Ciao Leilah!
Devi sapere che mezz'ora fa ti avevo scritto una recensione di circa 800 parole... ma poi, evidentemente, il computer si è trovato in imbarazzo e ha deciso di bloccarsi, e ci è voluto un ctrl+alt+canc per riuscire a fare qualcosa... Non ti dico quante imprecazioni e parolacce ho strillato!
Però non potevo non lasciarti un pensiero, dato che nessuno, inspiegabilmente, l'ha ancora fatto: cercherò di mettere in moto la memoria e di scrivere quel che originariamente avevo programmato, e spero che col caldo che c'è non mi si cuocia del tutto il cervello, eheh!
Bene, hai affrontato anche tu questa importantissima scena di Naruto Gaiden, che secondo il mio parere è la parte fondamentale dell'intera storia, nonché sede di un chiaro messaggio che ha voluto lasciarci Kishimoto, ovvero che l'amore si manifesta coi gesti. Non è altro che la rielaborazione e capovolgimento dell'insegnamento trasmessoci attraverso il manga di Naruto, ed è interessante notare le similitudini tra le due storie: abbiamo da un lato un'eredità da custodire e conservare (ovvero quel che hanno lascato Minato e Kushina a Naruto), che è un gesto che vale più di mille parole; dall'altro abbiamo l'impegno e la cura messi da Sakura nel crescere una bambina, che è un affetto profondo ed immenso non riguardante i legami di sangue.
Non è facile affrontare questa scena e spiegarla meglio di come ha fatto Kishimoto - e a questo punto vorrei scendere almeno un po' in sua difesa, perché dobbiamo tenere in conto che un fumettista/mangaka ha un preciso numero di pagine da rispettare e tempi altrettanto contati e stretti per lavorare. Tuttavia la tua introspezione è stata davvero meritevole: sei entrata nel personaggio di Sarada con semplicità e hai mostrato i pensieri fondamentali che ha in testa una bambina; inoltre, è stato efficace anche approfondire la figura di Naruto, che indubbiamente, in tutto il Gaiden, funge da ponte e tramite tra le generazioni, avendo avuto un'esperienza personale cruda, dolorosa, ma pur sempre importante per la crescita interiore che noi stessi, insieme alla stessa Sarada, abbiamo ammirato. Ovviamente ci sarebbero state molte altre cose da scrivere, ma quel che hai fatto tu bisogna ugualmente apprezzarlo: dopotutto hai fatto del tuo meglio, e magari col tempo ti verranno in mente altri particolari su cui elaborare una nuova One-shot, chissà!
Per quanto riguarda grammatica/sintassi, avrei due cosine da correggerti. La prima si trova alla terza riga: hai scritto "Era un ricordo sbiadito, lontano, quasi come fosse un sogno quasi dimenticato."
Avendo ripetuto due volte "quasi", ti consiglio di rendere meglio la frase, e ti suggerisco quel che scriverei io: "Era un ricordo sbiadito, lontano, che pareva quasi come un sogno dimenticato". Certamente hai libertà di correggere in altri modi o di non correggere affatto, perché, dopotutto, non è un errore grave.
Il secondo punto... Beh, è più una mia pignoleria, ahahah! Quindi non leggere nemmeno cosa sto per scriverti, eheh!
Comunque, alla quarta riga io non userei un punto e virgola, ma i due punti. Pardon, è proprio un particolare...
Bene, non ho altro da aggiungere, e spero di non aver scritto troppe cretinate!
Hai fatto un buon lavoro; alla prossima!
(Recensione modificata il 04/07/2015 - 03:08 pm) |
