Dunque, scrivere un qualcosa su un storia con questo tema è duro, perché per quanto sia di fantasia, per quanto sia frutto della testa di una scrittrice è comunque vera nei suoi sentimenti, in ciò che si sente e che vuoi far sentire.
La tua protagonista, "Anonima", è morta dentro da quando le hanno portato via una parte di sé e che l'indifferenza, o il troppo dolore le ha impedito di metabolizzare. Mi sembra quasi viva in un limbo, tra il sentirsi disperata e l'odio per il mondo, un odio così profondo da farla reagire non mangiando, come punizione.
Trattare certe tametiche non è mai facile, e tu lo hai fattto con una delicatezza molto ferma, senza scadere in cliché o il patetico, bel lavoro.
Per lo stile, non ho davvero nulla da dire, si abbina alla perfezione.
(recensione preimio per il contest Round Robin) |