Beh, mi dispiace per tuo zio. Condoglianze. Hai detto che ti sei basato su una tua esperienza personale, dunque presumo che questa cosa ti sia successa davvero.
Per quanto, dunque, questa fic sia carica di significato affettivo da parte tua, grammaticalmente non sta nè in cielo nè in terra, al punto tale che certi passaggi sono risultati fin quasi incomprensibili per me. Ti faccio notare un paio di cose, nella remota eventualità che tu voglia provare a migliorare. È una bella immagine, quella che provi ad evocare qui, potrebbe fin essere toccante e profonda. Ma se continui a scrivere così rovinerai qualunque storia ti venga in mente e automaticamente non riuscirai a trasmettere alcun sentimento nel lettore, nè tanto meno a far un messaggio.
-Innanzi tutto, i tempi verbali. Prima di scrivere decidi che tempo usare. In queste poche righe sei passato dal presente al passato remoto senza un motivo valido.
-La primissima riga "il posto più triste che il mio pensiero conosca". Allora, i pensieri non "conoscono". La mente "conosce", le persone "conoscono", eventualmente la memoria o l'esperienza possono "conoscere", in un qualche modo, anche se forse "conoscere" non sarebbe proprio il verbo più adatto, ma fa niente. Il punto è che i pensieri non possono "conoscere" poichè essi sono un risultato, un'elaborazione, non la fonte primaria di ragionamento (la mente/il cervello/l'intelletto). E se hai utilizzato il pensiero come sinonimo di mente, allora sappi che hai impostato la frase nel modo sbagliato, e anche il contesto non sarebbe appropriato.
-"Cammino verso la porta" ... porta di cosa? Il cancello del cimitero? Specifica meglio.
-"un mazzo di fiori gialli unito a quello di uno solo bianco." Questa frase in italiano non ha senso. Sinceramente non ho capito cosa tu volessi dire. Che forse nel mazzo di fiori tutti gialli ce n'è uno bianco? Rielabora questa frase, per carità!
-Terza riga ... tra depressione e angoscia non c'è alcun tipo di rapporto stretto, dunque una non può venir generata dall'altra. La depressione (parola che non si dovrebbe usare così alla leggera come fai tu) è una profonda tristezza, l'angoscia invece è un tipo di paura. Tra tristezza e paura non c'è relazione diretta alcuna.
-Quarta riga. Di quale edificio stai parlando? Una chiesa? Un ossario? Una cappella? ... ti prego, non dirmi che ti stavi riferendo a tutto il cimitero ... Gli edifici sono quelle cose con quattro muri e un tetto, di solito (alcuni esempi: case, palazzi, grattacieli, cattedrali, negozi, supermercati, ecc.). E i cimiteri sono all'aperto, dunque la cosa non quadra.
-Settima riga. Di per se grammaticalmente sarebbe corretta, però l'hai impostata in un modo tale che sembra che le azioni di togliere i fiori secchi, buttarli via nel cassonetto e rimpiazzarli con quelli nuovi siano avvenute contemporaneamente. Il che potrebbe anche essere se il cassonetto dell'immondizia è stato posizionato appena di fianco alla tomba di tuo zio. E da come sono strutturati i cimiteri qui da noi, solitamente l'immondizia e i morti vengono messi in due posti separati, sai, per rispetto.
-Ottava riga "ricordi lontani mi affiorano improvvisamente su di lui". Allora, prima di tutto il verbo "affiorare" non è riflessivo, solitamente. Dunque dovresti scrivere: ricordi lontani affiorano. Quel "mi" non c'entra assolutamente niente, è ovvio che riaffiorano in te. Se proprio vuoi specificare, allora sarebbe: ricordi lontani mi affiorano nella mente. Se vuoi usare il verso affiorare in modo riflessivo, devi dire dove questi ricordi affiorano. Secondo punto, "su di lui" ... mio caro, i ricordi DI lui, senza il "su" (io avrei scritto "suoi ricordi", perchè "di lui" mi sembra un po' troppo meccanico e rigido)
-Nona riga. I tempi verbali random. Il passato remoto non c'entra assolutamente niente. E per di più i defunti non si accolgono, al massimo si salutano.
-Undicesima riga. "armonia di note musicali" ... ah, perchè esistono anche armonie che non siano composte da note? O esistono forse note sonore che non siano musicali? Poi, dopo "verità" dovresti mettere una virgola.
-Una delle ultime righe:"...quello che un celebre scrittore fece conoscere ai suoi lettori" ...altro passato remoto che non c'entra niente.
Con questo è tutto.
Idea iniziale: buona. Esecuzione di tale idea: pessima.
Consolazione: hai scritto ben di peggio. Confronto ad altri tuoi scritti questo se l'è cavata discretamente, cosa che comunque non gli permette di venir definito "un racconto in buon italiano". Da qui il mio voto negativo. (Recensione modificata il 29/05/2015 - 12:10 pm) |