Prima classificata al contest "I figli di Lilith"
Grammatica 8/10
Contando che gli errori sono spalmati su più di 30 pagine, sono davvero, davvero pochi, ma comunque ci sono.
Qualche D eufonica, un paio di concordanze, qualche parola mancante probabilmente scappata in fase di revisione della frase.
Non ho notato altro e, comunque, trovi tutto nel documento di Drive!
PS: L’apostrofo è tuo amico, gli piace essere usato!
Lessico, stile, espressività 9,5/10
Niente punteggio pieno solo per un paio di passaggi appena confusi. Ero molto in dubbio, volevo darti lo stesso 10, lo ammetto, vista la lunghezza della storia. Ho optato per un mezzo punto in meno.
Mi hai coinvolto, grazie a una narrazione mai pesante, molto fluente e limpida. Ti sei concessa nei punti giusti delle descrizioni molto azzeccate che mi hanno conquistata, espressive e mai ridondanti. Lo stile è decisamente curato, non è pesante e hai usato un linguaggio sia narrativo che nei discorsi che si sposa perfettamente con quest’ambientazione sci-fi. Sono stata trascinata dalla narrazione senza un momento di noia, quindi complimenti!
Sviluppo della trama 10/10
Apparentemente è lineare.
Arriva scienziato, liberano pericolosissima hunter (tra l’altro la scena l’ho apprezzata IMMENSAMENTE, mi ha divertito, calandomi nell’atmosfera e nei caratteri più di mille pagine di descrizioni), le danno la missione, lei la svolge.
In realtà intrecciata a questa colonna portante c’è tutta una serie di sottotrame importanti, che danno uno spessore e una profondità notevole.
Mi sono trovata il passato di Shu e Quilan che è legato al futuro, gli esperimenti, la superbia (ti darei un premio per come hai trattato così bene questo concetto, SALLO) degli uomini che si vogliono innalzare ed essere dèi. Ho trovato Lilith e la storia di questa scienziata, dell’uomo che ha sposato, che l’ha usata…
Aparentemente lineare è un intreccio, un “nodo”, che si apre e chiude su se stesso come l’ouroboros. Nulla è inutile, superfluo, tutto ha un posto e un significato ed è spiegato.
Ho trovato questa storia molto equilibrata nei suoi elementi, perché, per quanto importanti e di spessore per la trama principale, le sottotrame non la oscurano, anzi, la “esaltano” e mantengono vivo l’interesse dando molti e profondi spunti e indizi al lettore. I miei più vivi complimenti!
Caratterizzazione dei personaggi 10/10
La protagonista è Shu, nulla da dire. Mi sarebbe piaciuto avere un piccolo approfondimento sulla suddivisione, sul perché lei era una “bloodhound” e su cosa questo significasse nel dettaglio. Ma è una sfumatura che, a conti fatti, non intacca minimamente un personaggio così ben congeniato.
Continua a svilupparsi a tutto tondo durante lo sviluppo della narrazione: scoprendo il suo passato, le sue doti, ci parli di lei.
Attraverso il suo “reato” scopriamo la sua forza, l’addossarsi una colpa e nel finale l’apprezziamo ancora di più per come abbia protetto la “madre”. Una donna di una forza senza paragoni, e non parlo del lato fisico.
Forte sicura, fiera, che ha in sé segreti che chiedono un guardiano di una forza inusitata e lei lo è. È una barriera tra quello che gli uomini hanno fatto, custode di quei segreti che tali devono rimanere. Una figura affascinante e sfaccettata, profonda: dietro un aspetto quasi disinteressato cela in realtà un grande interessamento, non certo esente da egoismo interessamento personale, ma è tutt’altro che veramente distaccata.
Mi piace come scopriamo che Quilian è suo fratello, quell’amore che lui le porta. Anche lui è uno scienziato uno che gioca a fare il dio e lei,più volte, lo redarguisce, lo avvisa, gli dice di fare attenzione perché quella strada è pericolosa.
Lui lo sa, è “sano”, eppure a sua volta punta a scoprire i segreti di dio, della vita… anche se è ancora tutto sotto controllo.
Vuole salvare la sorella da quella prigione e ridarle la libertà e una reputazione, un comprimario magari leggermente in ombra, ma molto ben strutturato
Anche il suo assistente, pur essendo comparsa, ha caratteristiche ben precise.
Perfino Lilith, così accennata e presente solo alla fine, si rivela ben delineata.
Una donna che compie un’azione, che realizza una scoperta, che cade nell’inferno metaforico di un simile peccato, elevarsi a dio, e che cerca il riscatto. L’amore per i suoi figli, metaforicamente parlando, la porta a cercare di “crearne” altri. Ma poi si ravvede, capisce, e ha un crollo. Meravigliosamente umana e ben descritta anche se in pochi, chiari, netti passaggi.
Infine il grande antagonista, lo scienziato che ha creato quei mostri.
Lui forse è un attimo troppo “leggero” eppure si evince lo stesso la sua follia, la sua mente che perde la giusta prospettiva.
Un 10 pienamente guadagnato, BRAVA!
Utilizzo dell’immagine all’interno della storia 5/5
Che dire se non ottimamente usata?
Utilizzo dell’obbligo all’interno della storia 5/5
Anche qua, usato bene e in modo originale
Utilizzo del peccato all’interno della storia 5/5
Il peccato è la base della storia, in molti sensi e modi, ottimo!
Gradimento personale e Originalità 30/30
Qua potrei ripetermi in cose già dette in altri punti, non te la prendere :D
Ho trovato il racconto accattivante, originale, fluido… mi ha rapito portandomi in questa città dalla pioggia perenne (o quasi) e nella vita di Shu. E immagino che il nome Elder non sia un caso, ma va beh, sai che adoro queste cose. Mille film mentali in merito.
La storia mi ha conquistato per il tipo di spessore, hai parlato di cose con una certa “pesantezza” in modo così naturale da dare l’idea di “ovvio e scontato”, in senso positivo, a chi legge.
Manipolazione genetica, scienza che si eleva a divinità, uomini che impazziscono e donne che si redimono. E Shu, che vuole mettere la parola, che è disposta a morire ma che sopravvive. La scelta che fa, quella fine amara ma così giusta, realistica e in linea con il personaggio e la storia.
Ho amato molto le scene e come hai saputo descrivere ambienti, mutazioni, luoghi e macchinari. Ho davvero apprezzato moltissimo, non ho nulla da dire in merito, se non complimenti.
Ho trovato originale la storia per come hai elaborato il pacchetto, innanzitutto, per il tipo di protagonista che, anche se sotto certi aspetti potrei definire il classico antieroe, è comunque reso bene ed esce anche da quegli schemi sotto determinati aspetti. Non è un nerboruto uomo ma una delicata (certo) fanciulla. Ha sì il tormentoso passato ma non la vincola in modo così pesante, o meglio, non si fa mille seghe mentali su di esso, prosegue con la sua linea di condotta senza perdersi troppo in “sciocchezze”.
Potrei ribadire quanto ho apprezzato la trama, i personaggi, quanto hai usato bene i pacchetti, ma ho già detto tutto questo.
Quindi mi limito a darti il voto pieno con un applauso di cuore.
TOT 82,5/85 |