No.
Jack che le fa da padre, no.
No.
Non lo posso accettare.
A Dubhne serve un uomo non un’altra figura maschile che faccia da surrogato a quella che non ha mai avuto. Senza contare che tutti i suoi “padri” (quello vero, Tomson, Archie e Shist) l’hanno sfruttata, tradita e letteralmente venduta al miglior offerente.
No.
Adesso devi smettere di cercarti un padre, cara Dubhne.
No anche e soprattutto perch se Jack le fa da padre, come love interest resta solo lui.
Jel.
*rabbrividisce*.
Ciao!
Scusa la premessa-sfogo ma non ce l’ho fatta a trattenermi.
Capitolo che conclude la prima parte e fa da recap-epilogo a quanto accaduto fino a ora.
Dubhne si risveglia e realizza di essere una mezza sega e di non valere tato quanto si era illusa. In confronto a gente come Cox, che sui campi di battaglia ci è cresciuta e hanno il pelo lungo così sullo stomaco, lei è poco più di una sprovveduta e finalmente lo ha compreso.
Cox le dice le parole giuste ma in realtà aggiunge ben poco a quello che Dubhe aveva già capito da sola. Ha avut una seconda possibilità, ma la prossima volta potrebbe non essere così fortunata.
Non come il povero Neor che viene fatto a pezzi nella prima vera battaglia.
E poco prima della fine c’è il ritorno di Alesha, l’amica-mentore che nel volume precedente aveva preso sotto la sua ala protettrice Dubhne per poi abbandonarla in mezzo ai casini (in pratica è una specie di quest obbligatoria per entrare nel club di quelli che abbandonano Dubhne).
Unico appunto: secondo me lo sviluppo del rapporto tra Cox e Dubhne è troppo veloce. Capisco che Dubhne sia “famosa” e che Cox abbia visto in lei “qualcosa” di speciale, ma sembra quasi che tu avessi fretta di saltare la parte in cui si conoscono e imparano a rispettarsi per giungere subito alla scena in cui Dubhne ammette le sue debolezze e Cox la rincuora come appunto farebbe un padre/fratello maggiore. O forse il problema è Cox che non avendo un POV non si capisce che motivo abbia di affezionarsi così tanto a Dubhne, che di fatto passa in poco tempo da semplice soldatessa della truppa a sua… confidente? Luogotenente? Protetta?
Io l’avrei gestita così la situazione: prima battaglia tutto ok, Dubhne fa un figurone e si esalta. Seconda battaglia ancora meglio, Dubhne risulta essere risolutiva e si esalta ancora di più. Cox l’ammonisce ma lei gli risponde spavalda. Terza battaglia, sembra andare tutto bene, l’alleanza sta vincendo. Cox e altri tentano una sortita perché hanno saputo che il comandante nemico si nasconde da qualche parte nelle vicinanze e ordina di ripiegare per attirare altrove le forze nemiche e spianargli la strada, ma Dubhne sfida i suoi ordini e con la sua fama/carisma convince anche gli altri soldati a fare come lei, sicura di poter porre termine alla guerra con quella vittoria e avanza lo stesso credendo di poter vincere su tutto e tutti. E sta per farlo, quando arriva Sephirt e scompiglia i loro piani. A questo punto Cox sa che Dubhne è una testa calda ma che ha del potenziale, è una leader naturale che potrebbe essere ben più di una combattente solitaria, è un gioiello grezzo che deve smussare o forse le sta solo simpatica perché gli ricorda lui da giovane ecc. ecc.
Insomma Cox deve avere un motivo valido per apprezzare a tal punto Dubhne da farne la sua protetta e per ora, secondo me, gli ha solo dato motivo di crederla una stupida (nella prima battaglia cade da una scala e in quella successiva si fa quasi ammazzare per niente) o una matta con tendenze suicide che sarebbe meglio allontanare perché un potenziale pericolo per sé e per gli altri.
Lo scrivo perché mi piace discutere di questi aspetti che spesso sembrano marginali rispetto al quadro generale ma che per me sono importanti. So che la smentita a quanto ho scritto potrebbe arrivare nei capitoli successivi, ma per ora questa è la mia opinione. (Recensione modificata il 21/04/2020 - 08:23 pm) |