Ciao, durante il lungo viaggio verso la costiera amalfitana sono riuscita a finire di leggere, e così, poiché di ore ne restano ancora, ti lascio anche la mia recensione.
Premetto di non provare un grande interesse per le storie romantiche e sdolcinate, e probabilmente avrei sviluppato il tema del contest in una direzione del tutto diversa. Ma comunque partirò da piccoli appunti sulla grammatica e sullo stile, prima di passare alle considerazioni sulla trama vera e propria.
Allora, ti consiglio di fare attenzione ad alcune piccole cose, quali la punteggiatura, che in alcuni punti è un po' sballata. Diciamo ch, a volte, tendi a mettere il segno sbagliato, altre li metti dove non servono o viceversa. Poi fai attenzione a singolare e plurale, perché mi è capitato di trovare verbi che non concordavano con il soggetto, poi anche quel "gli" al posto di "li" o "loro" non è corretto, perché il primo è terza persona singolare, il secondo terza plurale!
Ricordati anche di ripetere la preposizione in casi del tipo "pronti a partire e a correre", tanto per fare un esempio, dato che tu solitamente metti la preposizione solo davanti al primo verbo e non al secondo.
Un'altra cosa che ho notato è che passi dal voi al tu, nei dialoghi tra i personaggi, senza una "logica". In quei tempi era difficile che, anche tra amanti, ci si desse del tu, quindi secondo me dovevi un po' sottolineare come avviene questo passaggio dal voi al tu. In più, una volta si danno del lei, ma penso che lì ti sia distratta un po'.
Nel complesso la storia è carina, sebbene non delle più originali e, ripeto, non quella che avrei scelto io per trattare la paura d'amare, che, almeno a mio parere, dovevi trattare di più. La storia è carina, ma se avessi focalizzato l'attenzione sulle loro due diverse paure, probabilmente ne sarebbe uscito qualcosa di veramente bello. Molta più introspezione, meno smancerie e più corteggiamento in stile ottocento, meno scene romantiche alle Shakespeare e più conflitti interni e tra loro. Avrei perfino sviluppato di più il rapporto con la madre, ma quelle sono scelte.
Una cosa che non mi torna è che Harry riconosca Marlene quando non mi pare l'abbia mai visto, ma magari mi sono confusa, non saprei.
Ti ripeto, come storia mi è piaciuta, perché ha delle parti carine, come quelle dei miti o alcune considerazioni interne dei due, ma non ha quel tocco che mi colpisce a pieno, e la vedo molto di più ai giorni nostri, perché alcuni atteggiamenti ebalcuni discorsi sono molto più attuali che di quei tempi. E non mi riferisco al carattere di Claire, che sarebbe comunque potuto essere probabile nell'ottocento, ma ad alcune espressioni che usano quando parlano e anche a come tu stessa scrivi, che rende poco l'idea di una storia ambientata nel passato.
Tranne quei piccoli errorini, il tuo stile non mi dispiace, è molto semplice e scorre bene; perciò ti consiglio di farci attenzione e vedrai che, con la pratica, migliorerai tantissimo.
Quindi niente, brava e alla prossima!
Stuck. ^^ |