Buonasera!
Eccomi qui a fare la mia parte, portandoti un commento.
Devo però fare una premessa: il tuo commento è stato davvero, davvero bello da leggere e mi ha fatto molto piacere, ricco di complimenti com'era.
Questo mio, invece...sarà un po' più cattivo.
Voglio subito farmi intendere: generalmente vado di bastone&carota, esponendo le cose che non vanno bene assieme a quelle positive. Un po' di zuccherro per cominciare, pepe, altro zuccherino, pepe, pepe, un po' di zucchero.
Non è un brutto sistema, se non altro funziona bene.
Ma al di là degli indugi, cominciamo.
Ho letto questo capitolo un paio di volte prima di muovermi per il commento: la lunghezza -apprezzatissima- e la dispersione della punteggiatura -nota dolente- l'hanno reso necessario.
Se il problema fosse stato soltanto nell'impaginatura, che forse solo a me appare molto sfalsata, non avrei dedicato un punto intero del commento alla cosa.
Ma, purtroppo ecco qui il ma, è invece qualcosa che sento doverti mettere sotto agli occhi.
La punteggiatura, Makil.
La punteggiatura.
Non è bruttissima, intendiamoci. Il tuo stile di scrittura sotto alcuni aspetti mi piace perché balza dall'essere altisonante al colloquiale, sempre mantenendo una discreta aura di colore.
E' forse troppo buono con i personaggi, dei quali spertica le lodi risultando noiosetto, ma di questo ne parlo dopo.
Ciò che lo indebolisce è l'uso a mio parere debole della punteggiatura.
L'altro giorno commentai un testo che sfruttava pochissimo il punto ed a capo, oggi affronto uno scritto che straborda di virgole. Fai attenzione: le virgole sono delle pause, non troppo veloci, che per convenzione usiamo per dare "un tempo" alla narrazione.
Usarne, davvero troppe, tutte posizionate per, dare enfasi, al discorso, in un modo simile, a questo she sto usando, adesso è come sentire qualcuno che parla balbettando.
Più che pesante all'occhio, porta i riflessi ad allentarsi e stringersi senza un ritmo costante. In più punti le hai usate bene, in altri devi secondo me rileggere la frase e chiederti se fila tutto liscio.
Questo è il principale appunto grammaticale che ti faccio.
Hai un dizionario buonissimo, i miei complimenti su questo, e salvo qualche sparata a caso (approvigionarsi di un oggetto? APPROPRIARSI! Approvigionarsi vuol dire mangiare, fare provvigioni cioè cibo...molto militare come termine, ma indica il servirsi di delle provvigioni) scorre con un colore molto personale.
Però devi lavorare sull'uso che fai delle virgole.
Il talento non ti manca: affila questa spada, prima che ti si rompa tra le mani.
L'eloquenza dei personaggi & quanto sono belli, perfetti e fighi.
Da quel che posso intuire da questo primo capitolo, ti muovi nel reame dello High Fantasy. Il mondo sembra quasi interamente bello, ci sono valori distintamente buoni e se vi era un grande male, allora è stato sconfitto tempo orsono.
Come avrai capito leggendo il mio Resist, io appartengo alla corrente opposta ma conosco i tropos di questa tua vena.
Posso essere un pochino prevenuto quindi prendi le mie parole con le pinze, d'accordo?
Allora...i personaggi sono troppo buoni.
Ogni singolo attore incontrato, salvo un paio di cui parlerò dopo, è in qualche modo idealizzato. Per lui usi un mucchio d'aggettivi, lo fai apparire come il prototipo dell'eroe che deve salvare il mondo ed ha così tante qualità che risulta un pochino pesante.
Il mio consiglio è: entra forse un po' di forza nelle meccaniche del mondo che hai creato, le sue morali e le sue filosofie, e chiediti se soggetti del genere possono esistere ed essere sensati. E' un buon modo, posso dirti, per schermare subito quello che tu stesso ritieni eccessivo da ciò che puoi determinare vada più che bene.
Au contraire, i due personaggi negativi.
Quel povero folletto che cerca di guadagnarsi da vivere me l'hai praticamente descritto come uno stereotipatissimo usuraio ebreo, gli manca soltanto il classico nasone ed una kippah in testa!
Povero disgraziato, insomma.
Sorvolando sul fatto che il protagonista capisca che lui è un folletto dopo diversi minuti e più tardi ci dai l'impressione che lo conosca da mesi, ed ignorando l'abuso di potere del mago del vento che è stato molto apprezzato da me -HURRAY FOR POLICE BRUTALITY!-, non credi che forse quel personaggio stride con gli altri per l'enorme quantità di difetti che ha?
L'altro è il soprintendente.
Adesso, dovendo essere completamente onesto con te...io ad un soggetto del genere non affiderei nemmeno la soprintendenza di una cisterna.
Il trono è ereditario, dici.
Molto bene, prendete quel buono a nulla e buttatelo giù dalle mura: il trono lo eredita un cugino od un nipote e questi saprà governare bene, senza perdere tempo a bighellonare di notte per nessuno scopo diverso dal...farsi vedere in giro?
Che bisogno ne ha? E' un re.
In ogni caso, un re che deve ricordare ad un suo suddito che lui è il suo re...non è affatto un re.
Anche se sono antagonisti, fornisci loro delle ragioni e delle qualità :) renderà i lettori combattuti circa il chi sostenere e renderà la narrazione più bella.
Ora come ora, se il soprintendente morisse, festeggeremmo tutti quanti.
Fai in modo, sempre, che i lettori SOFFRANO.
La lettura deve piacergli, si, ma devono SOFFRIRE quel che accade ai personaggi al punto da chiedersi cosa sarebbe successo se...
Un postivo, davvero notevole aspetto che ho ignorato sino ad ora.
L'introduzione.
Per quanto non ne sia un sostenitore, in quanto preferisco mostrare lo scenario attraverso gli occhi degli attori, apprezzo chi riesce a portare in porto una introduzione scenica come quella.
Ha un che di Manzoni, quasi.
Davvero, mi è piaciuta parecchio ^.^
So che la recensione sembra più negativa che altro ma la lettura mi è piaciuta e prosegurò man mano che aggiornerai la storia.
La mia bandierina è verde, anche per incoraggiarti a continuare. Ma, questo è un punto fermo che devo darti, disciplina un po' la tua stesura ^.^
Alla prossima! :)
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