Recensioni per
Solo un uomo
di Gio_Snower

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
13/07/15, ore 14:46

Quarta classificata al contest I'm no Superman.

Correzioni

1. L’umanità intera ha perso; la sua vita, la vita di chi ama, l’amore stesso, l’umanità, la gentilezza. --> La ripetizione di “umanità” nello stesso periodo è da evitare, anche se usata con due diversi significati.
2. […] non sai perché l'hai preso in mano e ora, la polvere che era su di esso, è sulle tue mani e tu rabbrividisci leggermente. Prendi uno straccio che sembra pulito e ti strofini le mani. --> Altre ripetizioni da evitare.
3. La porta cigola lentamente mentre qualcuno la apre […] --> L’avverbio “lentamente” non è adatto per “cigolare” (un cigolio può essere forte/debole, fastidioso/piacevole ecc. ma non lento/veloce). Meglio sarebbe riferirlo ad “apre”: “La porta cigola lentamente mentre qualcuno la apre lentamente […].
4. […] ti fanno battere il cuore più velocemente e che... Ti fanno sentire vivo. --> Contrariamente a quanto viene spesso detto, dopo i puntini di sospensione non ci va la maiuscola a meno che non chiudano il periodo (ma non è questo il caso). Altri dettagli a questa pagina e a quest’altra pagina.
Lo stesso errore si ripete più volte, ma lo segnalo soltanto qui.
5. Quella poca speranza che avevi, quel piccolo bagliore nel tuo cuore […] ti è stata tolta da Kenny. --> Messa così la frase, il soggetto di “togliere” è “bagliore” (e non “speranza”), quindi il predicato va concordato al maschile: “ti è stato tolto”, non “ti è stata tolta”.
6. […] di vite umane sulle tue spalle, delle responsabilità che piano piano sono diventate tante, forse troppe per le tue spalle […] --> Altra ripetizione da evitare.


Griglia di valutazione

Aderenza al tema: 15/15
Sicuramente il limite che hai scelto per Levi, quello della sua umanità, è uno dei più grandi che possano essere concepiti… e probabilmente il più grande in assoluto da superare.
Perché un uomo resta sempre un uomo, anche se un eroe come Levi: ci sono cose che non potrà mai fare, persone che non potrà salvare, errori che continuerà a commettere – e che lo tormenteranno per sempre.

Introspezione: 12/12
Levi non è certamente un personaggio semplice da gestire, ma sei riuscita ad entrare molto bene nella sua psicologia, descrivendo la sua personalità in tutte le sue sfaccettature.
E così vediamo il Levi comandante, che ha fiducia nei suoi uomini e che si sente loro vicino; il Levi innamorato (forse), che riesce a sentirsi sereno solo con Eren al suo fianco, perché è come se allontanasse i pensieri malinconici; infine, quello più importante di tutti, il Levi umano, che si porta dietro il fardello delle morti del suo passato e degli errori che ha commesso… che ha una dannata paura per il futuro, ma nonostante tutto continua a nutrire speranza nell’Umanità.
Proprio perché è solo un uomo.

Utilizzo della citazione: 6/10
Premetto che non è facile giudicare l’utilizzo di una citazione usata come ispirazione.
Nel caso della tua storia, la prima parte della citazione (ovvero “Pivello, cosa vorresti dire? Che vuoi essere come me?”) non viene trattata per niente, nonostante chi conosce il fandom sa bene che Eren – e molti altri – ammirano Levi tanto da voler essere come lui.
Invece la seconda parte (“Ma non vedi che nemmeno io voglio essere come me?”) credo sia molto azzeccata per descrivere Levi e il suo turbamento interiore attorno a cui ruota tutta la tua storia.

Stile e trama: 8,5/10
I punti 1, 2, 3, 5 e 6 hanno penalizzato il punteggio perché hanno interrotto, chi più chi meno, la fluidità della lettura.
Il lessico è semplice e secco, e lo stile ricco di coordinate e frasi perlopiù brevi consente al lettore un’immediata comprensione ma, di contro, il testo talvolta risulta come frammentato, e questa sensazione spiacevole disturba la lettura e impedisce un completo coinvolgimento.
Ci sono inoltre stati due punti che, pur non presentando errori veri e propri, non mi hanno convinto appieno.
Il primo è dato dalla frase “Eren ti guarda titubante, chiedendo, le labbra morse troppe volte, secche.” e, in particolare, da quel “chiedendo”, perché la domanda che cosa chiede? sorge spontanea, ma resta senza risposta, lasciando il lettore con il dubbio.
Il secondo, più personale, è dato dalla lettura del brano di Primo Levi: non fraintendermi, l’ho trovata una scelta molto originale e, in più, il brano è tanto adeguato da dare quasi i brividi ma… ecco, non ce lo vedo proprio Levi a mettersi a leggere ad alta voce. Magari a leggere tra sé sì, anche solo per cercare di fare qualcosa, ma ad alta voce proprio no, mi spiace.
A parte questo particolare, però, Levi è descritto davvero molto bene e, soprattutto, con molta cura.
Ho molto apprezzato l’excursus sul suo passato, i pensieri su Farlan e Isabel – semplici eppure profondi – e anche l’accenno alla madre. Di lei, in particolare, mi è piaciuto che tu abbia citato sia un ricordo positivo – la collana di smeraldi che catturava la poca luce della città sotterranea – sia uno negativo, ovvero il fatto che essere il figlio di una prostituta ha condizionato la vita di Levi fin dalla più tenera età.
Più di tutto, però, ho apprezzato l’inserimento della parte romantica: ben lontano dall’essere troppo melenso e/o inverosimile, è al contrario una scena molto delicata e realistica; il perfetto coronamento del carattere di Levi, che finalmente ha trovato qualcuno con cui potersi spogliare da tutte le aspettative che gravano sulle sue spalle ed essere semplicemente un uomo.

Grammatica e sintassi: 7/8
Gli errori che più hanno influito in questo giudizio sono stati quelli di punteggiatura segnalati al punto 4 e quello di concordanza del punto 5. Le ripetizioni dei punti 1, 2 e 6 e l’inesattezza del punto 3 sono state considerate in maniera lieve.
Sia grammatica che sintassi sono buone e ben curate, i periodi sono prevalentemente brevi e strutturati in maniera semplice, di immediata comprensione, anche se talvolta il grande uso di virgole e punti e virgola rendono il testo un po’ frammentato.

Originalità: 3,5/5
Pur amando alla follia il personaggio di Levi, devo ammettere che una riflessione sui suoi pensieri, dubbi, paure, desideri e rimpianti non è molto originale: proprio perché è un personaggio così complesso e apprezzabile, sono in molti che si sono cimentati in quest’impresa.
Tuttavia mi è piaciuto molto sia l’inserimento di Eren come palliativo per quei pensieri tumultuosi, sia la citazione di Primo Levi, che francamente trovo a dir poco perfetta per la loro situazione.
(Tra l’altro mi ha fatto sorridere che Levi abbia letto qualcosa di un suo – quasi – omonimo!)


In conclusione

Aderenza al tema: 15/15
Introspezione: 12/12
Utilizzo della citazione: 6/10
Stile e trama: 8,5/10
Grammatica e sintassi: 7/8
Originalità: 3,5/5
Totale griglia: 52/60

Bonus generali: 3/4
Bonus fandom: 0/5
Bonus pacchetti: 2/4
Totale bonus: 5/13


Totale definitivo: 57 punti.