Ciao, Kim_Sunshine!
Sfogliando l'album dedicato all'evento "Uova di Pasqua vs Storie", i dettagli di questa tua drabble mi avevano molto incuriosita e ora, dopo averla riletta diverse volte, sono ancora più felice di essermi imbattuta in centodieci parole che hanno raggiunto con facilità e delicatezza il mio cuore.
Rientrare nei limiti di lunghezza richiesti da questo genere non è mai semplice (almeno per me, prolissa come sono), soprattutto quando si fa riferimento a esperienze più o meno personali, perché si scriverebbero pagine e pagine di riflessioni, ma le rapide frasi che hai avvicendato (chiamarle "frasi", anzi, è così fuori luogo; questi paiono versi!) sembrano dimostrarmi che è proprio il saper sintetizzare una sensazione ciò che serve per comprenderla e accettarla, qualunque essa sia.
Questo distillato di dolore originato dalla distanza, da qualche incomprensione di fondo e da un affetto radicato, vale più di mille parole e, soprattutto, permette anche al lettore di sorseggiare il proprio, che sgorga ancora da qualche ferita del suo passato – o del suo presente. Ed ecco che qualcosa di apparentemente "passivo" come la lettura diventa un'azione trionfale, un passo in avanti, oltreché un momento di delizia per gli occhi e la mente.
Come non molte altre autrici sanno fare, hai steso questo breve componimento con una naturalezza tale da indurmi a pensare che non ci sia niente di più diretto, eloquente e toccante di una drabble – se solo fossero tutte così!
Insomma, io – che sono cresciuta a pane e romanzi "mattoni" e che faccio fatica a destreggiarmi con questo genere così affascinante – sono totalmente ammirata. Ti ringrazio per questa rivelazione, è stato un incontro davvero fortunato.
Un caro saluto,
Ophelia |