. Sicuramente sai adoperare le parole: il tuo lessico l’ho trovato appropriato per la tematica trattata. C’è qualche ripetizione, ma ho letto nel commento che è una cosa voluta e non è un fenomeno così ripetuto da risultare pesante. Il tuo registro stilistico si mantiene costante per tutto il testo, segno che hai una buona padronanza scrittoria. L’espressività non è male: spieghi bene i gerghi medici, forse mi sarei aspettata qualcosa di più sul lato umano, cioè sulle emozioni della protagonista nei confronti della malattia di cui è affetta.

Per quanto riguarda la trama, devo dire che inizialmente sono rimasta un po’ spiazzata dal tuo componimento. Non avendo letto in anticipo il segno zodiacale da te scelto, solo alla fine ho capito dove volesse andare a parare la tua storia. L’impostazione è piuttosto peculiare, dal momento che ti concentri molto sul lato medico della malattia della protagonista e l’epitaffio finale dà una chiusa piuttosto convincente. Di storie che trattano di un ragazzo malato di carcinoma ce ne sono davvero tante, quindi, su questo punto, non posso certamente dire che il tuo racconto sia molto originale; ciò che ti ‘salva’ in un certo qual senso, facendoti guadagnare qualche punto, sta proprio nell’impostazione che hai voluto dare, che trovo piuttosto originale e per tale motivo l’ho apprezzato.

Arrivo ora al punto un po’ dolente, se così posso dire, della tua storia: i personaggi. Ahimé, qui sarò sincera: purtroppo della protagonista, Sofia, traspare davvero poco. Sicuramente l’impostazione che hai voluto dare al racconto ha giocato molto su questo aspetto e posso anche capire che, magari, tu non abbia volutamente detto troppo della protagonista per fare in modo che potrebbe essere una qualsiasi ragazza ventenne morta precocemente. Le mie, però, sono mere supposizioni.
Ciò che è certo è che Sofia risulta appena tratteggiata: si capisce che è una sportiva amante della vita, si intuisce che è una che non molla e che, dai suoi pensieri alle parole dei medici, sia piuttosto infastidita di essere trattata con tanto sufficienza, quasi alla stregua di una bambina. Nonostante la brevità, alcune caratteristiche della ragazza traspaiono, ma forse, davanti a un argomento tanto delicato e difficole, mi sarei magari aspettata un momento di pathos maggiore.
I termini medici adoperati, per quanto accurati, per quanto rendano il cancro stesso quasi un personaggio a sé, a mio avviso sono anche in grado di dare una certa freddezza complessiva al testo.

Il segno zodiacale scelto è stato adoperato in pieno, quindi non mi posso di certo lamentare. Su questo parametro ti tolgo qualcosa in punteggio perché penso che, sebbene la tematica sia centrale e pertinente a quel che richiedevo, la tua scelta pecchi un po’ di originalità. Come ho già detto di storie che trattino di tumori ce ne sono a bizzeffe.

In conclusione: ho apprezzato la tua storia soprattutto per l’originalità dell’impostazione. La correttezza grammaticale e sintattica sono un bonus più che gradito. Peccato per l’aspetto poco approfondito dei personaggi, ma tutto sommato direi che tu ti possa ritenere soddisfatta da questo tuo esperimento.