Bene, Naruto è in viaggio con Jiraya. Per la prima volta si ritrova a passare molto tempo a stretto contatto con qualcuno diverso dal proprio maestro e dai propri compagni, e confronta l'uomo più anziano con Sasuke trovando sbagliata la sua presenza al posto di quella dell'amico. Non da' uno striscio di pensiero a Sakura e nemmeno a Kakashi, ma eh-ehm. Eh.
Dolcissima la riflessione che fa su quello che Sasuke ha significato per lui, l'averlo fatto sentire per la prima volta in vita sua "giusto" e accettato. Non un mostro, non una vittima, non l'ombra di qualcuno che non c'è più.
Sakura si è resa conto che il ragazzo dei suoi sogni ha fatto una cosa terribile, ha tentato di uccidere il loro compagno di squadra, c'è quasi riuscito. E lo stesso compagno di squadra che disprezzava senza nemmeno saperne il motivo ha tentato di portarlo indietro anche per lei. Sensi di colpa, questi sconosciuti.
Kakashi. Non ci avevo mai pensato a fondo, ma adesso mi chiedo quanto possa essere stato doloroso per lui vedersi davanti Naruto, così simile ed al tempo stesso diverso da Minato. E quando lo ha riportato a casa dopo lo scontro con Sasuke deve aver pensato quello che hai scritto qui, che Naruto era piccolo, troppo piccolo per quello che gli era accaduto. E che avrebbe potuto perdere anche lui, l'ultima traccia esistente al mondo di Minato Namikaze come maestro e amico e non soltanto come idolo lontano, eroe che ha dato la sua vita per il villaggio. Sasuke fa tristezza, invece, perché ora sa esattamente a cosa ha rinunciato andandosene, e coscientemente sogna ciò che ha perso per rimproverarsi subito dopo per quella debolezza. Molto, molto, molto brava. Vai così. |