Bene, alla fine sono approdata anche a questo capitolo.
Purtroppo in questo periodo sono piena di impegni, per cui invece che fare due belle recensioni, ne farò una cumulativa.
Ti dico subito che mi è piaciuto lo stacco temporale tra il secondo ed il terzo capitolo. Mi ha colto di sorpresa, perché ero convinta di dover affrontare tutto l'iter dell'ingresso di Pandora nell'esercito, ovvero il suo viaggio a Sepentstone, la lotta con lo Spettro dei Ghiacci ed il suo ritorno vittoriosa. Sono felice che non sia stato così, perché ha dato un tocco di originalità ad uno sviluppo che, seguendo per filo e per segno il gioco, avrebbe rischiato di risultare un po' appiattito.
Ho anche apprezzato molto la nota che la tua protagonista aggiunge in fondo alla lettera, dove precisa di essere un soldato, e non un Manto della Tempesta; questa è una sfumatura che raramente ho visto cogliere, perché di solito si tende a fare di tutta l'erba un fascio, e sono stata piacevolmente sorpresa.
La parte della consacrazione delle due sorelle ad Azura mi ha lasciata un po' stranita. Da una parte mi piace, perché è una particolarità che rende la tua storia originale, dall'altra mi fa tanto "faccenda del predestinato", ed i predestinati sono una categoria che non amo moltissimo. Mi rendo conto però che è ancora presto, se non prestissimo, per dare un'opinione vera e propria, per cui aspetterò di vedere come sviluppi la cosa.
L'entrata in scena di Ralof mi ha colta alla sprovvista, ed ancora una volta ne sono stata felice perché in molti lo relegano solo all'episodio di Helgen. Anche se nel videogioco lo presentano come un soldato semplice, per logica credo che, vista la sua cattura al fianco di ulfric, dovrebbe appartenere a qualche grado più elevato, perché uno Jarl - come un qualunque sovrano del passato - per spostarsi si circondava di uomini fidati o guerrieri esperti.
Andando avanti mi trovo davanti alla prima scena di azione. Ho un po' storto il naso per il fatto che Pandora abbia saputo riconoscere al volo le trappole con tale precisione, ma è solo un piccolo parere personale che non incide sull'esito del capitolo, che invece ho trovato ben movimentato e piacevole nel complesso.
Ho solo trovato strani i complimenti così smaccati di Ralof, tanto da farmi pensare che ci sia qualcosa sotto. Ma lo vedrò nei prossimi capitoli, e terrò a freno la mia curiosità.
Passiamo ora al quarto capitolo.
La similitudine tra il sangue che ribolle e la marmellata nella pentola è adorabile e molto casalinga, e l'ho trovata in qualche modo adatta alla protagonista.
Tutto il capitolo mi ha confermato quella strana sensazione che, sotto sotto, si stia preparando un'enorme fregatura per la povera protagonista.
Troppi complimenti e troppe lusinghe, per una che dovrebbe essere un membro ancora un poco disprezzato, ed i miei sensi di ragno tintinnano... ma magari è solo una paranoia, perché amo le trame intricate, e non mi accontento di sviluppi lineari.
La convocazione al cospetto di Ulfric ha solo rafforzato la mia sensazione, soprattutto quando hai parlato di Ralof, relegato di nuovo tra i soldati semplici.
Mi ha fatto sorridere la reazione di nausea di Pandora di fronte allo Jarl, e mi è sembrata una scelta azzeccata e molto realistica.
Tutta la parte della "celebrazione" di Pandora (perdona le virgolette, ma per me qualquadra non cosa) mi ha resa un po' sospettosa, soprattutto sulle intenzioni di Ulfric.
Ed alla fine, per coronare questo capitolo con un vero colpo di scena, ecco il ritorno anzitempo di Dvora.
Sono curiosa di vedere cosa hai in mente al proposito, perché è chiaro che quella della Dunmer non sarà una pacifica visita di piacere.
Per questa volta termino qui, ma prima ti segnalo solo un paio di sviste. Nel terzo capitolo, all'interno della lettera: "...quando uccidi un'uomo", al posto di "un uomo", e più sotto, quando Pandora si presenta a Ralof "guardando i suoi illuminarsi" dove credo manchi la parola occhi. Ultimo, in questo capitolo, manca un apostrofo in "Gli lanciai un occhiataccia", quando è il momento per la protagonista di andare alla ventura tra le trappole della cripta.
Nel quarto ho trovato un piccolo errore colloquiale in ''Sembra che hai paura solo di me, eh?'' dove avrei letto più speditamente "Sembra che tu abbia paura solo di me, eh?"
Come dicevo, non sono che sviste, e capita spesso anche a me di lasciare per strada qualche errore di distrazione.
Alla prossima!
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