Ciao Sylvia! Avevi ragione: ci sarei stata anche questa volta.
A proposito di questo, scusami per il vergognoso ritardo! Avevo visto l'aggiornamento, ma presumevo che dovessi avere del tempo per leggere questo gran bel papirone e soprattutto elaborare un pensiero intorno ad esso: sappi che ci metto tanto tempo anche per scrivere una qualsiasi recensione, ahahah! E poi dovevo concentrarmi sulle cose che sto scrivendo io... Okay, lasciamo perdere. Sono arrivata in ritardo, ecco tutto.
Sono davvero contenta che tu abbia concluso questo meraviglioso quadro su Kuvira: stavolta l'hai descritta in modo molto più profondo, tratteggiando un ritratto psicologico molto interessante. Forse qualcuno potrebbe chiedersi: “Ma non è un po' OOC?”. In quel caso arriverei io in tua vece ed in veste di avvocato difensore (pff!) e spiegherei che Kuvira è esattamente come l'hai rappresentata tu: una maschera di metallo dietro alla quale si cela un'anima che subisce turbamenti e passioni, che lentamente si sono trasformate in vere e proprie ossessioni.
Ho adorato il modo con cui hai fatto evolvere il sentimento provato per Bataar: l'ho sentito molto fisico, ma non nel senso sessuale, bensì come se Kuvira necessitasse di una presenza corporea da cui ricevere quel calore familiare che non ha mai avuto l'occasione di provare così palpabilmente. Bellissima, poi, la scena in cui gli dichiara per la prima volta che lo ama: si avverte una sofferenza che nella serie d'animazione non è stata chiaramente manifestata, appunto perché bisognava far presente questa spessa maschera dietro alla quale si nasconde una donna. Nel tuo testo mi è sembrato di immaginare una sofferenza davvero profonda: la paura di perdere quell'unica ragione per vivere, quell'unica certezza di specchiarsi come un essere umano che ama e ha bisogno di essere amato.
In quanto donna, Kuvira ha inoltre sentito il bisogno di proteggere e sentirsi guida di una popolazione che è stata abbandonata proprio come lei. Sei stata davvero profonda nel descrivere questo rapporto di empatia. In più hai specificato un episodio che se non sbaglio non esiste nella serie, ma che hai inventato proprio tu! Beh, ottima scelta quella di introdurre un episodio di 'misoginia', in cui dapprima Kuvira non viene creduta capace di poter trasportare sulle proprie spalle un peso tanto grande quale è il comando di una nazione. Il tizio che l'ha disprezzata si è per caso scordato chi sono Korra e Kyoshi? Pfff, idiota.
Ho notato che non hai volutamente descritto delle parti, ossia le vere e proprie scene della battaglia in stile Shingeki no Kyojin o Neon Genesis Evangelion [pardon, ma rimasi di sasso in quelle scene! Non riuscivo a smettere di ridere, e piangere, e invocare gli autori per ringraziarli di quella citazione meravigliosa all'anime più Figo del secolo (Evangelion)!]. Forse ho capito la tua intenzione: penso che volessi trattare nella tua One-shot solo i pensieri affrontati razionalmente da Kuvira. Nelle parti successive, infatti, era lucida, e non presa dalla follia quasi selvaggia che una lotta esige. Se ho colto la tua intenzione, non posso che farti i miei complimenti: ottima scelta! Se esistono altre motivazioni... Ti prego, rivelamele!
Beh, non saprei che altro dire... Ti ringrazio per questa storia che va subito nei Preferiti! Grazie per aver trattato con profondità e cura un personaggio così complesso e dalla doppia faccia. Spero di non aver scritto idiozie e di aver anzi compreso appieno quel che hai voluto trasmetterci.
Ancora tanti complimenti! (Scusami per il papirone, ahahahah!)
Spero scriverai qualcos'altro riguardante il mondo di Avatar! Sei talmente brava ;) |