Ed eccoci giunti qui a recensire.
(« Ophelas, ci devi cantare la ninna nanna! » « Uiii~ » « Mavaffancu- »)
Ahem. Sì, tralasciamo quei pirla lì sopra e cerchiamo di ricordare come si stende una recensione decente.
Ormai mi hai indottrinato sulla Genbu/Kiki. No, non è un'accusa. Sono felice di shippare qualsiasi cosa che porti l'etichetta della AriesLibra, e tu mi hai solo presentato questi adorabili bambini che si sono guardati solo una volta e che vivono di congetture. Ok, non è una cosa carina da dire, ma non riuscirei ad esprimere in altro modo l'affezione che provo per questi deliziosi pulcini dei quali hai scritto qui.
Che tu ami iniziare le shot in maniera poetica è un dato di fatto. Kiki e Hypnos, che fanno da apri-pista per questa storia, lo dimostrano con tutta la grazia di cui possono essere capaci.
Mi piace come si faccia rimando a quel Kiki bambino della serie classica. Dona un assaggio di quel glorioso passato che tutti abbiamo avuto. Il suo carattere adesso è quello di un adulto --- un genitore, quasi --- ma comunque Kiki non ha mai dimenticato com'era prima. E c'è anche Mu! Mu, ci manchi tanto sai?
Ma non c'è tempo per bearsi della reminescenza di Mu, che nella scena entra un Genbu addormentato e tutti noi ci concentriamo nella speranza di qualcosa di sconcio sulla tenerezza della scena.
Questi due pulcini sono adorabili. Che probabilmente non siano tanto vestiti è un dettaglio curioso (♥) ma contribuisce alla dolcezza che permea tutta la scena.
Il rimando del passato sembra essere inevitabile, e si lega così bene al tessuto della trama che non faccio nessuna fatica a viaggiare tra i due tempi che si intrecciano davanti ai miei occhi. Un momento sono due adulti, subito dopo sono ancora due bambini nelle ombre dei loro maestri. E' la stoccata angst che non mi aspettavo. E' quella amarezza di fondo, quella solitudine che permea la loro relazione. Solitudine che, in coppia, pare non esistere più.
Io, ora, non ne vedo la minima traccia. Credo di osservare due giovani, impegnati in un momento di quasi infantile tenerezza. E mi piace.
Che Kiki abbia sviluppato un istinto paterno è ormai fondato: fa di tutto per proteggere la pecorella che saltella per la sua casa dai mali del mondo. Eh Kiki, voi pecore siete tutte particolari.
Mi piace anche come Genbu rischi la vita: Genbu, non lo sai che non bisogna mai dire che una pecora è noiosa? Ti piace rischiare la vita?
Infatti quella gomitata un po' te la meriti, su.
Ma tanto, ci vuole poco per fare pace quando si è giovani. Bastano poche carezze, qualche bacio, un sorriso: e siete sistemati fino al prossimo bisticcio.
Io credo di essere andata in overdose per quella salata dolcezza che permea l'intera shot.
Perché alla fine c'è tanto fluff che galleggia tra ogni riga, ma che lascia spazio a piccoli aghi di angst che pungono senza preavviso e che ti fanno lacrimare finché non torni ad affogare nel fluff.
E' una bella storia. Davvero.
Su questa coppia di pulcini, lo è ancora di più. |