Recensioni per
II ciclo di Fheriea - La Missione di Jel
di TaliaAckerman

Questa storia ha ottenuto 114 recensioni.
Positive : 114
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/01/20, ore 21:17

Ciao!
E come al solito, mega-recensione finale per chiudere una storia come ormai è mia tradizione.
Come al solito divido la recensione in due parti: le cose che mi sono piaciute e quelle che mi sono piaciute di meno.

Le cose che mi sono piaciute

L’ambientazione. Rispetto al primo volume il miglioramento è netto. Ora abbiamo un mondo vivo e pulsante in cui muoverci, con città, stati, popoli che interagiscono a prescindere dalle vicende dei protagonisti. Anzi, proprio l’idea che la situazione evolva a dispetto dei loro sforzi, la rende ancora più viva e interessante.

La Magia. Per essere precisi, il sistema magico sotteso a tutta la storia. Abbastanza “mistico” e misterioso da risultare arcano a occhi profani, ma comunque con delle regole non burocratiche (tipo le regole magiche di Sanderson, che sono sì interessanti ma che a volte occupano troppo spazio e sembrano scritte da burocrati, appunto). Alcuni incantesimi sono davvero evocativi e originali (come la dissuasione o quello che mantiene in vita Sephirt).

I protagonisti. Lo so che ho dato addosso a Jel per tutto il romanzo, ma in fondo alla fine mi è piaciuta la sua evoluzione da completo cog***ne a parziale cog***ne. Insomma ci sta, è un uomo di 24 anni (non credo si possa considerare un ragazzo nel mondo che hai descritto) al suo primo, vero incarico importante e ci sta che sbagli quasi tutto imparando dai suoi errori.
Gala invece è fantastica e credibile e spero ci sia più spazio per lei nel prossimo volume. Voglio vedere come evolve il suo personaggio.

I comprimari. Non posso chiamarli coprotagonisti perché hanno pochissimo spazio rispetto ai due principali e sarebbe ingiusto nei loro riguardi.
Tra tutti spicca certamente Sephirt ma anche Haresi ha un background interessante che andrebbe approfondito e che non si poteva fare nello spazio ristretto di questo volume (ma perché non ti prendi il tempo che ti serve e approfondisci? Guarda che nessuno ti mette fretta 😉).
Altri come Jack e Theor (soprattutto il primo) sono interessanti ma appena abbozzati e per ora non posso esprimere un giudizio su di loro, specie se nel prossimo volume avranno poco spazio.

La scrittura. Come al solito è rapida e incisiva, chiara quando serve anche se a volte si nota l’abuso di frasi fatte che non si adattano molto all’ambientazione (ne riparleremo nella parte delle cose che mi sono piaciute di meno).

Le cose che mi sono piaciute di meno

Il ritmo. La narrazione è più lenta e a volte sembra macchinosa. Spesso si ha l’impressione che i personaggi facciano dei giri a vuoto o si predano delle pause per consentire al narratore di fare qualche spiegone e riassumere quanto è avvenuto fin lì.

La ricerca delle pietre. Ok, so che è il cuore pulsante dell’avventura, ma secondo me non è stata pianificata alla perfezione. Intanto manca una mappa che permetta di farsi un’idea di dove si trovino e dove siano diretti i personaggi e in un romanzo incentrato sui viaggi è una grossa mancanza (parlo io che da mesi cerco di buttare giù una mappa decente per Joyce… ma ok, qui recensisco, quindi ho il diritto di critica :p ). Inoltre non si capisce bene se queste pietre siano di proprietà di chi le custodisce o si trovino in quel luogo per caso. Speravo in una storia di raccordo che spiegasse perché sono state disperse e perché sia così difficile recuperarle. Infatti a tutta prima pensavo che Jel e Gala dovessero recuperarle da luoghi remoti e inaccessibili, mentre in realtà spesso si trovano in palazzi o cripte sorvegliate da loro alleati che sono ben disposti a cederle… ma allora perché non mandare dei corvi da Grimal ordinando ai custodi di trasportarle lì con relativa scorta? Il viaggio di Jel e Gala avrebbe avuto più senso se la loro missione fosse stata segreta e osteggiata dal Re in persona, magari affidata loro da Camosh in violazione degli ordini categorici ricevuti. Ciò avrebbe reso secondo me più interessante la storia.

La scrittura. Ehi, ma l’hai messa tra le cosse che ti sono piaciute. Lo so, ma ci sono anche cose che non mi sono piaciute nella scrittura. Una è il ricorso a luoghi comuni e frasi che si usano nel lessico contemporaneo ma che secondo me poco c’entrano con l’ambientazione. Niente di trascendentale o che rovini la lettura, ma a saltano subito all’occhio e a volte danno fastidio.

Ok, per ora è tutto.
Il voto finale come solito non lo do. La storia mi è piaciuta ma, mi duole ammetterlo, meno del primo volume. Riconosco però che questa è più ambiziosa come storia e anche più complessa. Tuttavia non può essere giudicata con serenità visto che non è autoconclusiva come la precedete (anche se in un certo senso ne è il completamento). Insomma, senza il Volume II il Volume I potrebbe esistere tranquillamente e viceversa, anche se sommati valgono di più.