Recensioni per
I reviad o ring sûl
di Anaire_Celebrindal

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 0
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
29/07/15, ore 21:24

Premetto che le osservazioni qui riportate derivano da un profondo amore per le opere del Professore e per i Fëanárioni stessi, amore che spesso mi porta ad essere un po’ puntigliosa nei riguardi delle storie a loro dedicate.
Innanzitutto credo che la tua fan fiction necessiti dell'avvertimento "what-if?" in quanto Fëanáro, nel canone, non ha un’ottava figlia e questo particolare si configura come un’alterazione abbastanza significativa della trama originale. L’avvertimento “what-if?” serve proprio per indicare un cambiamento introdotto in un contesto canonico.
In secondo luogo devo farti notare che il testo presenta varie contraddizioni con Il Silmarillion edito e la HoME. Contraddizioni di natura prevalentemente linguistica, ma anche alcune legate ad un aspetto “storiografico”.
Riguardo alla prima: nella parte iniziale, narrata in prima persona, la tua protagonista si riferisce a Curvo chiamandolo “Curufin”, traduzione in lingua Sindarin del suo ataressë “Curufinwë”. Ora, so bene che dopo il Bando al Quenya ad opera di Elwë anche i Fëanárioni si sono visti costretti ad utilizzare il Sindarin, ma credo sia alquanto improbabile che una Noldo di madrelingua Quenya, in uno spaccato dei propri pensieri, non ricorra a quest’ultima lingua per riferirsi ai propri fratelli.
Un discorso simile vale per il cugino e tutti gli altri Fëanárioni nominati.
Sempre in questo primo pezzo, inoltre, Sylthaîel si riferisce a Fëanáro chiamandolo ada, equivalente Sindarin del Quenya atar, invoca Elbereth Gilthoniel e si rivolge al proprio cavallo con mellon nín. E data questa perseveranza nell’uso della lingua Sindarin mi sono chiesta se la tua protagonista non fosse proprio a digiuno di Quenya. Un’ipotesi che mi è parsa alquanto inverosimile e poco in linea con il canone stesso.
Nella seconda parte della storia, Curvo si rivolge a Tyelkormo con la traduzione Sindarin “Celegorm”, nonostante usi il Quenya (scelta a mio avviso indicata, considerando l’indole del personaggio e la situazione) per chiamare gli altri fratelli e il padre. Similmente, poi, si riferisce alla sorella usando il suo nome Sindarin.
A queste contraddizioni si aggiungono quelli che definirei due piccoli errori linguistici: Russandol usa il singolare Silmaril, invece del plurale Silmarilli e chiama Tyelkormo con l’abbreviazione “Tyelka”, quando in Quenya il suffisso per i nome propri maschili è “-o” (quindi “Tyelko”).
Ma passando alle ben più importanti discordanze di matrice “storiografica”, mi sembra alquanto improbabile che un’ipotetica Fëanáriel possa sottrarsi al Giuramento della propria Casa in questo modo. Certo, sarebbe possibile che la tua protagonista non l’abbia affatto pronunciato, questo giuramento. Ma tale ipotesi mi spinge a chiedermi cosa l’abbia portata, allora, in Terra di Mezzo, considerando che la madre e parte della sua famiglia rimasta in Aman. Cosa l’abbia portata a seguire il padre e i fratelli dopo il Primo Fratricidio se aborrisce i loro “metodi”. Avrebbe potuto seguire l'esempio di suo nipote Tyelperinquar che, proprio perché libero dal giuramento e inorridito dalle azioni degli zii, ha deciso di rinnegare la famiglia tempo prima del momento storico in cui la vicenda si svolge.
Poi credo sia molto strano che Sylthaîel non decida di sottrarsi ad una battaglia contro consanguinei (com’è stato e saranno i Fratricidi), ma ad una battaglia contro Melkor stesso (la Nirnaeth Arnoediad) che vede alleati Eldar, Uomini e Nani ed è stata sì pianificata da Russandol, ma è guidata da Findekáno (attualmente Noldorán), figlio di Nolofinwë (con il quale, mi sembra di capire, Sylthaîel ha avuto un buon rapporto).
Quella che considero la più grossa discordanza con il canone e con il carattere stesso del personaggio, però, riguarda Nerdanel.
Nella storia racconti di come Sylthaîel abbia giurato alla madre di seguire i fratelli e aggiungi che Nerdanel non avrebbe mai voluto saperli separati, anzi se fosse stata presente avrebbe riportata la figlia indietro a forza. Ecco, tutto questo non può essere vero se si considera il personaggio concepito da Tolkien. Nerdanel è la prima a insistere per dividere i Fëanárioni, chiedendo al marito di lasciarle gli ultimogeniti, inoltre essendo contraria alla partenza, al giuramento, e in pratica a qualunque azione intrapresa di Fëanáro, non avrebbe mai spinto un’ipotetica figlia alla partenza con quest’ultimo, così come non l'avrebbe mai obbligata a restare con i fratelli fratricidi.
Queste, dunque, sono le ragioni che non mi permettono di dare un giudizio completamente positivo alla tua storia. La considero originale e dal buon potenziale, ma gli aspetti da me sottolineati stridono particolarmente con l’impronta “canonica” che sembra tu voglia dare alla storia stessa.
Spero che le mie parole non vengano prese come un'offesa o una critica fine a sé stessa, ma siano considerate per ciò che sono: semplici osservazioni tese a veicolare degli spunti di riflessione.

A presto.
(Recensione modificata il 29/07/2015 - 09:32 pm)