Recensioni per
Exogenesis
di indiceindaco

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/05/15, ore 15:37

Per Diana.
Mi sento scoperta ed esposta nel farti questa recensione, davanti a qualcuno di così piccolo. 
Questa prima sinfonia è qualcosa di cui so, con certezza, non sarò mai sazia. 
Continuo a rimandare questa recensione per leggere e rileggere quello che hai scritto e impararlo a memoria, leggere ogni minima sfaccettatura, assaporare anche il più piccolo dettaglio, scorgere anfratti che prima non avevo notato, come se solo leggendo io possa star bene in questo momento. 
Molto, molto diverso dai tuoi soliti scritti. Un'impronta che non avevo ancora scorto in te. 
Ma non me ne stupisco affatto, visto il protagonista indiscusso di cui tratti e le note che accompagnano la lettura. 
Uuna lettura che non appartiene a questo universo, io lo so, ed è grazie alla musica dei Muse che le tue parole vengono trasformate in una sorta di viaggio... ti prendono per mano e... non so, mi sembrava di vedere questo bambino vivere dentro una teca e io, con Overture, che lo osservavo da lontano, in silenzio, notando tutti quei dettagli che tu riporti. 

"Aveva un’indole malinconica, restia nel concedersi sorrisi, sempre misurata, distaccata. Solitaria perché abbandonata.
Non era solito articolare più di cinque o sei frasi nell’arco di un’intera giornata, non piangeva mai
[...]"

Le prime note della sinfonia accompagnano queste tue parole di presentazione e direi che non avresti potuto trovare modo migliore di iniziare questo viaggio, per descrivere un personaggio del quale sappiamo praticamente nulla, se non la parte della scacchiera dalla quale sta. Sono note che sanno di favola, di qualcosa da "c'era una volta", di oggetti piccoli e delicati ma che nascondono qualcosa di profondo e non risolvibile, di quegli sguardi che non smettono di fissarti e dicono tutto e niente nello stesso istante. 
Poi le note cambiano e cambia anche la narrazione, o meglio: cambia il modo in cui le tue parole vengono percepite, perchè si evolve il tutto e...
"la consapevolezza è una gabbia", giusto per riportare una citazione.
la voce di Bellamy accompagna questo piccolo Theodore nell'apprendere l'arte della lettura e poi... eh, poi non ci fu più bisogno di chiedere

Ma nulla, nulla di quello che si legge nei primi paragrafi può eguagliare il canto di quella bestia ferita. 
Un canto che è il pianoforte, ma è anche Theo, perchè in fondo forse è proprio il pianoforte ad essere Theodore, o Theodore ad essere il pianoforte. Contorto, non trovi? 
(ah, scontato dire che ho ancora in sottofondo Overture)
E per la miseria, quando ho realizzato di cosa si trattasse, cosa fosse quella "bestia ferita"... mi sono ritrovata annullata, al centro di tutte quelle parole che avevo appena letto, di quella malinconia sottile, del silenzio vibrante di quelle tante stanze. Racchiusa dentro il piccolo cuore del giovane ragazzo. 
E c'è questa piccola figura completamente persa per e in quello che gli sta accadendo, così piccola eppure già così grande. Come se il suo piccolo corpo racchiudesse già tutto, tutto quello che quell'artefatto babbano potesse fare e che avrebbe fatto al suo comando. E poi ci sono le musiche dei Muse e... merda! Il mondo sarebbe diverso se i bambini nascessero ridendo. 
Concordo. 

Sono basita, svuotata di tutto, annullata e persa in brandelli fra le parole di questo primo angolo di Nott. 
E diamine, è solo -appunto- il primo. 
Mi sembra di aver appena viaggiato nel tempo, persa e sballottata a destra e a manca dentro il TARDIS o contorta e strizzata dopo una smaterializzazione.
Dammi il tempo di ritrovare il su e il giù, il dritto e il rovescio e forse la strada per il prossimo capitolo sarà più facile da trovare. 
W.