Recensioni per
Non sotto il sole
di Red Wind

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/04/16, ore 15:10

Ciao Red e grazie per aver partecipato a questo contest. Sai, riprendendo il post con cui ti eri iscritta, ho riletto le parole che avevi scelto ‘è una tradizione’… con poche parole mi hai reso felice <3
Detto questo, ci tenevo a fartelo sapere, posso dire che la storia di Luciano, anzi il suo epilogo, è stata seguita da me dall’inizio alla fine con molta attenzione. Ho anche riflettuto su ciò che l’ha portato a compiere l’omicidio-suicidio che l’ha reso omologo a tanti casi che, se accendi la tv, puoi sentire in continuazione. Sono convinta che se Luciano avesse avuto un lavoro diverso da quello che stava facendo, lavoro che sicuramente non era realizzabile come suo sogno, magari questo non sarebbe successo. Molte volte ciò che ci aspettiamo dagli altri è solo un abbraccio o un gesto che faccia capire che siamo tutti sulla stessa barca e che molti di noi non fanno ciò che vorrebbero. Ma purtroppo essendo tutti nella stessa barca appunto, capita che la frustrazioni regni sovrana, e non ci faccia aprire gli occhi…
Ho apprezzato la descrizione del suo perdere il controllo, a partire dal dimenticarsi le scarpe e dunque dal farglielo notare dalla moglie, al non sentirla più parlare come se non fosse più in se ma una nuova potenza si fosse impossessato del suo corpo. Noi sappiamo che è stato lui ad agire, anche Luciano stesso ne è consapevole, o non chiuderebbe la storia con quel gesto estremo.
Quindi, dal punto di vista della trama, hai scritto qualcosa di molto profondo e importante. E sei riuscita a farlo senza stravolgere l’essenza che io credo ci sia dietro ogni persona, buona o cattiva che venga etichettata.
Mi è piaciuto molto anche lo stile che hai usato, che poi è il tuo, semplice e lineare. Non ho scorto errori o sviste, a parte alcune d eufoniche che in teoria sarebbero sbagliate ma che i più lasciano perché, in alcuni casi, sono entrate nell’uso comune e dunque passate da errore estremo a oki lasciamole lì. Sto facendo un corso in editoria e noto un po’ più di cose xD Non odiarmi per questo! Grazie ancora di aver partecipato :D

Nuovo recensore
11/08/15, ore 13:49

Incredibilmente inaspettata.
Con questo racconto, Red Wind ci propone la trasformazione di una banale giornata di un uomo qualunque in un delitto terribile e apparentemente inspiegabile. Luciano è un venditore di pannelli solari, un uomo di imprecisata età e aspetto fisico che passa le sue giornate spostandosi da un cliente all’altro, ripetendo sempre lo stesso discorso preparato in cui spiega le caratteristiche dei prodotti della sua azienda. Il lavoro non è più una sfida, un piacere o una soddisfazione: è la routine quotidiana, è ciò che deve fare per vivere, gesti ripetitivi che ormai compie senza nemmeno rendersene conto. È un uomo alienato dalla società, disinteressato, passivo. Potrebbe essere chiunque. Tutto ciò diventa sempre più evidente mettendolo al confronto con il punto focale della sua esistenza: il sole. L’emblema della vita e della gioia, della crescita, della rigenerazione…

Ce père nourricier, ennemi des chloroses,
Eveille dans les champs les vers comme les roses;
II fait s’évaporer les soucis vers le ciel,
Et remplit les cerveaux et les ruches le miel.
C’est lui qui rajeunit les porteurs de béquilles
Et les rend gais et doux comme des jeunes filles,
Et commande aux moissons de croître et de mûrir
Dans le coeur immortel qui toujours veut fleurir!

Questo padre fecondo, nemico di clorosi, 
sveglia nei campi i vermi e le rose, 
fa svaporare gli affanni verso il cielo, 
immagazzina miele nei cervelli e negli alveari. 
E’ lui a ringiovanire coloro che vanno con le grucce 
e a renderli  allegri, dolci come fanciulli, 
lui a ordinare alle messi di crescere e maturare 
entro il cuore immortale che vuol sempre fiorire.
– Le Soleil, Baudelaire
 
Mi permetto di riportare questa sezione della meravigliosa poesia di Baudelaire, che esprime perfettamente ciò che il Sole rappresenta nell’immaginario comune: eppure Red Wind lo associa a uno stato d’animo di sonnolenza nei confronti della vita, oserei dire quasi di depressione. In questo frangente basta un piccolo, insignificante dettaglio a provocare lo scoppio: una bolletta non pagata è sufficiente a scatenare un litigio tra marito e moglie, l’ultimo litigio. Da questo momento, Luciano si spezza in due. Il suo corpo sembra non appartenergli più, agisce da solo, senza consultarlo, e lui non ha la forza né la voglia di opporvisi perché è stanco, stanco di tutto. Non si rende nemmeno conto di cosa fa finché non è tutto finito, finché non ha ottenuto il tanto agognato silenzio. E allora la consapevolezza lo sconvolge. Fugge, ma non riesce ad allontanarsi abbastanza in fretta – non potrà mai farlo – da ciò che lo perseguita: la sua coscienza. Ha due possibilità: convivere con ciò che ha fatto o porre fine alla sua esistenza. Compie la sua scelta senza quasi pensarci, seguendo il cuore che per troppo tempo aveva dimenticato di avere.
Quante volte, guardando il telegiornale o leggendo le notizie degli ultimi giorni, ci ritroviamo davanti a casi di omicidio-suicidio e restiamo per un momento immobili, tristi e frustrati?
“Perché l’ha fatto?”
“Non poteva uccidersi e basta, senza portare con sé nessun altro?”
“Ma è possibile che nessuno si sia accorto di niente?”

La scelta di questo tema è incredibilmente coraggiosa, perché scrivere una parola sbagliata può portare a grandi fraintendimenti e interpretazioni diverse da quelle progettate dall’autore. Red Wind è riuscita a trattarlo con delicatezza e disarmante semplicità. Purtroppo non ci sono grandi drammi dietro ad azioni del genere, sono determinate dall’imprevedibilità umana ed è proprio questo che lei è riuscita a trasmettere. Nemmeno Luciano riesce a capire perché ha ucciso sua moglie e questo lo porta a seguirla, perché tentare di comprendere e di accettare è troppo, troppo difficile.
Dal punto di vista grammaticale e ortografico, questo racconto è pressoché perfetto. Ci sono solo poche piccole imperfezioni che interessano solo l’autrice e che riporto in seguito. Evidenzierò quelle più importanti, che possono essere utili a tutti.
1. « Molti facevano la telefonata spinti da una specie di superficiale interesse, più che dalla reale scelta di passare all’energia rinnovabile, Luciano non ne sapeva il perché. La maggior parte di loro, una volta saputi i costi e lavori che sarebbero stati necessari, cambiavano idea, per quella pigra inerzia che tiene a bada i cambiamenti. »
Il verbo “sapere”, pur coniugato in modi e tempi diversi, è ripetuto nel giro di poche parole. Suggerisco di sostituire uno dei due termini con un sinonimo: conoscere – apprendere – udire – comprendere…
2. -Hai idea di quante cose ho a cui pensare, eh?-
Certo-
[…]
-Non mi sto lamentando-
Al termine della frase, anche se questa è racchiusa dai trattini, va il punto fermo in mancanza di altri segni di punteggiatura o di una prosecuzione con il discorso indiretto.
Ogni casa editrice ha il suo personale sistema di gestire i dialoghi: QUI potete trovare un file pdf di www.oblique.it dove vengono presentate le regole di dieci delle principali case editrici italiane.
3. « Luciano non la sentiva, era certo di non essere neanche più lì, come se fosse separato da suo corpo. »
Qui si tratta di un semplice errore di battitura che segnalo solo perché possa essere corretto.
4. « Furono le uniche parole di Patrizia che udì, mentre il suo viso veniva rigato da lacrime solitarie. »
Lacrime = nome plurale
Solitarie = termine che indica l’isolamento di una cosa da tutto ciò che la circonda
Questa scelta stilistica è una sorta di ossimoro: non è sbagliata, ma dato che il resto del testo non è particolarmente poetico credo che questa sia più una distrazione che una scelta studiata. Per mio gusto personale eliminerei “solitarie”, ma rimane il fatto che non si tratta di un vero e proprio errore, piuttosto di una diversa interpretazione.
Con questo racconto, Red Wind è riuscita a portare più vicino a tutti noi la realtà di cui spesso sentiamo parlare ma che, se siamo fortunati, non ci tocca mai da vicino. Ha tentato di fornire una spiegazione a un gesto così difficile da interpretare e l’ha fatto con tanta attenzione ai dettagli che la sua versione dei fatti sembra assolutamente veritiera.
I miei complimenti a quest’autrice emergente, che ha dimostrato di non aver paura di sbagliare ma che anzi ha usato la scrittura per indagare il mondo e le sue infinite variabili.

Recensione di http://efpreviews.altervista.org/

Recensore Junior
10/08/15, ore 22:48

Ciao :)
Come primo appunto ti direi di aumentare il carattere poiché è davvero molto piccolo, poi passo a parlare della storia in sé:
Luciano mi è parso in personaggio molto patetico e paranoico, gli eventi accaduti potevano essere evitati tranquillamente ma lui si è lasciato trasportare dalla sua frustrazione senza rendersene conto e concludendo nel peggiore dei casi. La storia è scritta bene, non vedo veri errori da segnalare. Tuttavia vorrei dirti alcune cose che io avrei fatto in modo diverso: avrei scritto qualche dettaglio in più sui trascorsi della coppia, magari un minimo per far capire perché stavano in crisi, perché la moglie si sentiva infelice e avrei allungato un po' la tragedia, giusto qualche parolina in più. Per il resto non ho nulla da dirti, anzi l'idea è molto originale e in più amo leggere storie drammatiche (mi rendo conto di quanto possa sembrare masochista la cosa xD).
Alla prossima, baci.

Recensore Veterano
29/06/15, ore 23:03

Ciao Red Wind (non so il tuo nome) xD
Bando alle ciance, ho deciso di passare perché il drammatico non è il mio gpensato ad un so eppure ho preferito farci un salto:mi ha scosso.
Mi è sembrato strano che improvvisamente il marito abbia ucciso Patrizia così , di punto in bianco...quasi avevo pensato ad un sovrannaturale. Fatto sta che scrivi molto bene, non vi sono errori e tutto è molto lineare. Qualche tua long da consigliarmi?
Baci,
Ale.

Recensore Veterano
05/06/15, ore 15:24

Recensione premio per l'Hunger Games Contest

Innanzitutto, ti ringrazio per avermi ricordato la presenza di questa one shot.
Inizio dicendoti che è una storia molto realistica: quello di Luciano e Patrizia, infatti, è il tipico matrimonio che finisce per diventare una tremenda routine fatta di litigi e cose che vanno perennemente storte - come la bolletta non pagata.
La cosa che più mi ha colpito, però, è il fatto che una banalità come il tentativo di raccontare un aneddoto sia finita in questo modo: Luciano che uccide la moglie durante il litigio e, successivamente, finisce per suicidarsi per il troppo senso di colpa.
È una storia originale e mi è piaciuta molto.
Spero di rivederti prossimamente.
Un bacio,
Triz

Recensore Junior
28/05/15, ore 18:46

Ciao!

Se lo stress produce questi risultati... Direi ottima! Mi ha preso fin dalle prime righe, vuoi per lo stile pulito e scorrevole, vuoi per il tono del tutto quotidiano, da cronaca, il che, per me, è assolutamente positivo: sembra di vedere la scena di due vicini di casa. Punto a favore anche per l'ambientazione italiana, troppo spesso bistrattata a favore di improbabili americanate, e che invece, se gestita bene come in questo caso, dà un effetto molto più azzeccato. Naturalmente sono gusti, ma personalmente amo il senso di immedesimazione inquietante che deriva dall'irrompere del male in un contesto del tutto normale, tra protagonisti apparentemente normali. Il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, uno spavento sulla guida (a chi non è mai capitato?), il litigio che viene fuori da una banale bolletta non pagata, il raptus. Oltretutto, tema estremamente di attualità.

Insomma, se non si fosse capito, mi è piaciuta assai. Bandierina verde, e buon proseguimento!

Recensore Junior
28/05/15, ore 18:46

Ciao! Decisamente ti sei discostata dai tuoi soliti temi 'allegri' (anche se del tragico riesci ad infilarlo ovunque, eheh) e ti sei buttata con questa OS in in tematiche molto cupe e, purtroppo, riscontrabili molto spesso nella realtá. Così come tu hai fatto qualcosa di diverso, anche io lo faró, e adegueró lo stile della recensione (di solito serie ma con qualche -senza qualche- delirio) alla storia, cioé la faró molto piú seria, quasi come i Saggi Brevi di Psicologia, e qui elementi psicologici ce ne sono molti e voglio andarci a fondo.
Parliamo un po' di Luciano: é un personaggio molto controverso e ricco di sfumature, é stanco del suo lavoro, si sente irrealizzato, ha l'impressione di non poter mai essere sé stesso (sia al suo lavoro che con la moglie, visto che ella non pare disposta ad ascoltare i suoi problemi, essendo giá presa, credo, dalle sue insoddisfazioni). Ció che colpisce é come Luciano, all'apparenza un uomo comune con dei principi, nasconda in realtá una personalitá violente e brutale, tenuta sopita per lungo tempo, che dopo essersi "impossessata" di lui l'ha lasciato destabilizzato e, preso dal rimorso, anzi, diciamo vigliaccheria, ha compiuto quel gesto estremo.
Parliamo ora di Patrizia: non sia sa molto su di lei, ma anch'ella pare una donna infelice; da quel che ho inteso fa la casalinga, ma é davvero contenta di svolgere questo ruolo? Inoltre, hanno figli? Non sono stati menzionati e forse questo potrebbe essere uno dei motivi ad aver portato in crisi la coppia. Tra di loro non c'é comunicazione, troppo presi dai loro problemi per pensare a quelli degli altri.
Luciano si arrabbia con Patrizia perché lei da voce ai propri pensieri e gli sbatte in faccia ció che giá lui stesso sapeva, ma che non voleva ammettere: il suo fallimento. Una persona normale avrebbe retto il confronto, magari parlarsi avrebbe portato ad un ricongiungimento o ad una separazione effettiva, invece qui si ha l'omicidio. É bastata un attimo per rompere quel'equilibrio divenuto precario.
Adesso passiamo invece allo stile e simili: ho trovato il tuo stile molto maturato ed elaborato, ogni parola era scelta con cura, si vede che ti sei impegnata molto e ha voluto rendere tutto alla perfezione. L'unico appunto é questo: é una OS, quindi non ti sei potuta dilungare troppo, però su alcuni aspetti saresti dovuta scendere più nei dettagli; ad esempio, l'insoddisfazione di Luciano si comprende, ma non arriva proprio la sua esasperazione, che é poi uno dei motivi portanti della storia e del suo gesto, almeno, secondo me. Altra cosa, le descrizioni, ti ci sei soffermata poco, perciò gli ambienti e gli stessi personaggi risultavano un po' indefiniti Non è necessario dilungarsi troppo, ma credo ci vorrebbe qualcosa in più, qualche caratteristica fisica e due informazioni sulla casa, così, per rendere tutto più vivo e realistico ;) ho amato molto le descrizioni del sole, altro fondamentale elemento, sei stata molto brava, l'hai arricchito di metafore ed è bello scervellarsi per scovarle tutte, sia quelle evidenti (pannelli solari e co.), sia quelle meno evidenti...
La grammatica é praticamente perfetta, non ho riscontrato errori verbali o di distrazione, l'unica cosa é qui:
~" sarebbe dovuto chiaramente essere" la forma corretta é "avrebbe dovuto chiaramente essere"
~"forse sarebbe dovuto andarsene" stessa cosa: "forse avrebbe dovuto andarsene"
Per concludere, la storia mi é piaciuta davvero moltissimo, nel senso, il tema é tragico, peró è molto profonda e quindi, sì, mi é piaciuta e capisci cosa intendo ;D ti colpisce, fa riflettere, e credo che questa storia non passerá inosservata!
Spero di non essere risultata troppo seriosa o pallosa con questa recensione, solo che sentivo il dovere di farla proprio come si deve (;
Per alleggerire l'atmosfera aggiungo un CHAPAPA ^^
Grazie ancora per questa storia e... A presto <3
Un abbraccio,

The_Grace_of_Undomiel
(Recensione modificata il 28/05/2015 - 06:50 pm)