Recensioni per
La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea
di _only_ hope_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/12/16, ore 19:25


Ottava Classificata al contest "Le storie dimenticate" sul forum di EFP



Ho pensieri molto contrastanti sui racconti dell'infanzia: il mio problema principale è che mal sopporto i bambini e non vado matta per racconti in cui sono protagonisti. 
Certo, da bambina e ragazzina li ho potuti apprezzare, oggi leggo quei libri per un discorso di nostalgia, ma non ne comincerei di nuovi. 
Tempo fa presi un libro sui consigli di scrittura, e uno degli esercizi richiedeva delle storie sull'infanzia... la tua storia è un buon esempio di quello che veniva richiesto in quell'esercizio. Scrivere una storia cercando di mantenere lo spirito giocoso e curioso dei bambini. Non è poi così semplice, e, salvo il fatto che in alcuni punti avresti potuto meglio sviluppare il racconto, trovo che tu sia stata piuttosto brava. 

Una delle cose che infatti ho più apprezzato, è il fatto che lo scritto riprende quella che può essere la mentalità di una bambina di tre anni. Il linguaggio che hai voluto adottare è estremamente semplice, ma l'ho trovato azzeccato ed efficace, tuttavia... la storia è povera di contenuti. 
La traccia che vi è stata fornita nel contest poteva essere sviluppata molto meglio, qui ho letto una storiella semplice che non va da nessuna parte. 
Ci sta che passi da un piccolo episodio in cui la bambina parla col cane della sorellina in arrivo al momento della sua nascita e al successivo rientro a casa. Questo per me va bene, così come la normale avversità che la piccola ha provato: la cosa peggiore per i figli maggiori è vedere che tutta l'attenzione che un tempo era riservata unicamente a loro, viene spostata in blocco a qualcun altro. 
Anna è preoccupata, è anche arrabbiata... ce l'ha con Sara, che le sta “rubando” l'attenzione e l'affetto dei suoi genitori; il passaggio da “è colpa tua se mamma e papà non mi vogliono più bene” a “Forse ti voglio bene”, parlando col cane, è stato un pelo troppo rapido. 
Secondo me poteva bastare anche solo una scenetta in più su loro due, un episodio “molla”, quell'episodio che portava la bambina a capire. 
Qui non c'è stato nulla di tutto ciò. 

Gli enormi sbalzi temporali poi, non aiutano molto ad affezionarsi ai personaggi. 
Un momento prima la bambina è in fasce, poi arriviamo al momento in cui Anna comincia ad abituarsi a lei (la bambina ha due o tre mesi se ho fatto bene i conti), dopodiché il nulla fino all'anno e mezzo della piccola Sara. 
Se avessi aggiunto qualcosa, qualche piccola storiella che mi facesse capire che le due si sono unite, magari Anna ha ancora dei problemi con la sorellina, ma dimostra di volerle bene comunque o cose così, mi avresti coinvolta di più. 

Mi è piaciuto che hai voluto far parlare per ultimo il cane, dandogli modo di esporre il suo punto di vista... ma è proprio con questa scelta che la storia, dal mio punto di vista, ha perso ancora i più. 
Lo so che vanno tanto di moda i POV, e talvolta li capisco, ma in questo caso, secondo me, si poteva evitare. Avresti potuto usare il suo punto di vista per l'intera storia. Certo, non sarebbe stato originalissimo, ma avresti dato una maggiore linearità al racconto. 


Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5 
Non ho riscontrato molti errori, e non sono nemmeno gravissimi. A tutti capitano delle piccole sviste ;) 

Nel piccolo giardino di una villetta di una piccola cittadina Anna, terremoto di quasi tre anni, sta ridendo a crepapelle, portando i suoi lunghi codini castani a saltellare senza sosta: sta lanciando una pallina di plastica al suo cane, un Border Collie bianco a macchie nere, il quale la rincorre, la recupera e poi la riporta alla sua padroncina, correndo a perdifiato. - Dopo “cittadina” ci vuole la virgola. Il discorso dei codini che saltellano... Se io rido a crepapelle mi piego in due, non saltello, e di conseguenza non lo faranno neppure i capelli. Al massimo, se porto le codine, queste saranno scosse dal mio stesso movimento, ma non saltelleranno. Se volevi proprio usare il temine “saltare”, puoi modificare il modo in cui la bambina ride: talvolta i bambini piccoli ridono e saltellano anche sul posto, si buttano per terra e rotolano (il nipote della mia vicina lo faceva spesso)... insomma, è solo da modificare un attimino. 

Nel mentre,anche la bambina gli corre incontro, - Dopo la virgola ci vuole uno spazio. 

Nel mentre Sara si mette a strillare: i suoi genitori le dicono che non è per colpa sua, che piange perché ha fame. Solo che Sara piange sempre, anche quando torna a casa: per quasi un mese il papà e la mamma non hanno più tempo per giocare con Anna, e ormai i codini non glieli fa più nessuno... - Siccome vai ad introdurre un qualcosa che si distacca dalla frase precedente da “Solo che Sara”, io manderei a capo. 

Il cane di famiglia, però, a volte diventa davvero esasperato: spesso quelle due sono tremende. - Stando a quanto ci hai detto, non è che il cane si esaspera da solo e dal nulla, le due bambine lo portano ad agitarsi (povera bestiola). Dicendo "diventa", sembra che sia una cosa che parte solo da lui, ma in realtà, tale condizione, è dettata dal comportamento delle due bambine. 


Stile: *4/5 
Lo stile è abbastanza fluido, ho letto la tua storia facilmente. 
Considerando il tema e tutto il resto, ci sta un linguaggio semplice senza troppi fronzoli. Avrei gradito qualche descrizione in più, un qualcosa di particolare che aggiungesse qualcosa alla trama. 
Ho trovato carina l'idea di dare una voce anche al povero cagnolone, ma, secondo me, avresti fatto meglio a scegliere un unico punto di vista e sviluppare di conseguenza la storia. Questa scelta ha spostato l'attenzione sul cane, e non sulle bambine. 
Per me ha tolto qualcosa, sebbene apprezzi l'idea. 

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5 
Il tema del contest era l'infanzia. Vi era stato richiesto di scrivere una storia riguardante il periodo della fanciullezza, narrando magari di eventi che hanno portato alla crescita del personaggio, o di storielle leggere, come un episodio col cane di famiglia (cosa che tu hai deciso di trasporre). 
Hai rispettato quanto richiesto e suggerito, secondo me potevi osare di più, ma hai comunque rispettato quelle che erano le richieste della giudice del contest abbandonato. 

Caratterizzazione personaggi: *4/5 
Anna è la tipica bambina che è entusiasta prima della nascita del fratellino o della sorellina, ma che finisce poi con l'ingelosirsi. È normale. 
È una bambina vivace, che si vede, di punto in bianco, messa da parte per colpa della nuova arrivata. 
Prima c'è l'ostilità, poi, tutto a un tratto, forse troppo in fretta, cambia completamente registro... 
Ovviamente non potevo pretendere una grande introspezione, del resto, il soggetto è giovanissimo, ma, secondo me, potevi giocarci di più. 

Originalità e trama: *3,5/5 
In pratica è stata la stessa giudice del contest a suggerirti la trama: 


“oppure potete parlare di questo personaggio mentre gioca col cane. Insomma, l'importante è che la storia parli dell'infanzia di un personaggio” 

Ho ricopiato il testo dal bando dello stesso. 
Con l'infanzia ci si può giocare parecchio e, il tema della rivalità fra fratelli, non è brutto. Secondo me avresti potuto ricavare molto di più da questa storia. 
Come ho già detto, ho apprezzato il fatto che tu abbia scelto di narrare la storia con uno stile infantile, che ben si sposa con quella che può essere la mentalità di una bambina di tre anni... ho apprezzato di meno il fatto che il tempo è passato molto in fretta, senza che tu ci abbia realmente parlato del rapporto fra le due sorelle, o il tutto visto dal punto di vista del cane (dato che finisci con lo sfruttare il suo PoV sul finale). 
Dal titolo mi aspettavo che la storia trattasse maggiormente della ritrosia iniziale di Anna verso la nuova arrivata, e in realtà, a questo aspetto, è stato dedicato davvero poco. 
Inoltre, il passaggio finale alla prospettiva di Buck ha tolto un po' alla storia. 
Se avessi fatto tutto dal suo punto di vista, di come il cagnolone ha visto crescere le due bambine, diventando unite, lo avrei apprezzato di più rispetto alla storia così come me l'hai presentata. 

Gradimento personale: *2,5/5 
Come accennato all'inizio: non amo le storie sui bambini. Ho provato a scrivere solo per esercitarmi (ed erano incentrate sui ricordi della mia infanzia), ma erano storie sciocche, lo riconosco. 
La tua non è una storia brutta alla base, ma, durante lo sviluppo, ti sei persa dei pezzi per la strada. Per ciò che ho letto anche nell'introduzione, mi aspettavo qualcosina in più. 
Delle difficoltà di Anna nel doversi confrontare con una bambina piccola, che piange e che monopolizza l'attenzione dei genitori. 
Tu accenni di queste cose, ma il tutto si svolge in fretta, senza alcun approfondimento che mi abbia coinvolta. 
Mi spiace, non voglio offenderti. Spero che le mie parole non siano state eccessivamente dure. 

Formattazione, Font ecc.: *4/5 
Font semplice (non sono amante del verdana), carattere della grandezza adeguata, ho apprezzato i capolettera più grandi... manca solo una cosa: il titolo. 
A me piace trovare il titolo anche all'interno del foglio della storia, elaborato o meno. 

Titolo: *2,5/5 
Non amo i titoli lunghetti, questa è una via di mezzo. 
Appena ho letto il titolo della tua storia, non ho potuto fare a meno di paragonarlo ad alcuni dei libri che leggevo da ragazzina. Una collana della Mondadori, dedicata alle preadolescenti: “Le ragazzine”, per l'appunto. 
Non mi fa impazzire, e, rapportato alla storia che ho letto, purtroppo non si sposa bene. 
Da “La chiamò terzo incomodo, poi (forse) cambiò idea ”, io mi aspettavo di leggere una storia che parlasse di due sorelle che hanno problemi a rapportarsi (o almeno, il problema sarebbe stato solo per la maggiore), ma di tutto questo io ho letto solo una piccola parentesi dopo la nascita della piccola. 
All'inizio Anna è preoccupata, dopo un paio di mesi di "astio, passa repentinamente a una sorta di accettazione. 
Di momenti in cui Anna abbia visto in Sara un vero terzo incomodo, non ce ne sono se non quello in cui la guarda, fa la battutina e poi comincia a cambiare idea sulla bambina perché le sorride. 
Il titolo poteva andare bene se aggiungevi, come dicevo nei parametri precedenti, delle piccole parentesi, degli episodi, in cui parlavi di questi problemi.
 


Totale *30/40

Nuovo recensore
27/08/15, ore 23:30

Ciao only hope! Mi sono catapultata a leggere un'altra tua storia e l'ho trovata altrettanto tenera. Mi piace soprattutto come comunichi attraverso i bambini, dicendoci cosa pensano nelle loro testoline.
Le tue storie allietano la mia nottata da influenzata, grazie piccola.
Un bacio
Bree

Recensore Veterano
18/07/15, ore 15:24

Ciao, ho letto la tua one-shot e l'ho trovata davvero carina. La piccola Anna è simpaticissima e in un attimo ci si ritrova catapultati nella sua testolina da bimba; mi è piaciuto come sei riuscita a farmi vedere le cose dal suo punto di vista. A parte qualche piccola imprecisione/errore di battitura, la storie è scritta bene. Complimenti. Prue