Hola!~
Non ti preoccupare, posso perfettamente capire la soggezione che stai provando in questo momento, sono nuova anche io nel fandom ma in questi pochi giorni ho la sensazione di stare iniziando a "mettere radici" - ad abituarmi, insomma! XD
Premetto che non ho mai amato molto le flashfic o le drabble perché, da amante ossessivo-compulsiva delle descrizioni lunghe e stremanti, le credevo... uhm... come trovare il termine giusto? Le trovavo, come dire, poco esaurienti ai fini del narrare. Ma a volte i casi della vita sono davvero strani: proprio grazie al fandom, infatti, ho imparato ad apprezzarle come si deve.
Ora però basta sproloquiare, passiamo al corpo della recensione!
Ordunque, la tua fic mi ha molto colpita. Non so spiegare esattamente il perché, ma ho provato una strana sensazione alla fine, come una corda che si spezza. Il leggere di uno Sherlock insicuro (plausibilmente insicuro, in fondo sta tentando di scrivere al suo migliore amico dopo "La Caduta") che tenta di trovare le parole, acchiapparle con affanno per poi vederle scomparire sotto i suoi stessi occhi... non so. Una sensazione spiacevole, malinconica. Un vuoto lancinante nel cuore. Per un attimo ho potuto percepire i pensieri del nostro consulente investigativo viaggiare alla velocità della luce (come sempre del resto) e ho ardentemente desiderato che scrivesse qualcosa, anche solo un "Ciao" a John. Ma in effetti è stato meglio così, tutti noi sappiamo cosa potrebbe accadere al medico se scoprisse che Sherlock è ancora in vita!
Per essere una flashfic la trovo molto ben scritta. Lo stile è scorrevole e veloce, le parole messe ai punti giusti, talmente tanto che sembrano incastrate perfettamente tra loro come le tessere di un puzzle.
La mia frase preferita è questa:
"Per una volta, Sherlock ha sbagliato e ne è consapevole, ma non sa come rimediare."
Dà l'idea di uno Sherlock-essere umano, cosa che realmente è. La mia preferita, in assoluto.
Fic davvero bella, complimenti! Alla prossima storia!
See ya!~
-Sherleek |
