Quinto posto: "cinque passi" di aturiel
Grammatica e lessico: 15/15 (5/5 al lessico, 10/10 alla grammatica)
Gradimento personale: 26/35 (comprende in sé tutto quello che riguarda anche trama, originalità, stile, caratterizzazione, etc.)
Totale: 41/50
È un piacere ritrovare di nuovo Aruse e Rinidoto ad un mio contest. La volta scorsa lessi, se non ricordo male, il primo capitolo della mini-long, ora mi sono trovata a leggere dello spin-off che racconta quel che è accaduto dopo ciò che io avevo letto.
Come al solito nulla da dire sul fattore grammatica: scrivi bene, si vede. Buona la struttura sintattica, altrettanto quella logica; non ci sono errori né ortografici né lessicali, non ho trovato nulla fuori posto, il testo fila liscio che è un piacere.
Ho voluto soffermarmi prima di tutto su questo punto proprio perché è quello più veloce visto che non posso dire niente, tranne farti i complimenti per il buon lavoro svolto. Ho l’animo da grammarnazi e leggere cose curate anche da questo punto di vista mi fa solo tanto, tanto piacere.
Un altro aspetto di cui non posso dire molto è la caratterizzazione: non c’è molto da dire perché si parla esclusivamente di Aruse e di nessun altro. Le condizioni di “morto vivente” e di “peccatore di ybris” le ho trovate estremamente adatte a lui; forse non ce lo vedo molto a piangere, ma capisco che la disperazione porta a fare cose che non si ritengono altrimenti possibili, dunque in un certo qual senso è anche accettabilissima come cosa.
Proprio come per l’altro contest, né la coppia né il periodo storico rientrano tra i miei favoriti. Per quanto trovi molto interessante sotto certi aspetti il mondo greco, non riesce ad entusiasmarmi; analogamente è la RinHaru a non piacermi anche se non disdegno di leggere qualcosa quando è bello, perché quello va a prescindere dai gusti personali. Tutto ciò non toglie comunque nulla al tuo racconto, e il modo in cui hai integrato il lavoro di fantasia con la verità è splendido. L’ho davvero apprezzato e questo è a prescindere da ciò che può piacermi o meno.
Nonostante ciò l’ho trovato un racconto molto statico, e forse un po’ sotto tono rispetto al precedente, e questo un po’ mi ha deluso, ma immagino che sia ovvio dato appunto che si tratta di una sorta di “spin-off” (chiamiamolo così) della storia madre non fatto di interazioni ma di pensieri e dei sentimenti di Aruse, pensieri che in effetti ero curiosa di leggere dopo il tragico finale della precedente storia. E ne sono rimasta soddisfatta.
Il crescendo di malinconia si percepisce chiaramente passo dopo passo (letteralmente, in questo caso); sembra quasi che Aruse accompagni lo stesso lettore, che lo guidi attraverso quel breve ma per lui molto doloroso cammino, rivivendo nel frattempo ogni ricordo bello o brutto.
Mi è altresì piaciuto il modo in cui hai utilizzato le linee guida che avevi scelto tra quelle proposte, le ho ritrovate tutte quante in un buon equilibrio: nessuna ha avuto troppo o troppo poco spazio rispetto alle altre.
Avrei anche voluto sapere che fine avevano fatto sia Machise che Nagise. Confesso di non aver letto la mini-long, dunque se era scritto lì ciò che era successo loro, allora facciamo finta di nulla e ignoriamo questa frase. Tuttavia sarebbe stato giusto scrivere di loro anche in questo spin off, magari accennandone solo. Comunque è più che altro un capriccio personale dettato dal fatto che, soprattutto Machise, è sempre stato il migliore amico e compagno di Aruse, quindi un piccolo ruolo deve avercelo, no?
Concludendo brevemente, ti faccio lo stesso i miei complimenti: i lati negativi sono comunque meno delle cose belle della storia, dalla grammatica al tuo stile, alla malinconia che perdura fino alla fine. Ciò che hai descritto in solo una pagina rimane lo stesso facile da immaginare perché ti sono bastati pochi tocchi (solo cinque passi) per renderla vivida. Un ottimo lavoro!
(Recensione modificata il 31/08/2015 - 10:21 am) |
