Recensioni per
Safe & Sound
di mughetto nella neve

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/10/15, ore 20:23
Cap. 1:

Ed eccoci giunti qui a recensire.
(« Ophelas, ci devi cantare la ninna nanna! » « Uiii~ » « Mavaffancu- »)
Ahem. Sì, tralasciamo quei pirla lì sopra e cerchiamo di ricordare come si stende una recensione decente.

Ormai mi hai indottrinato sulla Genbu/Kiki. No, non è un'accusa. Sono felice di shippare qualsiasi cosa che porti l'etichetta della AriesLibra, e tu mi hai solo presentato questi adorabili bambini che si sono guardati solo una volta e che vivono di congetture. Ok, non è una cosa carina da dire, ma non riuscirei ad esprimere in altro modo l'affezione che provo per questi deliziosi pulcini dei quali hai scritto qui.

Che tu ami iniziare le shot in maniera poetica è un dato di fatto. Kiki e Hypnos, che fanno da apri-pista per questa storia, lo dimostrano con tutta la grazia di cui possono essere capaci.
Mi piace come si faccia rimando a quel Kiki bambino della serie classica. Dona un assaggio di quel glorioso passato che tutti abbiamo avuto. Il suo carattere adesso è quello di un adulto --- un genitore, quasi --- ma comunque Kiki non ha mai dimenticato com'era prima. E c'è anche Mu! Mu, ci manchi tanto sai?
Ma non c'è tempo per bearsi della reminescenza di Mu, che nella scena entra un Genbu addormentato e tutti noi ci concentriamo nella speranza di qualcosa di sconcio sulla tenerezza della scena.
Questi due pulcini sono adorabili. Che probabilmente non siano tanto vestiti è un dettaglio curioso (♥) ma contribuisce alla dolcezza che permea tutta la scena.
Il rimando del passato sembra essere inevitabile, e si lega così bene al tessuto della trama che non faccio nessuna fatica a viaggiare tra i due tempi che si intrecciano davanti ai miei occhi. Un momento sono due adulti, subito dopo sono ancora due bambini nelle ombre dei loro maestri. E' la stoccata angst che non mi aspettavo. E' quella amarezza di fondo, quella solitudine che permea la loro relazione. Solitudine che, in coppia, pare non esistere più.
Io, ora, non ne vedo la minima traccia. Credo di osservare due giovani, impegnati in un momento di quasi infantile tenerezza. E mi piace.
Che Kiki abbia sviluppato un istinto paterno è ormai fondato: fa di tutto per proteggere la pecorella che saltella per la sua casa dai mali del mondo. Eh Kiki, voi pecore siete tutte particolari.
Mi piace anche come Genbu rischi la vita: Genbu, non lo sai che non bisogna mai dire che una pecora è noiosa? Ti piace rischiare la vita?
Infatti quella gomitata un po' te la meriti, su.
Ma tanto, ci vuole poco per fare pace quando si è giovani. Bastano poche carezze, qualche bacio, un sorriso: e siete sistemati fino al prossimo bisticcio.

Io credo di essere andata in overdose per quella salata dolcezza che permea l'intera shot.
Perché alla fine c'è tanto fluff che galleggia tra ogni riga, ma che lascia spazio a piccoli aghi di angst che pungono senza preavviso e che ti fanno lacrimare finché non torni ad affogare nel fluff.
E' una bella storia. Davvero.
Su questa coppia di pulcini, lo è ancora di più.

Recensore Master
10/09/15, ore 16:52
Cap. 1:

Ehilà ciao, eccomi qua!
Un po' ancora imbambolata davanti a questo quadretto tanto dolce, quanto malinconico. C'è questa malinconia, questa carenza d'amore che si protae secondo me per tutta la durata della storia, questa nostalgia di ricordarsi chi erano, chi era Kiki, chi era Genbu, com'era il mondo visto da più lontano... al sicuro con i loro rispettivi maestri. Questo risveglio dolce,ma dolceamaro... quasi una nota stonata quando si accorgono che il loro legame è bello e, sebbene il loro primo amore e venerazione va sempre verso Atena... quel filo rosso non vorrebbero spezzarlo neanche se glielo ordinassero, neanche se non è poi così consono alle regole.
D'altra parte ci sono questi 'spicchi' di ilarità dati proprio da Genbu -che io conosco grazie alle tue parole, perché Saint Seiya Omega l'ho abbandonato prima di arrivare ai Santi d'Oro- e dal definire noioso Kiki.
Noioso.
Ma povero! 
Trovo il cambiamento di Kiki -di cui tu scrivi e di cui leggendo in giro sapevo- un'inevitabilità della vita. Ora è un Santo d'Atena e il suo carattere fanciullesco gli è scivolato via dalla dita, così come il modo di vivere la vita. Si vede da come dorme: prima dormiva aprendosi a questo mondo, incosapevole e felice, ora si raggomitola... consapevole e teso, ma non per questo meno felice, solo più abituato alla gravità di ciò che comporta avere affetti all'interno della cerchia di Atena. Essi... possono morire. E Mu è morto. Lasciandolo alla sua solitudine.
Solitudine a cui dovrà riabituarsi quando Genbu non lo stringerà più fra le braccia, magari con un sorriso.

La storia procede bene e il finale con un pezzo della canzone rende benissimo l'essenziale di tutto questo 'missing moment' ♥
Complimenti e... non capisco, davvero, perché dicevi che non era chissà che cosa. Alle volte storie come queste fanno emozionare. 

Sono felice d'averla letta e spero di non aver detto tante assurdità, ma mi piaceva lasciarti un'idea di ciò che mi ero fatta leggendo questo tuo scritto!
Alla prossima,
Giò.