“I suoi occhi erano fari azzurri nella penombra, gettavano luce pura e celeste come se stesse guardando il cielo da due piccole finestrelle. Scontrandosi con la superficie liscia delle piune, queste catturavano il riflesso sprigionando in una pioggia di lumi e stelle cadenti le profondità dell'universo, galassie in onde di albedo si spiralizzavano in cascate diamantine e migliaia di soli che brillavano in lontananza si irradiavano dalle iridi dell'angelo”.
Non ho mai commentato una storia in vita mia, perché sinceramente non ne ho mai sentito il bisogno, ma lasciatelo dire...
Hai scritto una delle descrizioni più belle che io abbia mai letto.
Complimenti.

Sono attratta in maniera insana dalle storie in cui figurano le ali di Castiel, pertanto letta l'introduzione non ho potuto fare a meno di tuffarmi su questa - sapendo anche che l'autrice è in gambissima l'ho fatto con particolare entusiasmo.
Mi è piaciuta troppo, soprattutto per la bellezza delle descrizioni che son davvero icastiche ed accurate. Inoltre ho trovato la scelta delle parole azzeccatissima, sarà che son fissata con il lessico ma non ho potuto fare a meno di apprezzare questo aspetto.
Complimenti e grazie mille, è bello trovare storie su cui squittire senza ritegno ogni tanto **

Ma quanto sono teneri quei due! Finalmente Dean vede la vera essenza di Castiel e chi potrebbe resistere? Adoro come scrivi!