Recensioni per
Resta con me
di _ A r i a

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/07/15, ore 18:42
Cap. 1:

Ciao Aria_black,
E’ un piacere per me scoprire te e questo tuo lavoro. Mi presento, mi chiamo Yssis ma qui sul fandom sono in tanti a chiamarmi Sissy, tu fa pure come ti senti, cara.
Spero che perdonerai il mio ritardo, ho fatto il possibile per recensire prima ma alcuni impegni mi hanno tenuta lontana dalla tastiera: una vera agonia dover attendere, non t’immagini! Ero proprio curiosa di conoscerti: sai, ho visto che ti sei iscritta da poco e non hai pubblicato null’altro, per questo sono entusiasta di darti il benvenuto. Sei stata molto brava a sviluppare questo testo, non devi affatto considerarlo un obbrobrio. Non so se tu mi conosci, hai già letto qualcosa di mio oppure no, nel dubbio voglio dire due parole prima di incominciare la recensione vera e propria (mi dispiacerebbe spaventarti, ecco :” ) : da anni scrivo su Efp, in particolar modo in questo fandom, certo non mi reputo un’esperta, ho ancora un sacco da imparare anch’io, ma mi emoziono sempre quando vedo arrivare nuovi autori e quando riesco cerco di venire loro incontro. Per di più, i personaggi di cui hai parlato mi hanno elettrizzato nel profondo: devi sapere che anch’io ho scritto parecchie fanfic su di loro e questo tuo lavoro mi ha fatto saltellare di feels <3

Kidou è un personaggio bellissimo, non c’è bisogno che te lo dica. A quanto pare condividiamo tanti punti di vista a suo riguardo e la cosa mi fa molto piacere. Ho notato che spesso nelle fanfic viene dipinto come un ragazzo imperscrutabile e serio, ma secondo me non è affatto vero: è assai sensibile e attento ai bisogni della squadra. Un po’ il suo ruolo di regista glielo impone, però molto è solo farina del suo sacco. Sa capire gli altri, sa entrare in feeling con i suoi coetanei… Quegli occhialini giocano a suo svantaggio, perché gli rendono le espressioni del viso molto più invisibili, ma tutto si può dire di Kidou fuorché “freddo, cinico e insensibile”: sta sulle sue quanto è in pensiero, ma sa preoccuparsi, sa dimostrare affetto e rispetto, sa collaborare. Il suo legame con Kageyama ha dell’incredibile, ci potrei scrivere un libro, altro che fanfiction! Kageyama ha avuto nella sua vita un ruolo difficile da stabilire: non sono semplicemente un allenatore e un giocatore di calcio, non sono un maestro e un allievo, ma non sono nemmeno padre e figlio… Manca un qualcosa che straborda dall’altra parte, e non se ne viene mai ad una. La cosa chiara è che fra questi due personaggi c’è un qualcosa di fortissimo che non si trova in nessun altro: è ammirazione reciproca forse, è desiderio di trovare l’altro al proprio fianco proprio quando bisognerebbe essere separati. Qualsiasi definizione si prova a dare a questo rapporto, essa non soddisfa pienamente, sembra sempre che manchi qualcosa, sembra sempre che è stato tralasciato un passaggio: gli anni passano e io continuo a sentire il cuore battere forte quando leggo e penso di Kidou e Kageyama.
Kidou avrebbe voluto Kageyama come padre, per un periodo della sua vita, a mio parere: e probabilmente anche per Kageyama era lo stesso. Però nessuno dei due è stato mai abbastanza forte da esprimere questo desiderio. Per Kidou, Kageyama è stato un maestro, un simbolo, un sostegno onnipresente qualsiasi cosa accadesse: per Kageyama, Kidou rappresentava la realizzazione di un sogno, vederlo giocare gli scaldava il cuore come quando vedeva suo padre disputare i mondiali. Idealmente parlando, anche Kidou è stato un sostengo, per Kageyama, per parecchi anni. E’ stato un fiammifero che l’uomo ha acceso per tenersi un po’ di caldo, ma era troppo orgoglioso per pensare di far crescere Yuuto. Voleva tenerlo piccolo, bloccato nel mondo degli inganni e delle ombre, come lui stesso: e quando Kidou si è dimostrato più maturo di lui nell’affrontare il dolore, allora Kageyama si è arrabbiato, l’ha rinnegato, ha pensato di poter fare a meno di quel barlume. Il tempo è passato, Kidou ha fatto crescere il suo calcio in un’altra squadra, in un’altra felicità, mentre Kageyama si sentiva sempre peggio, sempre più vuoto. Allora ha cominciato a ricercare Kidou: diceva di volerlo proteggere dalle ombre del suo passato che tanto lo spaventavano, e ha finito per diventare lui stesso un mostro d’ombra, cattivo e crudele, da cui Kidou voleva solo scappare.
Quando si è reso conto di questo, ha capito che ormai era tardi: il suo bambino aveva saltato il fosso, non aveva più paura del buio. Ha voluto lo stesso provare a ricontattare Yuuto, voleva di nuovo poter parlare, loro due soli, e controllare se riusciva ancora a tranquillizzarlo, a infondergli fiducia – come ad esempio è riuscito a fare nella tua fanfic!
Kageyama è stato molto infantile nel suo rapporto con Kidou, ma gli è stato altresì vicino come nessun altro: questo il ragazzo lo sa bene, perciò, anche se è spaventato dell’ombra di Kageyama,vuole guardarlo in faccia, non si sottrae completamente al suo richiamo. Anzi, va lui per primo a cercare il suo ex comandante: vuole farsi trovare dall’uomo nero. Il perché non è chiaro: sono tante le situazioni in cui Kidou e Kageyama avrebbero dovuto fermarsi, guardarsi negli occhi e dire “Perché stiamo facendo questo?”. Invece si cercano e basta. La verità è che tutti e due cercavano un padre, e sono orfani entrambi.
A parte questo sviamento poetico, vorrei dirti che hai organizzato molto bene la struttura della tua shot: tutta incentrata sul personaggio tormentato di Kidou, hai saputo da spazio a tre momenti della sua vita particolarmente difficili e toccanti. Sono convinta che la prima parte è assolutamente credibile: anch’io ho vissuto una situazione del genere a scuola. Una mattina siamo arrivati nel cortile e ci hanno riferito che un nostro compagno il pomeriggio scorso era stato investito ed era arrivato l’elicottero per portarlo in pronto soccorso, aveva subito parecchi danni al cervello e si trovava in coma farmacologico. Non è stato come ricevere la notizia di un genitore deceduto, è chiaro, ma lo spavento è stato tanto: ebbene, lo posso assicurare perché l’ho vissuto in prima persona, dopo parecchie ore viene l’impulso di piangere. All’inizio, quando si riceve una notizia così terribile, non si piange. Non è colpa di nessuno, non è questione di essere sensibili o meno: è che proprio c’è bisogno di tempo per elaborare la situazione… La disperazione arriva dopo, con la consapevolezza che da quel momento in avanti la vita non sarà più come prima. Mi sembra però strano che siano arrivati gli assistenti sociali e abbiano parlato solo con Yuuto: okay che è il più grande, ma aveva meno di sei anni! E la piccina, ne avrà avuti sui quattro circa… Quello che intendo è che erano entrambi molto piccoli, strano che abbiano dato loro la notizia, così, fredda e cruda. Di solito si interviene con altri stratagemmi atti a urtare il meno possibile la sensibilità dei bambini. In ogni caso, l’anime non è chiaro in questo punto e tu hai gestito la situazione abilmente. Cominciano a calare le ombre, cominciano le paure…
Mi sono sempre chiesta come sarebbe stata la vita di Yuuto se i suoi genitori non avessero preso quel volo: probabilmente ce lo siamo chiesti tutti. Sarò crudele, ma io preferisco che sia andata in questo modo e solo per un motivo: Kageyama. Certo, potenzialmente avrebbe potuto incontrarlo comunque, ma non sarebbe stata la stessa cosa. E allora non ci sarebbe stata magia: sarebbe stato uno dei tanti, uno che dopo qualche anno non sai più neanche come si chiama… Sarebbe stato migliore? Chi lo sa, abbiamo una realtà e dobbiamo tenercela: sarò sincera, non mi dispiace affatto <3
Okay, donna, mi hai stregata. Perdonami se cambio registro, ma non puoi pensare che rimango distaccata e obbiettiva da qui in avanti! (?) Accipicchia, penso di non aver mai tremato tanto dell’emozione! Sei stata eccezionale, sai? Davvero davvero sbalorditiva: leggevo questa parte ed ero tipo “Caspita ma queste sono le fantasie di tutti i miei giorni! Questo succede costantemente nella mia testa! Chi è l’autrice, devo assolutamente conoscerla, deve sapere che ha messo per iscritto i miei pensieri!” e simili :”
Sì, ora non pensare che io voglia stalkerarti o qualcosa di simile, anzi adesso ti prometto che mi riprendo e continuo la recensione in modo serio, però era solo per dirti che mi hai veramente coinvolta.
Kidou con la febbre non mi è nuovo come tema, devi sapere che anch’io mesi fa ho scritto una fanfic così, però mi ero trattenuta e avevo reso Kageyama più… Freddo, penso si possa dire. Qua Kidou è ancora un bambino, avrà sui dieci anni circa penso, è normale che abbia paura… Il comandante però è lì, a vegliare su di lui, in silenzio. E’ molto realistica questa rappresentazione, la parte delle carezze poi mi ha fatto rotolare dai feels… Quanto sono dolci <3<3 L’uscita “Non permetterò che nessuno ti faccia del male e che nessuno ti porti via da me” è proprio nello stile di Kageyama, non avrei saputo metterci in bocca parole migliori!
L’ultima parte, devo essere sincera, non mi ha convinto granché: è scritta meravigliosamente, su questo non ci piove. Hai uno stile maturo, un linguaggio ricercato, non ho individuato nessun errore lessicale o di punteggiatura: il messaggio però era un po’ troppo cupo, a mio parere. Ti spiego perché, non vorrei assolutamente passare per quella che critica senza chiarire: vedi, io comprendo che, lì per lì, il ragazzo possa esserci rimasto male. Ricevere una notizia simile, così, di punto in bianco, soprattutto dopo la partita disputata contro l’Italia… Eh, è stato un colpo sotto la cintura che tutti abbiamo dovuto incassare. E ha fatto un male cane, non lo nego. Tuttavia, dopo l’iniziale scoraggiamento, Kidou dovrebbe essere sereno. E’ vero, Kageyama Reiji è morto, ma di fatto chi era quest’uomo? Una persona che aveva una fama pessima: si diceva di lui che aveva un pessimo carattere, scontroso, arrogante, orgoglioso, spregiudicato, senza morale, aveva fatto del male alle altre persone pur di raggiungere i suoi scopi… Insomma, non era esattamente un buon nome, il suo. E come avrebbe fatto a vivere, con quel tremendo peso addosso? C’è invece un Kageyama Reiji che è rimasto nascosto agli occhi dei tanti, che però Kidou e pochi altri ragazzi hanno avuto il piacere di conoscere: si tratta dello zio di Rushe, dell’allenatore della nazionale italiana, del comandante di Kidou, del figlio del grande giocatore Tougo, di quel bambino che amava il calcio e che è riuscito a trasmettere a chi gli è stato più vicino. Mister K è ancora vivo e lo sarà per sempre nel modo di ragionare di Yuuto, nel dribbling di Fideo, nella luce che illumina gli occhi di Rushe… Lì Kidou lo deve ricercare, se gli manca. Perché tutti, dal primo all’ultimo, lasciamo qualcosa su questa terra che può essere coltivato da altri cuori e altre menti.
Io ora capisco che probabilmente tu non eri di buon umore, avrai avuto i tuoi problemi, nel momento in cui strutturavi la tua shot, quindi non sto certo a criticarti: semplicemente, il messaggio che hai mandato sul finale di questa storia è proprio tragico e non si addice all’entusiasmo che i “ragazzi di Kageyama” hanno mantenuto andando avanti nella loro carriera calcistica e in generale nella loro vita.
Tutto qui, ora la smetto di criticare e continuo le lodi xD
Ottima interpretazione dei personaggi comunque, mi hai incantata e spero di tutto cuore di leggere presto qualcosa di tuo: se ti facesse piacere prendere ispirazione o solo per curiosità, alcune mie shot su Kidou e Kageyama penso potrebbero essere di tuo gusto!

Complimenti vivissimi, sei stata brava: non abbatterti e non pensare assolutamente di aver scritto male, al contrario! Ora ti saluto, ma ci sentiamo presto.
Un abbraccio,
Sissy
(Recensione modificata il 05/07/2015 - 06:43 pm)

Nuovo recensore
26/06/15, ore 16:17
Cap. 1:

Ciao!
Mi presento,sono Mezzanotte22,ma puoi chiamarmi Mezzanotte.
La tua fic mi è piaciuta molto,per essere la prima è davvero fantastica.
Kidou è il mio personaggio preferito di IE e leggere qualcosa su di lui è sempre bello,soprattutto se scritto così bene. Le riflessioni all'inizio donano un'atmosfera particolare a tutta la fic.
I vari momenti dellavita del regista della Raimon sono fantastici,anche se malinconici.
All'inizio lo si vede apprendere la morte dei suoi genitori e qui mi è davvero venuta voglia di coccolarlo.
Kageyama,poi,è stato un personaggio fondamentale nella vita di Kidou e vedere il nostro adorato regista triste per la morte del suo mentore è bellissimo,triste ma bellissimo.
Lo stile di scrittura è molto bello e non ho notato errori particolari.
Ti faccio i miei complimenti.
A presto,
Mezzanotte.