Recensioni per
Horror vacui
di graciousghost

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/03/16, ore 05:45
Cap. 1:

Eccomi qua, nel successivo passo del mio lento (ma inesorabile) cammino di scoperta dei gioielli contenuti sul tuo profilo-autrice. :)

Questa storia mi ha affascinata già dal titolo - quel horror vacui che riporta alla mente la strisciante paura della morte tanto cara al periodo barocco - e che qua tu prendi in prestito per identificare un disagio della psiche in modo davvero calzante e pregnante.

Che tu ti sia documentata sullo squilibrio mentale di cui è affetto il protagonista è palese, perché tutto il racconto è pervaso da un feeling di grande autenticità; non si ha mai l'impressione che tu ti stia prendendo delle licenze arbitrarie ai fini della trama - lasci invece che quest'ultima sia asservita all'analisi e allo sviluppo della personalità di Nathan, che appare estremamente complessa e sfaccettata, perfettamente coerente con il disturbo borderline descritto nel link che tu hai messo a disposizione nelle note (sì, l'ho letto, e ho molto apprezzato poter poi affrontare il racconto con le giuste informazioni per poterne comprendere a fondo le dinamiche).

La storia l'ho trovata coinvolgente in modo quasi vischioso, e credo - correggimi se sbaglio - che tu volessi proprio creare questa sensazione nella mente del lettore; la mente di Nathan è come carta moschicida in cui ogni sensazione, ogni percezione rimangono invischiate, in un miscuglio di cui lui per primo fa fatica a trovare il bandolo; questo groviglio emotivo passa come per un'osmosi fisica al lettore, che leggendo prova quello stesso disagio - trovandosi coinvolto in modo quasi viscerale con il dipanarsi degli eventi, e con l'esplorazione delle dinamiche tra Nathan e Dean, e tra Nathan e il dottor Thompson.
Non è facile scrivere una storia adottando il punto di vista di una mente con questo tipo di disturbo, ma io ho percepito alla perfezione le sensazioni e la "meccanica" della mente e dei sentimenti di Nathan, e questo ha dato un senso quasi "claustrofobico" alla lettura - come claustrofobica è la sua mente, da cui vorrebbe fuggire ma non può - che ho adorato. Adoro farmi coinvolgere così tanto da una lettura, e mi piace quando il coinvolgimento ha una natura "oscura" - per così dire - perché mi permette di toccare con mano anche realtà scomode e difficili, rendendole vivide ai miei occhi.

In tutto questo, devo dire che ha contribuito molto anche lo stile - perfetto, davvero, chirurgico direi, e non utilizzo questo aggettivo a caso; hai uno stile asciutto, lucido, ma che non perde mai di espressività senza tuttavia mai scadere nei barocchismi (che io detesto cordialmente^^); hai sempre il controllo della scena, senza per questo perderti in lunghe descrizioni, o dando dettagli inutili. E' davvero tutto molto equilibrato e "pulito", ma mai asettico, perché la scrittura rimane sempre ben calata nella soggettività dei personaggi, restando sempre altamente coinvolgente e "calda". Posso dirti, senza timore di esagerare, che questo è il tipo di stile che prediligo, e che mi piace tanto ritrovare, dunque non posso che farti i complimenti più sinceri per questo.
Altra cosa che contribuisce a quel senso di "straniamento" che ti dicevo sopra, è che la storia si dipana secondo un ordine non cronologico - ma viene presentata secondo blocchi tematici in un certo senso. E questi blocchi tematici seguono fedelmente l'escalation dell'analisi dello psicologo, dunque è come se permettessero la penetrazione diretta nella psiche di Nathan, come se davvero venisse praticata un'incisione a secco nella sua testa.
E' un escamotage davvero brillante, perché è una narrazione non lineare che dona ritmo e "carattere" alla storia, e al contempo crea un senso di inquietudine e sfasamento che si adatta come un guanto al tipo di storia che hai deciso di narrare. Non è facile da gestire, tu l'hai saputo fare con grande maestria, senza che la comprensione della trama e degli eventi ne venisse inficiata, ma anzi, accentuandone la progressione e la capacità di coinvolgimento.

Su questa "ossatura" narrativa estremamente efficace, si stagliano i personaggi, che ho trovato perfettamente caratterizzati, e altrettanto affascinanti. [angolo fangirl on]Ok, ti risparmierò il sapere che mi è partita una ship assoluta su Nathan e Dean, e infatti non te lo dico... te l'ho detto? oh, beh.[angolo fangirl off]
La dinamica tra i due protagonisti è molto complessa e del tutto disfunzionale, come è inevitabile che sia tenendo conto dello squilibrio di Nathan: alternano infatti fasi di tenerezza a fasi estremamente distruttive, e questa co-dipendenza (si, perché non è solo Nathan ad averla, ma a suo modo anche Dean è dipendente dalla dipendenza dell'altro) li porta rapidamente verso il deterioramento - e verso la rottura finale che - tra parentesi - mi ha strappato brividi, da tanto era bella e pregnante.
Il modo in cui descrivi l'altalenare del loro rapporto - anche qua, facendolo in modo non lineare e quindi accrescendo lo sfasamento - è quanto di più realistico potrebbe essere, ma al contempo lo presenti con una lente ben puntata sull'empatia - e forse è per questo che ho sofferto tanto nel leggere del loro disperato tentativo di far funzionare qualcosa che era probabilmente condannato già in partenza. Ho empatizzato totalmente con Dean - con la sua volontà di penetrare il groviglio distruttivo nella mente di Nathan, senza riuscirci e uscendone a sua volta ferito e dolorante, ma non per questo sconfitto - come dimostra il suo non voler "dimenticare l'inizio", a monito di quanto Nathan sia stato - e resti - fondamentale per lui. *sospirone sconsolato*

Anche la dinamica col dottore l'ho trovata interessantissima - specie quando ho capito chi aveva davvero il coltello dalla parte del manico; l'unico appunto che mi sento di farti, è che ho trovato incongruo che Thompson pensasse di dover avvertire la polizia dopo il racconto del pestaggio, perché a quanto ne so gli psicologi sono legati dal segreto professionale e non potrebbero mai rivelare cose sentite in una seduta con un paziente. Potrei sbagliarmi però, prendi questa osservazione con le pinze. ^^

Concludo dicendoti che ho letto il brano ascoltando la musica da te citata nel testo, e che ciò ha reso l'esperienza ancora più intensa e coinvolgente, facendomi anche scoprire un artista assolutamente valido.

Complimenti vivissimi, dunque; sei di una bravura rara, e io sono sempre più convinta che tu sia la fatina magica nata sotto ai cavoli, che agita la sua bacchetta creando meraviglie.
Alla prossima! :*



p.s. Ho trovato un piccolo refuso nel testo, che ti segnalo: prima che Nathan si sottrasse
(Recensione modificata il 02/03/2016 - 05:48 am)

Recensore Master
20/05/15, ore 17:02
Cap. 1:

Prima al contest "Pensami!"
Grammatica & stile
In realtà non esistono errori, non esiste nulla che sia un vero e proprio appunto. Non è uno stile vicino a quello che di solito mi piace, ma l’ho trovato interessante, scorrevole, intenso nel suo modo diretto di raccontare le cose. Insomma non ho appunti da farti che non siano il risultato di una visione del tutto personale della punteggiatura, quindi me li terrò per me. Dopotutto qui devo parlare di errori e sbavature stilistiche tendenzialmente oggettive e, in questa bella storia, non ne ho trovati.

Trama
Mi è piaciuto molto ripercorrere la storia di Dean e Nathan, davvero. Le tappe, ordinate alla rinfusa, sono in grado di trasportare in un altro tempo, in un altro spazio. Il dialogo con il dottore, filo conduttore della storia, mantiene il lettore in sospeso. Ci si chiede, fino alla fine, cosa sia successo, perché Nathan si trovi in terapia, quale sia l’andamento di quella storia d’amore tanto profonda quanto complicata. Ci sono stati molti momenti in cui sono rimasta sorpresa, per esempio, soprattutto verso la fine. Fai credere che la loro storia, di cui all’inizio si conoscono solo gli aspetti negativi, sia in realtà a lieto fine (il dubbio, piccolino, rimane eh), e poi tutto finisce rovinosamente. La conclusione, quello scambio di parole sincero, è il perfetto punto ad una storia davvero bella.  

Personaggi
Ti segnalo solo una piccola discrepanza, che di certo non influenza troppo la storia, ossia gli atteggiamenti finali del dottor Thompson. So che gli hai dato una spiegazione precisa (è tanto coiinvolto da diventare meno professionale), ma mi hanno comunque lasciato qualche perplessità. A livello di coerenza, poi, ti segnalo questo passo “il signor Thompson abbozzò un sorriso, mentre valutava l'ipotesi di chiamare la polizia e consegnare quel delinquente, ma la curiosità di risolvere quel caso ebbe la meglio sul suo raziocinio”. IN ogni caso il dottore non potrebbe chiamare la polizia, perché esiste il segreto professionale (perfino se avesse ucciso il ragazzo). L’unico caso in cui il segreto professionale può essere spezzato è quando un atto criminale deve ancora compiersi e può così prevenirsi.
Parlando di cose più rilevanti di questi dettagli, però, voglio farti i miei complimenti. Nathan è un personaggio intenso, che entra dentro, che mi è davvero rimasto impresso. Si riescono a sentire il suo dolore e la sua rabbia. Si percepisce il suo disturbo in tutte le sfumature difficili che comporta.
Anche Dean è ben strutturato, con il suo modo caparbio di amare Nathan, la sua completa devozione, ma anche la sua rabbia per l'impotenza, la sua frustrazione.
Insomma, un ottimo lavoro.

Livello di “pensami!”
L’ho semplicemente amata. Questa storia è stata scritta per me, per il mio cuoricino, e le darei mille, millemila punti. La rileggerò all’inifinito probabilmente, perché voglio godere di ogni dettaglio.
Ora, a parte il gradimento e il fatto che questa storia contenga più o meno tutto ciò che amo leggere, ti devo dire che ho avuto un momento di panico. Per un istante ho pensato ci conoscessimo (ok, non è panico, è paranoia). Ho avuto una ragazza come Nathan e, giuro, leggere è stato molto personale, molto intenso per me. E il finale… non c’è altro modo in cui le storie così finiscono, dico bene? Questi amori restano davvero dentro, come dice Dean, marchiano. Alla fine di tutto ci si può solo consolare ricordando l’inizio, tenendo a mente i momenti positivi.
Insomma, io che ho avuto un contatto prolungato e ravicinato con il disturbo che descrivi, ti faccio i complimenti anche per questo. Non sono argomenti facili da trattare, ma sei stata molto brava.

Recensore Master
19/04/15, ore 23:28
Cap. 1:

Recensione premio #3

Ho scritto "recensione premio", ma il premio l'ho avuto io, qui, nel leggere in anteprima questo piccolo grande capolavoro, e già di questo ti sono grata.
È triste ma allo stesso tempo emozionante vedere come tu stia muovendo i primi passi nell'universo delle originali; triste, ma di quella tristezza che sa di nostalgia, per noi che abbiamo tanto frequentato la sezione "Anime & Manga", ed emozionante perché hai tutta la sicurezza e il talento di chi è nato per stupire i lettori con storie e personaggi propri, inventati di sana pianta. Sì, sono orgogliosa di te.
Hai dato prova di grande sensibilità nel trattare di due tematiche piuttosto delicate - l'omosessualità e il disturbo borderline della personalità. Su EFP sono state pubblicate storie che magari trattano di entrambe, ma sono certa che pochissime possiedono tanta cura nella caratterizzazione, tanta precisione e scrupolo nella documentazione (che è una tua peculiarità: in ogni storia non lasci mai nulla al caso) e la giusta dose di partecipazione umana e obiettività narrativa alla vicenda.
Il ritmo è piacevolmente diviso tra presente e passato, tra ricordi e analisi psichiatrica; questa scelta narrativa, quando gestita in maniera superficiale, potrebbe suscitare confusione nel lettore, ma la tua fiction - inutile dirlo! - risulta perfettamente chiara. Questa tecnica del racconto ad incastro e la suspense dello scoprire come tutto ha avuto inizio - e fine - solo alla conclusione del brano sono state sapientemente sfruttate.
I personaggi sono ben studiati e credibili. In particolare, la figura dello psichiatra mi ha piacevolmente sorpresa: se all'inizio della storia appare come un uomo freddo, apatico, quasi disinteressato alle sorti di quello che immagino essere solo uno dei suoi tanti clienti, ecco che verso il finale si trova rapito dalla vicenda, coinvolto, esterrefatto, terrorizzato dal ragazzo che si trova di fronte, incredulo. Umano.
Nathan è stato gestito benissimo, a mio parere: dalla battuta pronta e l'aria sicura, avvolto dal mistero, si rivela essere affetto da un grave disturbo. Tuttavia non ci si sente totalmente in grado di condannarlo per il reato commesso. Il passato difficile alle spalle, la passione morbosa per Dean, il tradimento con Steve... Nathan Moore è un giovane uomo profondamente atterrito dal vuoto e dall'assenza di emozioni, probabilmente.
Oh, prima che me ne dimentichi: non conosco l'album in questione, ma i frammenti di brani che hai interposto come citazioni tra un paragrafo e l'altro sono affascinanti e si legano bene alla storia; sono incuriosita e credo proprio che ascolterò il disco! Il signor Howard ti deve un favore ;)
In conclusione, sono io a dover ringraziare te per questa splendida storia. Sai bene quanto necessiti del mio carico di sofferenza e riflessioni ;)
In bocca al lupo per il contest!
Un bacione, ❤

Ophelia