Ho trovato questa tua storia per caso e ne se non lieta. È sempre difficile recensire una poesia, non c’è un unico modo per vederla e talvolta è difficile trovare le parole per descrivere ciò che ti ha trasmesso.
Posso dire che ho davvero apprezzato l’atmosfera che hai creato, sembra di essere sospesi nel vuoto, nella costante tensione verso qualcosa di irraggiungibile. È significativo il contrasto tra il mondo terracqueo e l’illusione onirica: la forma più bassa di materia, di concreto che si scontra con l’ignoto viscido e sfuggevole. Ho percepito l’idea di qualcosa che esula dal mondo, che non può nemmeno essere raggiunto in sogno, in uno sforzo che sfocia in follia. È l’uomo a essere alieno quando cerca di scappare, quando brama una conoscenza che non gli appartiene. Ciò che sembra quasi doloroso è la consapevolezza bruciante di sapersi inferiori rispetto al tutto, al cosmo.
Se non si fosse capito, questa poesia mi ha colpita, non credevo che fosse possibile riassumere così tante sensazioni in una manciata di versi. Non sono certa di aver colto tutto ciò che volevi far passare, ma questo è quello che mi hai trasmesso e non è decisamente poco.
Perciò, complimenti!
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