Recensioni per
Devozione
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/04/19, ore 00:28
Cap. 1:

Ciao carissima, rieccomi qua!!
Gran bella serie, quella di Asgard. Ingiustamente sottostimata ed ignorata in Giappone, dove non se la sono filata praticamente di pezza.
Peccato davvero, perche' per certi versi la considero superiore a quella di Poseidone (Hades no. Quella no. Perche' succedono talmente tante di quelle cose che non ci si crede. Tipo Doko, il maestro di Shiryu, che ritorna giovane. E se non e' stupefacente quello...).
Forse e' stata l'idea di mescolare la mitologia norrena con quella ellenica (come nell'ultimo God of War...).
Gli Odin Warriors sono caratterizzati in modo eccezionale. E parlando di caratterizzazione...come sempre hai fatto un lavoro davvero superbo. In poche righe hai catturato in pieno l'essenza del personaggio protagonista di questo breve ma intenso racconto.
Sigfried di Orion (ok, il nome non e' quello. Hai perfettamente ragione. Ma mi si passi la storpiatura).
Il capo supremo dei guerrieri di Odino. Il campione del popolo di Asgard. E direi che il titolo in questione se lo e' meritato in pieno.
Fosse solo per l'invincibilita'...ma le sue doti di combattente sono a dir poco eccezionali. Avrebbe potuto davvero sconfiggere i saint di Athena da solo. Se non fosse che, come affermi tu, la sua volonta' di combattere ed annientare l'invasore non era piu' pura.
Per carita': non si e' affatto risparmiato, durante la battaglia. Ma conosce Hilda piu' di chiunque altro. Ma la sua non e' solo devozione nei confronti di colei che considera la sua regina, la sua Dea.
C'e' anche di piu'. Un sentimento molto piu' profondo. Ma il suo ruolo non gli concede di dar libero sfogo ai suoi sentimenti.
Entrambi devono servire Odino. Lei come sacerdotessa, lui come cavaliere. Lo sappiamo cosa succede se Lancillotto e Ginevra si innamorano...solo disastri. Ed il regno va in rovina.
Come Thor prima di lui, anche Sigfried si rende conto che qualcosa non va, in Hilda. E' cambiata. Ma deve rimanerle fedele. Il suo compito e' difendere lei e Asgard, non fare domande.
Ma Sigfried e' un guerriero. E usa la battaglia come metro di paragone per qualunque cosa. E vedendo che i suoi compagni iniziano a cadere uno ad uno, un dubbio si fa strada nella sua mente.
Ma se loro sono il bene, e i cavalieri di Athena il nemico, il male...come possono vincere?
Perche' stanno vincendo?
Non e' certo una questione di abilita' o di superiorita', no di certo.
Se Asgard sta avendo la peggio...allora per lui significa che la giustizia non risiede piu' da quelle parti, ormai. E che c'e' qualcosa di marcio e corrotto, li'.
Persino l'ultimo scambio di colpi con Seiya rappresenta il banco di prova definitivo. Se vincera' lui...significa che loro sono il bene.
Ha ragione CHI VINCE, per un combattente di razza. Le proprie ragioni si spiegano con un duello, non con le parole.
E nel momento in cui viene battuto, cede spontaneamente il proprio zaffiro e si ribella alla sua stessa regina. Ha capito che solo i saint possono salvarla e ricondurla alla ragione.
Un racconto magistrale, i miei piu' sinceri complimenti.
Alla prossima!

See ya!!


Roberto


P.S: Come procede, con Naginata?

Recensore Veterano
06/04/15, ore 17:47
Cap. 1:

Bellissima fanfiction, profondi i pensieri di Sigfried, l'unico fra tutti i cavalieri di Asgard ad aver capito che in Hilda qualcosa è cambiato, lui che è quello che le è più vicino e che la ama...
Dice bene, continuerà a combattere com'è suo destino, ma il suo spirito, minato dal dubbio, è tutto tranne che saldo...
Davvero brava, complimenti vivissimi.

Recensore Master
06/04/15, ore 11:38
Cap. 1:

Io ho un rapporto di amore e odio con i guerrieri di Asgard. Da un lato mi annoia l'idea del filler, con la ripetizione pedissequa del tema "saori è in pericolo, ha in minuti contati. Dobbiamo andare a salvarla prima che muoia!". Dall'altro, però, non posso rimanere insensibile al carico di fascino che le ambientazioni nordiche esercitano su di me. Non sono un'esperta di mitologia scandinava come alcuni dei commentatori che mi hanno preceduto (KillerKing in primis), ma amo le terre del nord, che visito spesso per lavoro e per piacere in estate e in inverno e che posso dire di conoscere piuttosto bene.
Devo ammettere che i guerrieri di Asgard sono i personaggi più tormentati e dechiré di tutto il panorama di Saint Seiya. Sigfrid, in particolare, è il più sublime di tutti. Il misto di devozione-amore-apprensione che ha per Hilda è così forte da far vacillare il suo spirito, ma non il senso del dovere. Nella cultura norrena non esiste peggior cosa che coprirsi di disonore per la codardia in battaglia. Ecco, è questo il background che muove il braccio di Sigfrid. Anche se la sua mente sa che Hilda non è in lei, il suo animo di guerriero non può sottrarsi alla pugna. La morte (in battaglia, ovviamente) è la sola soluzione del conflitto interiore di questo splendido quanto sfortunato personaggio.
Brava! come sempre, del resto <3
S.

Recensore Master
02/04/15, ore 13:56
Cap. 1:

Allora, premettendo che sul finale ci è scappata la lacrimuccia (potrei usare la scusa della sindrome mestruale e dare agli ormoni la colpa della mia ipersensibilità... Ma no, alla fine la lacrimuccia ci sarebbe scappata comunque), non posso che dire ancora una volta "bravissima", perché questa storia è decisamente superlativa.
La saga di Asgard non rientra esattamente fra le mie favorite, eppure vi è qualcosa che riesce a renderla ai miei occhi stranamente coinvolgente e affascinante, e quel qualcosa è rappresentato proprio dai suoi cavalieri, nemici valorosi e all'apparenza spregiudicati, i quali nascondono tuttavia una profondità di sentimenti ed una sensibilità pari a quelle di un qualsiasi valoroso eroe rappresentato in una saga epica; essi sono anti-eroi, antagonisti divenuti tali a causa di una scelta non loro, personaggi tormentati e afflitti da un dolore che li ha portati, nel tempo, a divenire succubi di un potere oscuro più grande del bene cui erano asserviti, e il cui tragico epilogo ne mette ulteriormente in risalto quella malinconica bellezza che non può certo passare inosservata ad un attento spettatore.
Nel rivedere ultimamente la saga, mi sono spesso ritrovata a dire scherzosamente che "Se vuoi essere un cavaliere di Asgard, basta che tu abbia sofferto da piccolo", ma al di là dell'ironia è proprio questa sofferenza a rendere così affascinanti i personaggi sopra citati: in essi non risalta la brutalità, la spregiudicatezza e la sete di sangue, ma il dolore di un'infanzia spezzata a metà, il desiderio di ritrovare un riscatto alle proprie sofferenze e, soprattutto, una devozione nei confronti della propria regina pari almeno a quella che i 5 bronze nutrono verso la loro dea.
Quella stessa devozione di cui tu hai parlato e che Orion, più di tutti, incarna con questi pensieri malinconici; il suo è un sentimento puro, sincero, un amore profondo e di indiscussa realtà, che lo ha portato lentamente alla rovina, un destino tragico che egli stesso non aveva paura di dover affrontare, poichè da sempre votato verso un'unica, importante causa: la salvezza della sua amata regina.
Non ci sono davvero parole per dirti quanto ho amato questa storia che, a questo punto, fila dritta dritta fra le preferite.
Grazie per averci regalato anche questa perla... Sei davvero unica.

Un abbraccio. <3
(Recensione modificata il 02/04/2015 - 02:01 pm)
(Recensione modificata il 02/04/2015 - 02:04 pm)

Recensore Master
31/03/15, ore 18:39
Cap. 1:

Siegfried è uomo diviso in due parti: da una parte c'è la sua totale devozione al suo dovere come God Warriors verso la sua regina dall'altra parte c'è l'uomo che ama Hilda con tutto se stesso.
Nonostante si renda conto che la sua regina è preda del male, non abbandonerà mai il suo fianco e lotterà per il suo dovere anche se questa strada può segnare la sua morte.

Recensore Veterano
31/03/15, ore 11:51
Cap. 1:

Povero Siegfried, schiacciato in egual misura da amore e dovere. In effetti, essendo il più vicino a Hilda, è più che lecito pensare che lui di qualcosa si fosse accorto. Che avesse visto il cambiamento, pur senza poterne comprendere l'origine.
Ma non ha potuto farci nulla, e ha dovuto rispettare fino alla fine il suo ruolo.
Non c'è dubbio, i Guerrieri Divini di Asgard sono quelli che hanno il destino più tragico, costretti tutti a morire mentre pensavano di combattere per migliorare le condizioni di vita del proprio popolo.

Bel lavoro, brava!

P.S. Mini micro appuntino da scassaballe par mio, prendilo per quel che è: le Armature del Nord non solo "cloth" ma "robe".
^___^

Recensore Master
30/03/15, ore 22:53
Cap. 1:

OHHH! che bel pensiero :-) haghen devoto fino in fondo alla sua regina . molto bello ho immaginato quel piccolo angolo di paradiso in mezzo ai ghiacci. ma io solito romanticone ci vedo di più. per me quell? angolo di paradiso è la metafora del suo cuore , ricco di amore per tutto il suo mondo, e per la sua amata regina che porta la primavera nel cuore dell impavido guerriero. bellissima questa fic un piccolo gioiello complimenti.

Recensore Veterano
30/03/15, ore 22:35
Cap. 1:

Ormai non ho più parole. 
Questa storia è magnifica, molto profonda. 
Alla fine dei guerrieri di Saint Seiya vediamo il loro animo combattivo e le loro prodi gesta ma mai ci viene mostrato cosa cela il loro cuore. 
Tu, così come per Shura in solea, hai donato ai tuoi lettori il cuore di un combattente e questo non è cosa da poco. 

Come sempre, ho trovato un pezzo che mi è rimasto particolarmente impresso:
"Di che colore è la devozione?

E’ forse rossa come il sangue del drago?

E’ forse trasparente come il cristallo dei ghiacci che ricoprono questa terra?

E’ forse nera come la notte che ora avvolge il cuore della mia regina?"


Wow. Io solo questo riesco a dire... sono totalmente senza parole. 

Bellissima, come sempre! <3

Un bacione <3