Penso che dovrei fare qualche giro in più in alcuni fandom: rischio di perdermi dei bei lavori, come è successo con questo. Ma sono felice di averlo recuperato.
Mettere d'accordo il concetto di Destino, che permea tutta l'opera di Tsubasa, con la persona scontrosa e scettica che è sempre stata Kurogane, non è facile... ma diventa una cosa 'giusta', se si pensa che uno dei punti cardine di questo manga è proprio quello di mostrare come stare a contatto con altri, mescolare la tua vita a quella dei tuoi compagni, ti cambia e ti lega a loro in maniera indissolubile. E così persino il nostro ninja è costretto a cedere alla nozione di Destino, se si parla di Fay. Il rapporto con Fay, come mi sarei aspettata visto il carattere di Kurogane, è descritto unicamente in termini indiretti, e per vie indirette: il mondo dove Kurogane e Fay sono acerrimi nemici rivela a Kurogane che 'sarebbe tutto così semplice se l'altro se stesso e l'altro mago ammettessero pubblicamente la loro relazione'; il mondo dove sono professori (una citazione a Horitsuba Gakuen?) che gli mostra il tipo di relazione che gli piacerebbe avere; il mondo dei fili rossi, che gli conferma quello che già sapeva, e che si rifiutava di accettare, ma che in fondo gli piace più di quanto voglia ammettere. C'è un punto che mi ha colpito particolarmente, e cioè quando dici 'Kurogane non si aggrappa a lui disperatamente': siamo sempre abituati a pensare solo a Fay come l'elemento fragile e sofferente della coppia, tanto da dimenticarci che anche Kurogane ha bisogno di Fay come Fay di Kurogane.
Insomma complimenti, mi è piaciuta molto, anche e soprattutto perché non ci sono interazioni dirette tra i due, ma si riesce comunque a percepire il coinvolgimento reciproco: perché ogni pensiero filtrato dalla coscienza di Kurogane parla molto più dei suoi sentimenti di quanto potrebbero fare miliardi di interazioni. Ed è una cosa adorabile.
[Recensione partecipante alla maratona di Giugno indetta dal gruppo Recensori Solidali e Critici - Fandom Anime & Manga] |