Ciao, passata da te come promesso. Inizio con la parte antipatica della recensione: ti dico cosa non va.
Innanzi tutto i puntini di sospensione devono SEMPRE essere tre, tu ne metti solo due. La "e" maiuscola accentata dev'essere accentata, non puoi usare l'apostrofo. In una battuta del dialogo hai dimenticato il punto alla fine. Utilizzi il "che" talvolta in maniera errata, cito dal testo: "Tu fallo, io farò altrettanto, che le nuvole spariranno per lasciar spazio alla luce delle stelle." Quel "che le nuvole..." non è corretto, è un uso del che polivalente, per citare la sociolinguistica, teoricamente quella frase potrebbe essere accettabile anche solo togliendo il "che", ma se il fatto che le nuvole spariranno eccetera è una conseguenza della prima frase allora potresti mettere "così". In ogni caso con quel "che" non ha senso. Un altro "che" scorretto è qui: "Ma ora, non pensare a quello che dico, stiamo in silenzio, che solo le onde grideranno questa notte...". A posto del "che" ci andrebbe un "poiché" o al massimo un "perché" o di nuovo nulla. Per il resto mi pare che non ci siano altri errori.
La prosa è scorrevole, un dialogo appassionato, in narratologia una scena, non c'è narratore, solo la voce del protagonista che a cuore aperto esprime i suoi sentimenti. Leggendo mi immagino il suo sguardo, non so perché, ma un personaggio che parla così deve avere gli occhi luminosi, innamorati anch'essi. Leggendo trasmetti dolcezza, un profondo sentimento, ed è questo che rende questa breve storia interessante. E la battuta finale, "a effetto", provoca un brivido.
Complimenti, ma attento alla grammatica.
A presto, Nero Inchiostro. |
